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Dizion. 5° Ed. .
INFAMATO.
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INFAMATO. Definiz: | Partic. pass. di Infamare. |
Lat. infamatus.
Definiz: | § I. In forma d'Add. Reso infame, Notato d'infamia, Disonorato; detto così di persona, come di nome, riputazione, e simili. – |
Esempio: | Ovid. Pist. 55: Come hai tu potuto fare, che tu abbi eletta nel tuo maritaggio così infamata donna, innanzi che Isifile? | Esempio: | Niccol. Strozz. 2, 7: Il ver negai, crudel sofista, e n'ebbi D'un infamato nome il vitupero. |
Definiz: | § II. E detto di persona, per semplicemente Di sinistra fama, Di cattiva riputazione. – | Esempio: | Simint. Ovid. Metam. 3, 175: E lasciarono da lungi gli aguati e le case della infamata iddia. |
Definiz: | § III. E per Accusato, e propriamente a torto; Calunniato. – |
Esempio: | Vill. M. 128: Della qual cosa convenne che in giudizio si scusassono; e non trovandosi colpevoli, fu infamia a quella gente che quello avieno loro apposto, ed egli con gli altri infamati furono prosciolti. |
Definiz: | § IV. Detto figuratam. di cosa, o di ciò che le attenga, vale Che ha cattivo nome, sinistra fama, e simili; e detto della fama stessa o nome che la cosa abbia, della opinione che ne corra, e simili, vale Cattivo, Sinistro. – |
Esempio: | Giamb. Oros. 77: Quanta cecaggine abbia fatta alla città di Roma la loro morte (dei Fabj), gl'infamati nomi infino ad ora di fluvio che li perdeo, e della porta unde usciero, il manifesta. | Esempio: | Orl. fur. 21, 16: Ma nè sì saldo all'impeto marino L'Acrocerauno d'infamato nome, Nè sta sì duro incontra Borea il pino ec. |
Definiz: | § V. Detto pure di cosa, per Pessimo, Vile, Spregevole. – |
Esempio: | Giamb. Oros. 340: Ma Calaguri assediatala Afranio per lungo temporale, e constrettala per grande fame infamate esche di mangiare, con tagliamento delle genti e per fuoco la disfece (il lat. ha: infames escas). | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 154: Alcuna volta nel luogo d'un'altra, che d'infamata generazione sia, il sermento della nobile vite si propaggina (il lat. ha: infamati generis). |
Definiz: | § VI. Infamato di checchessia, vale Accusato vituperosamente di quello. – |
Esempio: | Pallav. Perfez. crist. 434: Pose davanti al pensiero la confusione de' peccatori, che, prima idolatri dell'onore, si vedevano allora infamati di tante enormi ed occulte scelleraggini. |
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