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1) Dizion. 5° Ed. .
GENERE.
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GENERE.
Definiz: Sost. masc. Ordine di specie, aventi a comune alcuni principali caratteri, comprese in una sola nozione, e designate dallo stesso nome: ed altresì, in modo astratto, Idea, Nozione, universale di ciò che hanno d'identico fra loro più specie; Concetto universale che abbraccia più specie.
Dal lat. genus. –
Esempio: Dant. Rim. 198: Dunque verrà, come dal nero il perso, Ciascheduna virtute da costei, Ovvero il gener lor, ch'io misi avanti.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 130: Genere è quello che si dice sustanzialmente di cose differenti per spezie: come l'animale si dice sustanzialmente dell'uomo, del cavallo, e d'altri animali; e virtù si dice similmente della giustizia, della fortezza, e dell'altre: e così animali e virtù sono generi di quelle spezie che tra loro sono differenti.
Esempio: Varch. Ercol. 404: Il genere è una nozione, cioè un concetto, ovvero predicabile, o volete universale, e insomma una voce, la quale si predica, cioè si dice, di più cose, le quali cose sono differenti tra sè di spezie; e si predica nel che, cioè essenzialmente ovvero nella natura e sostanza della cosa, come questo nome animale, il quale si dice sostanzialmente così degli uomini, come de' cani e de' cavalli, e di tutte l'altre spezie degli animali.
Esempio: E Varch. Ercol. 406: Pare che Aristotile in un luogo dica il contrario, cioè, che levati i generi e le spezie, non rimarrebbero gl'individui, ma levati gl'individui, rimarrebbono le spezie e i generi, la qual cosa si debbe intendere non dell'esser vero, ma dello intenzionale, come fanno i loici.
Esempio: Serdon. Gal. Marz. 281: Genere.... nella dialettica denota una cosa, che contenga sotto di sè spezie.
Esempio: Piccolom. Instr. Filos. 21 t.: E cotal universale genere domandaremo; il quale non è altro che concetto universale, che in più, che di numero e di spezie differiscano, essenzialmente si truova, ec.
Esempio: Bald. Pros. 300: Non può esser genere, s'egli non ha altre spezie sotto di sè, di cui si dica univocamente.
Esempio: Pap. Nat. Umid. 34: La dottrina peripatetica asserente l'umidità essere un genere, di cui una spezie sia la fluidità.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 1, 139: Pelasgo è il genere; Pelasgo tirreno è la specie: nè il genere dee contrarsi alla specie, se grave ragione nol persuade.
Definiz: § I. Quindi Genere universalissimo dicesi Quel genere che non ne ha altri sopra di sè. –
Esempio: Piccolom. Instr. Filos. 22 t.: Quei concetti di generi, che in maniera conterranno e saran superiori, che niente avran sopra di sè, generi universalissimi, e quasi capi di tutti quei generi che ad essi si appartengano, si chiamaranno.
Definiz: § II. Genere, vale anche Classe, Specie, Sorta, Qualità e simili, secondo che richiede il senso del discorso. –
Esempio: Bart. C. Tratt. Albert. 119: La grandezza di questi regoli bisogna che sia tale, che ciascuna delle sue base sia almanco non meno che 15 once del suo genere. Del suo genere, intendo io di quella medesima sorte di once che tu hai fatte nel tuo modine.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 315: Di questi due generi d'errori, che son contrarj,.... l'un genere renderà la stella più alta del vero, e l'altro più bassa.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 127: Genere, si piglia talora per quel che accenna la qualità d'alcuna cosa. Quindi si dice, genere di morte, di vivere, di combattere, di negoziare, di canto, di marmo, per qualità, sorta o spezie di morte, di vivere, ec.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 242: Questo riscontro fu fatto da noi in tempo di notte con tre differenti generi di pezzi.
Esempio: Segner. Mann. lugl. 24, 1: Ora questi apostati, se tu bene rimiri, son di due classi.... Ora di ambidue questi generi di ribelli intende l'Apostolo in questo luogo di favellare.
Esempio: Red. Lett. 1, 117: Fa di mestiere che V. S. illustrissima ne abbia di diversi generi.
Esempio: Legg. Band. Leop. 7, 44: Ed ha similmente confermato per anni sei, in vantaggio dei detti fabbricanti lanaioli, una gratificazione di cinque per cento sopra il vero costo e valore non solo delle saie arcimperiali, ma ancora di qualunque altro genere di pannine nostrali.
Esempio: Targ. Viagg. 1, 261: I primi tre generi del Dillenio, cioè bisso, conferva e tremella, sono, non generi, ma classi vastissime, che comprendono dentro di sè molti generi di piante solite nascere per lo più dentro all'acqua.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 166: Nè mi si dica, che rimediar si puote a questi danni con patteggiare, come suol farsi ne' contratti di questo genere, ec.
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 1, 297: I gabinetti di quel luogo non erano allora più di dodici, e in essi un misto di pitture, di statue, di bronzi, di disegni, di moderno, di antico, tutto confuso insieme. Egli mise ordine in questo caos: separò i generi, assegnò a ciascuno la sua stanza.
Definiz: § III. Quindi Genere umano, è termine collettivo, col quale si designano Tutti quanti gli uomini, Specie o Generazione umana. –
Esempio: Tass. Rinald. 9, 28: Onde il genere uman fu ricovrato.
Esempio: Dav. Tac. 1, 308: Con esso andrebbe in campo ove s'udirebbe la figliuola di Germanico da una parte, Burro e Seneca, un monco e un pedante dall'altra, pretendere il governo del genere umano.
Esempio: E Dav. Tac. 1, 388: Non come colpevoli nell'incendio, ma come nimici al genere umano.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 69: Di un maestro somigliante aveva bisogno il genere umano.
Esempio: E Pred. Prol.: Non presumo io che per me punto si muti il genere umano, non mai concorde.
Esempio: Fag. Pros. 111: Pertanto quella donna appunto, che è infeconda, per la sua parte alla destruzion dell'uman genere par che cooperi.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 72: Ogni vincolo tra di loro, fuori di quelli a tutto il genere umano comuni, essere stato disciolto.
Esempio: Capp. Longob. 135: Quanto fosse soggetto alle armi de' Romani e alla latina o alla greca lingua, essi appellavano uman genere.
Definiz: § IV. Pure per Specie, Razza, detto di animali. –
Esempio: Bart. C. Opusc. Albert. 367: E si è avvezza quella bestiaccia a far tanto crudele e tanto atroce guerra con lo innocente genere delle mosche, che ec.
Definiz: § V. E altresì per Natura, Qualità, detto di cose. –
Esempio: Dant. Conv. 337: Se ciò fosse, quelle cose che più fossero nominate e conosciute in loro genere, più sarebbono in loro genere nobili.
Definiz: § VI. Vale anche Ordine di cose, di atti, di facoltà, e simili. –
Esempio: Bald. Pros. 311: Per conoscere il più e 'l meno vi bisogna la misura comune; e la misura è quello che in tutti i generi è perfetto.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 357: L'ingegno è la prima forza del mondo in tutti i generi; e senza di esso ogni altra efficienza è debole o nulla.
Definiz: § VII. Prendesi pure per Specie particolare di arte, professione, esercizio, e simili; e costruiscesi per lo più con un adiettivo dimostrativo, o con l'adiettivo Tale genere, e con la preposizione In. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 91: Non pigli fatica di far menzione di me in questo genere, (nell'interpretar le medaglie), perchè non mi curo d'esser tenuto di questa professione.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 153: Lo aver Fiorenza prodotto in una medesima età Filippo, Donato, Lorenzo, Paolo Uccello e Masaccio, eccellentissimi [artefici] ciascuno nel genere suo, non solamente levò via le rozze e goffe maniere mantenutesi fino a quel tempo, ma ec.
Esempio: Red. Lett. 1, 88: I Padri della Compagnia di Gesù si son dati a scriver toscano, ed in questo genere sono arrivati ad un'alta maestria.
Definiz: § VIII. E nel medesimo costrutto usasi anche a denotare Specie particolare di atti, fatti, dottrine, e cose simili. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 261: Quanto le dissi.... tenga per fermo che non fu cortigiania. E la prego che da qui innanzi.... non dubiti mai di me in questo genere; perchè non soglio dire e non dirò mai cosa che non sia.
Esempio: Segner. Mann. lugl. 24, 2: Ha fatto [Gesù Cristo] già una volta per noi tutto quello che dovea fare.... E però non farà più altro in tal genere, perchè facendolo non faria niente più di quello che ha fatto.
Definiz: § IX. Comunemente prendesi oggi per Qualunque sorta di prodotto del suolo, dell'industria, dell'arte, del commercio, e simili; e adoprasi spesso nel numero plurale. –
Esempio: Stratt. Port. 35: Quando qualche genere da gabellarsi non si trova compreso nello Stratto,... questo si deve gabellare a stima, a ragione di tre soldi per lira per l'entrare, e di due soldi per l'uscire.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 317: Venivano alle fiere, che in essa [città] si facevano in certi giorni dell'anno, tutti i mercanti e negozianti del regno, col meglio de' loro generi e delle loro manifatture.
Esempio: Magal. Lett. scient. 194: Se egli è vero, che nel seppellire i corpi de' Cristiani si faccia maggior consumo de' generi dell'Arabia, che non si fa d'incenso nel profumare gl'idoli, non occorre ec.
Esempio: Targ. Viagg. 4, 338: I generi più necessari per l'alimento.
Esempio: E Targ. Tratt. Fior. 249: Non poteva ciò ottenersi da' Fiorentini per altro mezzo che del commercio co' vicini, dando loro diverse manifatture, ed alcuni pochi generi che loro avanzavano.
Esempio: Legg. Band. Leop. 8, 99: Sempre intenta a promuovere le manifatture dei suoi felicissimi Stati,... si è degnata di accordare la libertà della circolazione interna ai seguenti generi nostrali.
Esempio: Lampred. Comm. neutr. 1, 46: Non bisogna dunque riguardare la proibizione del commercio d'alcuni generi.... com'una conseguenza naturale della neutralità.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 260: Non si fermerà mai in un paese, benchè abbondante, il forestiero, se a caro prezzo vi si vendano questi generi.
Esempio: Lastr. Agric. 5, 40: Accresce e megliora la raccolta dell'olio, uno de' più ricchi generi del nostro commercio.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 172: Paese celebre.... per l'abbondanza di molti generi utili ai comodi della vita ed alla prosperità del commercio.
Definiz: § X. Genere, conforme a proprietà latina, è preso talvolta per Nascita, Schiatta, Stirpe, Generazione. –
Esempio: Giacomin. Lez. II, 5, 99: Parimente della semplice nobiltà del genere si rideva l'autor della filosofica consolazione, mostrando il nome di essa esser vano e disutile.
Definiz: § XI. Term. grammaticale. Accidente del nome, del pronome, dell'articolo, e in alcune lingue anche delle persone del verbo, pel quale tali voci indicano il sesso della persona o cosa che rappresentano, o a cui si riferiscono: e va unito ordinariamente a qualche aggiunto che lo determina; come genere Maschile, genere Femminile, genere Neutro, genere Comune, Promiscuo, e simili, che si dichiarano ai loro luoghi. –
Esempio: Bemb. Pros. 105: Termina eziandio nella E, nella quale tra gli altri generalmente hanno fine que' nomi, che, o maschi, o di femina, o pure neutri che essi siano, nel secondo loro caso d'una sillaba crescono nel latino: amore, onore, vergine, margine, e questo che io genere novellamente chiamo, e somiglianti.
Esempio: Deput. Decam. 97: Ragionammo di questa maniera di adoperare questi, che chiaman participj, come nomi nel genere del maschio, e puossi qui aggiungere, che molto più si fa con quello della femmina.
Esempio: Salv. Avvert. 2, 37: Sotto il genere del maschio si comprende talora il maschio e la femmina, e allo 'ncontro.
Esempio: Serdon. Gal. Marz. 281: Genere nella gramatica significa distinzione di sesso.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 127: Quest'accidente si dice comunemente genere. Forse (come ad altri piacque) perchè dalla congiunzione del maschio e della femmina si genera la conservazion degl'individui.
Esempio: E Buomm. Ling. tosc. 187: Il genere nel pronome è o maschile, o femminile, o comune, o neutro.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 87: Ma passando dal genere comune al promiscuo, di quest'ultimo, al parer del Buommattei, reputar si vogliono i nomi di quei quadrupedi, uccelli, insetti, pesci, e serpenti, i quali o vili sono, o non ben noti, ovvero poco domestici.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 21: E furon gli scolari persuasi Pensando a' loro generi e a' lor casi (qui in ischerzo).
Definiz: § XII. Term. di Rettorica. Maniera, Sorta, di eloquenza, e anche di stile; ed altresì Specie o Qualità di componimento. –
Esempio: Cic. Ufic. 2: Questo ancora io non veggo essere addivenuto a alcuno greco, che colui medesimo s'affaticasse e nell'uno e nell'altro genere, e che questo egli conseguitasse questo modo quieto del disputare.
Esempio: Nard. Amic. Prol.: Nello idioma tosco Tal fabula è composta. A qual gener si accosta? Palliata si chiami. Chi altra spezie brami, Togata quella dica; Ben che meglio si esplica Chiamarla lacerata.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 13: E conseguentemente tre vengono ad essere i generi sopradetti: l'uno de' quali chiamerò consultativo, dal consultare.... E questi chiamano generi, perciochè tutte le cose, circa le quali l'oratore usa la sua facultà, caggiono sotto qualcuno di questi generi.
Esempio: Varch. Ercol. 355: Nell'orazioni medesime, se sono in genere giudiziale, debbono avere maggiori numeri, che se fossero, ec.
Esempio: Segn. B. Retor. volg. 16: Nel genere dimostrativo è proprio la lode ed il vituperio.
Esempio: E Segn. B. Retor. volg. 17: Ha il genere giudiciale per suo fine il giusto e l'ingiusto.
Definiz: § XIII. E per estensione applicato all'architettura, denota Forma o Maniera particolare di essa, risultante dal numero, qualità, foggia, e proporzione dei membri architettonici. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 3: L'ordine [nella architettura] fu il dividere l'un genere dall'altro, sì che toccasse ad ogni corpo le membra sue, e non si cambiasse più tra loro il dorico, lo ionico, il corintio ed il toscano.
Definiz: § XIV. Term. musicale. Disposizione generale dei suoni come elementi del canto; detto segnatamente dell'antica musica greca, la quale possedeva tre generi, cioè il diatonico, il cromatico e l'enarmomico. –
Esempio: Don. Comp. Music. 53: Ma perchè oggi gl'instrumenti di tasti sono i più frequentati e stimati; ed in essi massimamente hanno cercato alcuni moderni di rimettere in uso i generi per la facilità di sonarli, e commodità di farvi sentire i concenti pieni; non voglio lasciar di dirne alcuna cosa.
Esempio: Cavalier. Specch. Ust. 135: Secondo il genere armonico, cromatico e diatonico, formati con tal proporzione fra di loro, che ec.
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 2, 257: Avevano i Greci tre generi di musica, cioè diatonico, cromatico ed enarmonico.
Definiz: § XV. Term. di Anatomia. Genere nervoso, si disse, con maniera francese, per Tutti insieme i nervi del corpo umano, che oggi diciamo Sistema nervoso. –
Esempio: Red. Lett. 1, 51: Si risveglia un dolore eccessivo che si comunica ancora al collo e a tutto il genere nervoso.
Definiz: § XVI. In genere, e altresì Nel genere, posto avverbialm., vale Generalmente, In generale, e anche In maniera generica. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 232: A la prima ritorno De la gente d'attorno In genere parlando.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 98: O sia scomunicato nominata mente, o in genere.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 222: E altrimenti sono tenuti i laici e le persone sanza lettera, a' quali basta di sapere in genere de' comandamenti della Legge,.... degli articoli della Fede, ec.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 287: E così considerando le cose in genere, fanno medesimamente starmi sospeso a pigliare una tale deliberazione.
Esempio: E Scritt. ined. 330: Nè a noi occorre darti istruzione particulare come te ne abbi a governare; se non che in genere ti dirremo, che sia bene fare ogni opera che si posi el caso seguito, e non ne nasca delli altri.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 104: Per non commettere la sua giovinezza a rischio di risposta men cauta, in articolo tanto grave, soggiunse in genere, ec.
Esempio: Rucell. Or. Disc. 207: Abbraccia [l'onesto], sì in genere, come in particolare, tutte quante le bellezze dell'animo.
Definiz: § XVII. In genere di, lo stesso che In fatto di, In materia di, e simili. –
Esempio: Segner. Mann. apr. 6, 2: Gl'illusori principali del prossimo, in genere di fedeltà, sono quei predicatori che, ec.
Esempio: E Segner. Mann. apr. appr.: Gl'illusori principali del prossimo in genere di carità, sono ec.