Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DONNEARE.
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DONNEARE.
Definiz: Neutr. Parlar d'amore, Amoreggiare, con donna o con donne; ed altresì Intrattenersi, Conversare, per onesto diletto con donne: ma è voce di raro uso anche in poesia.
Prov. domneiar; ant. franc. dosnoier, donnoier; spagn. doñear. –
Esempio: Dant. Rim. 202: Ne' parlamenti lor tengono scede; Non moverieno il piede Per donneare a guisa di leggiadro, Ma come al furto il ladro, Così vanno a pigliar villan diletto.
Esempio: Nov. ant. B. 83: Levate le tavole, menarollo a donneare.
Definiz: § I. E figuratam., e poeticam.
Esempio: Dant. Parad. 24: Ricominciò: La grazia che donnea Con la tua mente, la bocca t'aperse.
Definiz: § II. Pur detto di donna, e vale Fare all'amore con uomo; ed altresì per semplicemente Conversare con altre donne. –
Esempio: Libr. Mott. P. N. Ella non voleva, chè attendeva a donnear con M. Ricciardo.
Esempio: Rim. Ant. F. Ubert. Lap. 2, 244: E se la troverai per te rimota Lontan da gente, ossia in donneando, Ella t'accetterà ciò che dimando, Se merced'è in sua vertù possente.
Definiz: § III. Trovasi anche in forma di Neutr. pass. donnearsi
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. 3, 6: Andando noi vedemmo in picciol cerchio Torreggiar Lucca a guisa d'un boschetto, E donnearsi con Arno e con Serchio (qui figuratam.).