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1) Dizion. 5° Ed. .
CONCIA.
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CONCIA.
Definiz: Sost. femm. L'operazione del conciare pelli di animali, ed altresì Il modo e L'effetto di tale operazione. –
Esempio: Soder. Cult. Ort. 181: Quelle foglie che han servito a coiami, avendo succhiato del grassume d'essi, non più buone alla concia, ingrassano la terra.
Esempio: Legg. Tosc. 6, 177: Qualunque persona, etiam forestiera, che esercita o eserciterà l'arte della concia, sia tenuto ec.
Esempio: E Legg. Tosc. 7, 52: Provvisione per la concia de' coiami.
Definiz: § I. E per La materia stessa, onde si conciano le pelli. –
Esempio: Legg. Tosc. 6, 218: Nè possa alcuna persona.... conciare o far conciare il cuoiame da tomaio e da stivali vaccino in sale, galla, vallonea o simili conce forti, ma sia tenuto e debba conciarlo nella mortella.
Definiz: § II. E per La preparazione, L'ammannimento di essa materia nel trogolo o tino; onde Mettere in concia o Tenere in concia, ed Essere in concia, parlandosi di pelli, coiami e simili, vale Porli od Essere posti nel trogolo istesso acciocchè ricevano la concia. –
Esempio: Poliz. Rim. 2, 30: Ella sa proprio di cuoio Quand'è in concia.
Esempio: Legg. Tosc. 6, 177: Qualunque persona.... che esercita.... l'arte della concia, sia tenuto e debba tenere il coiame da suola, che vorrà conciare o far conciare, nel mortaio o nell'addobbo e, come si dice, in concia, otto mesi continui dal dì che l'arà messo o fatto mettere nel mortaro o addobbo.
Esempio: E Legg. Tosc. 6, 178: Nella città di Fiorenza il Provveditore dell'Arte dei coiaj sia tenuto e obbligato rivedere e tenere conto dei mortari e delli cuoj messi in concia.
Definiz: § III. Concia, e più spesso nel plurale Conce, dicesi Il luogo ove si conciano le pelli. –
Esempio: Legg. Tosc. 6, 357: La medesima nota sia tenuto dare ciascuno [cuoiaio], infra i medesimi tempi,... delle conce e sciugatoj destinati per conciare e asciugar cuoiame.
Esempio: E Legg. Tosc. 7, 51 t.: Ordine.... diretto a tutti li Rettori ed Uffiziali di detto Dominio [fiorentino], dove sono le conce.
Definiz: § IV. Concia, riferito a varie cose, e particolarmente a cose da mangiare, a tabacco, o simili, vale Il particolar modo di acconciarle, prepararle e renderle atte, mediante certe sostanze, all'uso che se ne vuol fare; e dicesi anche Delle sostanze stesse a tale effetto adoperate. –
Esempio: Car. Arist. Rett. 182: L'olive ne la lor concia aveano anco bisogno de l'olio.
Definiz: § V. E in locuz. figur. –
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 3, 85: Colle menzogne misticar conviene Qualche poco di vero, e questa concia In degnità le carote mantiene.
Definiz: § VI. E riferito a vini, vale l'Infusione in essi di alcuna sostanza, che possa toglierne qualche vizio o accrescerne la bontà; ed anche La sostanza o sostanze a ciò adoperate. –
Esempio: Varch. Ercol. 183: Quegli altri vini potrebbono, mediante alcuna concia, ritornare peravventura buoni.
Esempio: Dav. Colt. 502: L'abrostino è la concia e la medicina de' vini grassi e deboli,... perchè gli tira, colorisce e aggrandisce, messo spicciolato nelle botti, e bollito.
Definiz: § VII. E per Odore, Profumo dato a checchessia; onde Guanti di concia di Roma, di Venezia, di Spagna, si disse Per guanti profumati all'uso di Roma, di Venezia ec. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 2, 6: Mio gusto e mio diletto fu dar opra Agli odori, a i profumi, all'ambre, agli olj, Pasticchi, saponetti, delicate Conce di guanti e di scarpini adorni.
Esempio: Lipp. Malm. 10, 47: E quei guanti che san di caporale.... addosso all'animale Mette attraverso, ad uso di bisacce: Al fragor di tal concia di caviale La bestia fece subito due facce (qui per ischerzo).
Esempio: Not. Malm. 2, 773: Concia. Quando si dice concia di guanti, s'intende profumamento; come si dice Guanti di concia di Roma, di Venezia, di Spagna ec.; e s'intende profumati alla foggia di Roma ec. Qui dice Concia di caviale, cioè fetenti: e quel Fragore, o Fragranza, è detto ironico.
Esempio: Magal. Lett. scient. 36: Un venticello soave, che strofinando l'ali tra mille fiori, prendeva una concia così gentile, che faceva parere d'essere tra tutta la spezieria che mai nacque in Oriente.
Definiz: § VIII. E per Addomesticamento, riferito agli uccelli di rapina. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 208: La quale.... si fu accorta che l'uccello non avea più bisogno di concia (qui in locuz. figur.).
Definiz: § IX. Cacciare in concia alcuno, e Far pigliare ad alcuno la concia, si disse, con maniera proverbiale, per Metterlo in canzonella, Dargli la baia, quasi Conciarlo con beffe e scherni. –
Esempio: Cecch. Corr. 3, 6: Se tu scappucci punto, elle ti scorgano Per un ser uomo, e ti cacciano in concia, E ti fanno restare uno stivale.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 191: Voglio,... con il dare a credere A questo Golpe ch'e' sia astuto e pratico, Farli pigliar la concia, e diventare Un cordovano il più pastoso e morbido Che uscisse mai di Levante (qui in locuz. figurata e in equivoco).
Definiz: § X. E Trattenere in concia alcuno, o Stare alcuno in concia, si disse, pure in maniera proverbiale, per Tenerlo o Stare esso a bada. –
Esempio: Cecch. Masch. 1, 3: Il ricettario non ha impiastro Che guarisca del mal d'amore. A questo Può solo riparar la madre della Livia, la qual m'ha trattenuto in concia Già quasi un anno; nè mi ha mai voluto Dare una buona risposta.
Esempio: E Cecch. Donz. 3, 1: Io non vo' Lapo Star più con voi, ma tornare a Forese, Che mi aspetta e sta in concia, sì che ogni ora Ch'i' soprastà, gli dee parere un anno.