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1) Dizion. 3° Ed. .
FORBICI
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FORBICI.
Definiz: Strumento di ferro da tagliare tela, panno, e simili, fatto d'una lama di ferro ripiegata nel mezzo, la qual ripiegatura detta calcagno, fa ufficio di molla, e le due parti rappresentano due coltelli, che si riscontrino col taglio; e stretti insieme, mozzan tutto ciò; che vi s'interpone. Lat. forfices.
Esempio: Cresc. 5. 48. 4. Vi si giungano quattro libre di rose verdi, colle forbici, e col coltello tagliate.
Esempio: Volgar. Mes. La cura è tagliarlo allato alla radice colle forbici.
Definiz: §. Forbici: si dicono Quelle degli scorpioni, de' granchi, de' gamberi, e di altri simili animali. Lat. chelae. Gr. χειλαί χηλαί .
Esempio: Red. Ins. 67. Il colore è per lo più un verdegiallo, ec. fuorchè nel pungiglione, e nelle due forbici [parla degli scorpioni]
Esempio: E Red. Ins. appresso. In quella parte, che è tra' due tronchi delle forbici.
Definiz: §. Forbici: si dice anche a Chi è ostinato nel dire, o nel voler far che che gli sia vietato. La favola, da che vien tal detto, è nota.
Esempio: Salv. Spin. Va via, levati, partiti: forbici: tu pure innanzi, con quella fune.
Definiz: §. Avere uno nelle forbici, il che si direbbe anche averlo nell'unghie: vale Averlo giunto, ed essere in tuo arbitrio, e in tua podestà, il far di lui quello, che più ti piace. Lat. aliquem in sua potestate habere.
Esempio: Fir. Luc. 4. 3. Ahime, che ci si vorria tagliare il collo, se quando noi n'aviamo uno di voi nelle forbici, noi non lo tosiamo a modo nostro, che tanto sen'e.
Definiz: §. Condurre uno nelle forbici: vale Condurre uno nell'inganno, e nel pericolo. Lat. in insidias aliquem deducere.
Esempio: Tac. Dav. Stor. 2. 276. Celso cede passo passo, conduceli nelle forbici.