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GRANIRE.
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GRANIRE.
Definiz: Att. Term. dei Cesellatori e dei Doratori. Dare la grana; Fare cioè che la superficie di certe parti di un lavoro acquisti scabrosità o rozzezza, percotendola fittamente con un ceselletto o punteruolo, detto per ciò granitoio, in modo da darle la figura di piccoli granelletti. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 114: Metti il tuo oro propriamente come fai in tavola, e bruniscilo, tenendo di sotto alla detta tela una asse bene pulita e soda, avendo uno cuscino tra la tela e l'asse; e per questo modo granisce (granisci) e stampa le dette diademe, e saranno proprie come in tavola.
Esempio: Cellin. Pros. 92: Un altro modo si usa ancora per dimostrare e' panni più grossi, il qual modo si domanda granire; il quale si fa con uno ferrolino bene appuntato.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 69, 2: Granire. Far grana, dare la grana: termine usato da coloro che lavorano figure di cesello; ed è quell'andar perquotendo i panni di esse figure, ed altre parti de' loro lavori, le quali voglion che appariscano più grosse, con un piccolo martellino ed un ceselletto sottile in punta, facendovi una certa rozzezza, che essi chiamano grana, forse perchè ritiene la figura di piccolissimi granelletti. Usasi ancora questo lavoro da quegli che indorano, per fare apparire nelle parti molto larghe e piane della superficie indorata, minutissime e spesse ammaccaturine; nel che fare si servono d'un punteruoletto d'osso o d'avorio dolcemente appuntato, percuotendolo bellamente con un piccolo martello o legno.
Definiz: § Per similit., riferito a disegno, vale Farvi piccolissimi tratti con andamento diverso fra loro, a fine di ombreggiarlo. –
Esempio: Armen. Precett. Pitt. 56: Ma a chi vuol diminuir questa fatica di non dover finirli coi tratti soli, poi che il granir li dissegni per tal via ne apporta tempo e stento poco giovevole, si fa in questa guisa: posti che si hanno li primi tratti, vi si pone i secondi un poco diversi da quelli, e di poi con un pennelleto di vaio spuntato si uniscono quelli, e sfumasi.