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Dizion. 5° Ed. .
CASTRARE.
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CASTRARE. Definiz: | Att. Tagliare, Cavare o Ammortire gli organi della generazione, così a maschi come a femmine. |
Dal lat. castrare. – Esempio: | Innoc. Proc. Fed. M. 26: Alle loro maniere [de' Saraceni] mette guardie a sua mollie, le quali sono discese di reale lignaggio, faccendo castrare uomeni e femmine per mettere a quella guardia. | Esempio: | Vill. G. 111: E 'l detto Guiglielmo fece accecar delli occhi e castrare. |
Esempio: | Vill. M. 353: Molti [cavalli] ne castrano, che si mantengono meglio e sono più mansueti. |
Esempio: | Pallad. Agric. 170: In questo mese e tempo ogni animale di quattro piedi, spezialmente i cavalli, si castrano. | Esempio: | Cant. Carn. 174: Non gli fate [i gatti] per nulla mai castrare, Perchè mogi diventano. | Esempio: | Nell. Iac. Serv. 2, 162: Oh là, presto, che si castri costui per man del boia. |
Definiz: | § I. E figuratam. – |
Esempio: | Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 29, 1: Sono eunuchi, i quali se medesimi castrarono per lo regno del cielo, non per tagliamento di membro, ma ispegnimento de' mali pensieri. |
Definiz: | § II. Castrare vale anche Intaccare i marroni o le castagne, acciocchè non iscoppino quando si pongono al fuoco per farne bruciate. – | Esempio: | Burch. Son. 2, 22: Fa sagrificio, e castra de' marroni. | Esempio: | Grazz. Rim. 2, 68: Qui vogliono esser grossi e bei marroni Senza castrargli. |
Definiz: | § III. Castrare le arnie trovasi per similit., alla maniera latina, nel senso di Tagliare i fiali, Cavare il mele da esse, Smelare. – | Esempio: | Pallad. Agric. 207: Di questo mese si castrano l'arnie; le qua' cognosceremo esser mature, a questi segni. | Esempio: | E Pallad. Agric. 259: Di questo mese si castreranno l'arnie, cioè si trarrà il mele. |
Definiz: | § IV. Castrare, detto di certe piante, vale Toglier via ad esse il superfluo, Spuntarle, e simili. – | Esempio: | Lastr. Agric. 4, 176: Le più vigorose [piante di poponi], come hanno quattro o sei foglie, si castrano, come suol dirsi, con tagliar loro alle due o tre foglie i tralci. |
Definiz: | § V. E pure per similit. e in ischerno, riferito a scritture o componimenti, vale Toglierne, Resecarne alcuna parte, che si creda contraria a' principj morali, religiosi o civili; ed è fatto o da censori o da qualche particolare editore. Spurgare. – | Esempio: | Fag. Rim. 4, 15: Gliel'han castrata Senza garbo e a capriccio, e poi di più Con la stampa gliel'han trasfigurata. |
Definiz: | § VI. Castrare alcuno, vale Togliergli il comodo o la potenza d'operare in checchessia; ed oggi riferiscesi più specialmente alle facoltà intellettive e morali: ma è modo, più che altro, da scherzo. – | Esempio: | Fag. Rim. 4, 21: Perchè s'io sono stato un malcreato In non vi ringraziar nè in ubbidirvi, Fatela col destin che m'ha castrato. Castrato idest, voglio venire a dirvi, Ch'ei non mi ha dato quel cervello intero, Ch'e' mi poteva dar per ben servirvi. |
Definiz: | § VII. O castra questa! Modo basso, e oggi poco usato, col quale si nega altrui cosa ch'e' ricerchi e che non sia conveniente, aggiungendovi per dispregio l'atto sconcio del fargli in faccia una castagna. – | Esempio: | Pataff. 8: E castra qui, e rendimi l'avanza. | Esempio: | Varch. Ercol. 133: Gli fa (come dicono le donne) una castagna, aggiugnendo spesse volte: To', castrami questa. |
Esempio: | Buonarr. Fier. 4, 4, 10: O monta un po' qui su, castrami questa. |
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