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Dizion. 5° Ed. .
DONNEARE.
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pag.848
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DONNEARE. Definiz: | Neutr. Parlar d'amore, Amoreggiare, con donna o con donne; ed altresì Intrattenersi, Conversare, per onesto diletto con donne: ma è voce di raro uso anche in poesia. |
Prov. domneiar; ant. franc. dosnoier, donnoier; spagn. doñear. – Esempio: | Dant. Rim. 202: Ne' parlamenti lor tengono scede; Non moverieno il piede Per donneare a guisa di leggiadro, Ma come al furto il ladro, Così vanno a pigliar villan diletto. | Esempio: | Nov. ant. B. 83: Levate le tavole, menarollo a donneare. |
Definiz: | § I. E figuratam., e poeticam. – |
Esempio: | Dant. Parad. 24: Ricominciò: La grazia che donnea Con la tua mente, la bocca t'aperse. |
Definiz: | § II. Pur detto di donna, e vale Fare all'amore con uomo; ed altresì per semplicemente Conversare con altre donne. – |
Esempio: | Libr. Mott. P. N. Ella non voleva, chè attendeva a donnear con M. Ricciardo. | Esempio: | Rim. Ant. F. Ubert. Lap. 2, 244: E se la troverai per te rimota Lontan da gente, ossia in donneando, Ella t'accetterà ciò che dimando, Se merced'è in sua vertù possente. |
Definiz: | § III. Trovasi anche in forma di Neutr. pass. donnearsi– |
Esempio: | Ubert. Faz. Dittam. 3, 6: Andando noi vedemmo in picciol cerchio Torreggiar Lucca a guisa d'un boschetto, E donnearsi con Arno e con Serchio (qui figuratam.). |
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