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CENTRO
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CENTRO.
Definiz: Sost. masc. Quel punto d'un cerchio o di una sfera, che è ugualmente distante da tutti i punti della circonferenza.
Dal lat. centrum. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 22: Centro chiamano il miluogo, il quale è nel mezzo del cerchio; siccome quando fai il cerchio colla sesta, quel punto di mezzo, quello è il centro.
Esempio: Dant. Parad. 14: Dal centro al cerchio, e sì dal cerchio al centro Muovesi l'acqua in un ritondo vaso, Secondo ch'è percossa fuori o dentro.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 413: Centro è la parte che è in mezzo del cerchio.
Esempio: Cavalier. Sfer. Astr. 10: Ci sono due generi di centri; uno si chiama di grandezza, ed è quello che egualmente è lontano da tutte le parti del corpo che lo circonda, e questo propriamente è della sfera e de' cinque corpi regolari.
Esempio: Galil. Op. astronom. 2, 3: Che se il Sole fusse nel centro della sfera stellata, e non la Terra,.... dovremmo nella mezza notte vedere assai meno della metà di detta sfera.
Esempio: Grand. Elem. Eucl. 4: Quel punto [nel centro], da cui si spiccano le linee tutte uguali, dicesi centro.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 141: L'ipotesi del Cartesio comincia bene,.... ma finisce male, perchè conduce i corpi al centro de' circoli paralleli; all'opposito, l'ipotesi dell'Ugenio termina bene, perchè porta i corpi al centro terrestre.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Dant. Purg. 13: Fece del destro lato al muover centro, E la sinistra parte di sè torse.
Esempio: E Dant. Parad. 10: Io vidi più fulgor vivi e vincenti Far di noi centro, e di sè far corona.
Definiz: § II. Centro dicesi per estensione Il punto di mezzo d'una figura ovale, quadrata, ec.
Definiz: § III. Dicesi Centro di attrazione, di gravità, di moto, di percussione, di rotazione ec., Quel punto, dal quale supponesi esercitarsi una forza, onde un corpo è attratto, o sta fermo, o si muove intorno ad esso punto; ovvero Il punto di mezzo, ove un corpo percuote un altro corpo. –
Esempio: Vinc. Mot. Mis. acq. 315: Poichè le due acque fiano insieme percosse, esse s'allargheranno nel contatto; e poichè fiano percosse, si verrebbono a partire con un'egual distanza dal centro della percussione.
Esempio: E Vinc. Mot. Mis. acq. 426: Se il centro della gravità naturale del triangolo sarà eguale all'altezza del centro del cerchio, allora l'acque versate dal triangolo e dal cerchio saranno eguali.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 90: Centro della gravità si diffinisce essere in ogni corpo grave quel punto, intorno al quale consistono parti di eguali momenti.
Esempio: Grand. Instit. mecc. 2: Centro del moto è quel punto, d'intorno a cui si muove un corpo o qualche strumento, ovvero l'aggregato di più corpi insieme connessi.
Esempio: E Grand. Instit. mecc. appr.: Centro di gravità in un corpo, o in più corpi insieme collegati, si dice quel punto d'intorno a cui si equilibrano tutte le parti in modo tale, che se quel punto solo fosse sostenuto, il tutto starebbe fermo, purchè altra spinta non si desse a veruna parte.
Definiz: § IV. Centro detto assolutam. per la Parte media e più profonda della terra, ove dagli antichi si poneva l'Inferno; onde talora poeticam. gli si dà qualche aggiunto, come Basso centro, Tenebroso centro, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Ma dimmi la cagion, che non ti guardi Dello scender quaggiuso in questo centro Dall'ampio loco, ove tornar tu ardi.
Esempio: Pulc. L. Morg. 14, 10: E batterle ogni dì sì aspramente,.... E come il centro non s'apre e gli abissi?
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 100: Del più profondo e tenebroso centro Dove Dante ha alloggiati i Bruti e i Cassi, Fa, Florimonte mio, nascere i sassi La vostra mula, per urtarvi dentro.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 141: Dimostra il tuo valor [o Proserpina]: dal basso centro Muovi chi muover dee quel cor di sasso.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 85: Ma fugga pur nel centro, o 'n mezzo l'onde, Che non fia loco ove securo il lassi.
Definiz: § V. In senso generale, Centro chiamasi il Mezzo di qualunque cosa, come stanza, campo, tavola e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 32: La chiesa, che i duo amanti have nel centro.
Definiz: § VI. Detto di una città, di una provincia, di un paese e simili, vale Il luogo posto nel mezzo o quasi nel mezzo di esso. –
Esempio: Parut. Disc. polit. 2, 218: È posto questo [il sito di Roma] quasi nel mezzo d'Italia, ed appunto conveniente a città, che vi tenga il principato, essendo posto, può dirsi, nel centro.
Definiz: § VII. Detto di esercito, o di corpo di esercito, come brigata, reggimento ec., significa Quella parte di esso che sta fra due ale, o che marcia fra la vanguardia e la retroguardia.
Definiz: § VIII. Riferito a stato, governo e simili, dicesi Il luogo dal quale principalmente si governa, o si amministra. –
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 22: Forse non una sola, ma più città principali ebbero i Veneti;.... e se pure in una vollero costituire quasi il centro della lor Republica,.... non Verona ch'era all'estremità, ma più tosto Padova par da credere avessero eletta.
Esempio: E Maff. Stor. diplom. 12: Quando Servio Tullo unì in sozietà le città Latine, e come centro di tal corpo costituì Roma, le convenzioni stipulate.... fece intagliare in rame.
Definiz: § IX. Centro figuratam. vale l'Oggetto o il Fine, al quale si mira coi pensieri, coi desiderj, con le specolazioni e via discorrendo. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 299: Insegnarci, dove sia posta la naturale felicità dell'uomo, cioè l'ultimo centro della morale filosofia, il quale dovrà parimente esser centro, dove si fermino le nostre speculazioni.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 74: Questo è il centro, dove hanno mirato unicamente tutti i pensieri, tutte le parole,.... tutte le promesse.... di un Dio fatt'uomo.
Definiz: § X. Essere nel suo centro, dicesi di Chi è in tal posto o condizione che per ogni parte gli convenga, ed egli ne sia perciò pienamente soddisfatto.