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1) Dizion. 5° Ed. .
CAPPELLACCIO
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CAPPELLACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Cappello. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 17, 46: Un cappellaccio, ch'egli avea, giù balza, Per la percossa che sì aspra fue.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 605: In testa aveva un certo cappellaccio Di bronzo, che pareva una campana.
Esempio: Vasar. Ragion. 35: Questo che segue è Novembre, che è quel barbuto bifolco che ara, mal vestito e mal calzato, con quel cappellaccio in capo incotto dal sole.
Esempio: Grazz. Pros. 200: Si messe una zimarraccia sopra il giubbone, e un cappellaccio in capo.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 413: Cappellaccio, come si dice, a quattr'acque, a brodoni.
Definiz: § I. Cappellaccio, dicesi familiarmente ad Uomo che porti un ampio e brutto cappello; e figuratam. trovasi anche per Uomo di sinistra apparenza, Bravaccio. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 271: Voglio dir per questo, che sebben cotesti cappellacci ritornano, ho speranza che penseranno ad altro che a turbarci questa presente quiete.
Definiz: § II. E pur figuratam., Cappellaccio vale anche Forte sgridata, Rabbuffo, ed anche Disonore, Vergogna; e per lo più trovasi congiunto coi verbi Dare un cappellaccio, Fare un cappellaccio, Avere un cappellaccio e simili. –
Esempio: Varch. Ercol. 70: Però diremo, che Fare un cappellaccio, o vero cappello, nella materia della quale ragioniamo, ad alcuno, è dargli una buona canata, e fargli un bel rabbuffo colle parole, o veramente farlo rimanere in vergogna, avendo detto o fatto alcuna cosa.... meglio di lui.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 2, 1: Un lavacapo, Secondo me, non gli è mancato, e tocco Ha qualche cappellaccio.
Esempio: E Buonarr. Fier. 2, 2, 3: Il cappellaccio, ch'aver noi credemmo Dianzi questo uffizial dal Podestà, Gli è riuscito in testa una corona Di confidenza e d'autorità.
Definiz: § III. Cappellaccio vale, figuratam., Calunnia, Accusa disonorevole, e anche Disonore, Vergogna. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 420: Io fo alla mia casata un cappellaccio, Che la non se lo lieva mai.
Esempio: Baldov. Comp. dram. 22: Quand'i' sono innocente, Che un cappellaccio tal mi sia levato ec.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 405: Cappellaccio è mala fama, sparsa e divolgata da alcuno.
Definiz: § IV. Cappellaccio, per similit., dicesi Quella massa di raspi e di vinacce che soprannuota al mosto quando bolle. Oggi più comunemente Cappello. –
Esempio: Magazzin. Coltiv. 58: Ne caverai manco vino almeno la quarta parte; che torna in utilità de' lavoratori che fanno acquati, che son mezzi vini, massime aiutati dall'uve de' cappellacci e macchie e dalli abrostini.
Definiz: § V. Cappellaccio dicesi anche L'intreccio che fanno i tralci della vite con i rami dell'albero a cui essa è congiunta. –
Esempio: Tedald. Agric. 86: Le piante dove tu l'hai a fondare [la ragnaia] sono.... olmi e querce per far cappellacci per metterci delle viti.
Esempio: Soder. Coltiv. 24: Ma del sapore, odore, colore e bontà delle viti medesime facciasi paragone del vino medesimo de' bronconi e de' cappellacci e degli altri con quelli delle pergole.
Esempio: Dav. Colt. 528: Vetrici, oppj, saliconi, e tutti gli alberi buoni a far cappellacci.
Esempio: Olin. Uccell. 61 t.: Pongansi ginepri, allori, corbezzoli.... e tutti gli altri alberi buoni a servir d'appoggio, e far come si dice cappellacci.
Definiz: § VI. E Cappellaccio dicesi la Vite che per mancanza di potatura gitta molti tralci e pampini, ed è quasi insalvatichita.
Definiz: § VII. Term. di mineralogia. La parte superiore di un filone, che forma la crosta del monte ov'è la miniera. Più propriamente dicesi Cappello. –
Esempio: Targ. Viagg. 7, 232: Benchè tutto Monteleo sia composto di filoni o strati di pietra aluminosa, ciò non ostante ve ne sono molti che dentro di sè contengono pochissimo allume, e si chiamano cappellaccio, quasi cappello o crosta del monte.
Esempio: E Targ. Viagg. 7, 272: Fu creduto che tal effetto seguisse perchè la pietra non avesse veramente in sè l'allume, e fosse cappellaccio, come la chiamano, cioè cappello o crosta del monte.
Definiz: § VIII. Far cappellaccio, dicesi nel giuoco della trottola Quando essa per essere stata sfilata male, piuttostochè percuotere in terra con la punta, vi percuote col legno, e non gira. –
Esempio: Varch. Ercol. 70: I fanciugli quando vogliono girare la trottola, ed ella percuotendo in terra non col ferro e di punta, ma col legnaccio e di costato, non gira; si dicono, aver fatto cappellaccio.
Definiz: § IX. Onde Cappellaccio, a rifarsi! o solamente Cappellaccio! sogliono in tal caso dire i fanciulli, per Tirar di nuovo la trottola. –
Esempio: Fag. Rim. 3, 357: Una volta è poi quella che minchiona: E quella volta se restate al laccio, La morte affè, che non ve la perdona, Nè gioveravvi il gridar: Cappellaccio (qui figuratam.).