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ZARA
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ZARA.
Definiz: Giuoco, che si fa con tre dadi.
Esempio: Dant. Purg. 6. Quando si parte 'l giuoco della zara, Colui, che perde, si riman dolente.
Esempio: But. ivi: Questo giuoco si chiama zara, per li punti divietati, che sono in tre dadi, da sette in giù, e da quattordici in su, e però quando veggono quelli punti, dicono li giocatori zara.
Esempio: Com. In tre dadi sì è tre lo minor punto, e non può venir se non in un modo, cioè quando ciascuno dado viene in asso; quattro non può venire in tre dadi, se non in un modo, cioè l'uno dado in due, e due dadi in asso; e perocchè questi due numeri non possono venire, se non in un modo per volta, per ischifar tal fastidio, e non aspettar troppo, non sono computati nel giuoco, e sono appellate zare, e sono nell'estremo numero maggiori, e minori.
Esempio: Nov. ant. 5. 2. Appresso mangiare quali presero a giucare a zara, e quali a tavole, od a scacchi, o ad altri diversi giuochi.
Esempio: Ar. sat. 2. Pensa, che la cara Tua libertà non meno abbi perduta, Come giucata te l'avessi a zara.
Esempio: Alleg. 226. Poichè la corte è simile alla zara, Dove chi sta a vedere ha più diletto, E chi vi giuoca men, quel più v'impara.
Definiz: §. I. Zara a chi tocca o Zara all'avanzo, proverbj, che vagliono A chi ella tocca, suo danno.
Esempio: Pataff. 10. Zara a chi tocca, i' ho voto il borsello.
Esempio: Alleg. 89. Zara a chi tocca, e chi l'ha per mal si scinga.
Esempio: Morg.18. 137. Nè vo', che tu credessi, ch'io mi curi Contro a questo, o colui; zara a chi tocca.
Esempio: Bern. Orl. 3. 6. 19. Guardatevi Pagan, che vien la morte, Zara all'avanzo, omai non ci è più giuoco.
Definiz: §. II. Zara, per Risico.
Esempio: Tac. Dav. ann. 15. 205. Ned ei mettesse a zara la sua gloria in tanti anni acquistata.
Esempio: Disc. Calc. 29. Perchè venendo alle mani del suo Datore, senza zara d'alcuno innanzi, le potrà, pigliandola, dare in qual modo, e in qual verso ben gli verrà.