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Dizion. 5° Ed. .
GIOVENCO.
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pag.261
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GIOVENCO. Definiz: | Sost. masc. Vitello sopranno, non ancora domato: ma prendesi poeticam. anche per Bue. |
Dal lat. juvencus. – Esempio: | Cresc. Agric. volg. 446: Della generazion de' buoi son quattro gradi d'età. La prima è quella de' vitelli; la seconda è quella de' giovenchi; ec. | Esempio: | Ottim. Comm. Dant. 3, 592: Giove innamorato d'Europa,... lasciata la deifica forma, si mostrò essere uno bellissimo giovenco. | Esempio: | Bocc. Decam. 4, 125: Non altramenti che un leon famelico nell'armento di giovenchi venuto,... prima co' denti e con l'unghie la sua ira sazia, che la fame. | Esempio: | Alam. L. Gir. 22, 128: Di lupo in guisa, che 'l giovenco ha preso. | Esempio: | Domen. Plin. 254: Ottimamente si viene ad ammaestrare il giovenco col bue domo. | Esempio: | Car. Eneid. 5, 355: Poscia a ciascuna de le navi in dono Diè tre grassi giovenchi,... e di contanti Un gran talento. | Esempio: | Magazzin. Coltiv. 66: Così anco si comprano i birracchi per far giovenchi e buoi. | Esempio: | Galil. Op. fis. mat. 4, 261: L'errar [in una stima] da un vitello di latte, che abbia un mese, a un giovenco che ne abbia tre, è assai più tollerabil difetto che lo scambiarlo con un grillo. | Esempio: | Salvin. Georg. 3, 203: Va l'afflitto aratore distaccando Il giovenco, rimaso, per la morte Del fratello, dolente. |
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