Lessicografia della Crusca in rete

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USCITA.
Definiz: Che anche si dice Escita. Verbal. L'uscire. L. exitus us.
Esempio: Boc. Nov. 41. 30. Acciocchè alcun dentro non gli potesse rinchiudere, e a loro l'uscita vietare.
Esempio: Alleg. Che me ne fece più agevolmente, che ella potette ritrovar l'uscita.
Definiz: §. Per Apertura da uscire. Lat. ostium.
Esempio: Boc. g. 3. p. 7. Raccogliendosi ultimamente in una parte, della quale il bel giardino aveva l'uscita.
Definiz: §. Per soccorrenza, e stemperamento di corpo. Lat. diarrhaea.
Esempio: Cr. 1. 3. 2. Ne' vecchi fanno gravezze, e corrompon l'uscite, e fanno ricadimenti d'infermitadi, e indeboliscono.
Esempio: Burch. Guardatevi gottosi, Di non mangiar ciriege in dì oziachi, Perchè fanno l'uscita, e il mal de' bachi. [In questo significato anche si dice Cacaiuola]
Definiz:
Definiz: §. Per lo Sterco stesso. Latin. stercus.
Esempio: Mil. Marc. Pol. Queste aguglie sì ne beccano di questi diamanti, con la carne insieme, e gli huomini vanno la mattina al nidio dell'aguglia, e truovano coll'uscita loro di questi diamanti.
Definiz: §. Per successo. Lat. eventus.
Esempio: Boc. Nov. 83. 1. La giovane aveva con lieta uscita, tratta de' morsi delle invidiose compagne.
Definiz: §. Per Contrario d'Entrata: per Rendita. Latin. impensa.
Esempio: Nov. Ant. 24. 2. Lo tesoriere dinanzi a lui si scriveva in escita.
Esempio: Cron. Mor. Ovvero i due di loro in concordia abbiano a vedere il libro dell'entrata, e dell'uscita del detto Pagolo.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 1. 2. Non si può immaginare la più brutta sorta di usura, che mettere i benifizzj a uscita.
Definiz: §. Per Fine. Lat. finis.
Esempio: G. V. 9. 222. 1. Nel detto anno all'uscita d'Agosto, e all'entrar di Settembre, fu un vento, ec.
Esempio: Tes. Br. 2. 42. E quello dì s'è messo nel mese di Febbraio, 5. dì all'uscita, ed allora Febbraio ha 29. dì.