Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 1° Ed. .
LUNA
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LUNA.
Definiz: Il pianeta più vicino alla terra. Lat. Luna.
Esempio: Bocc. n. 43. 8. E poco appresso, levatasi la Luna.
Esempio: E Bocc. nov. 20. 5. Sopra questi, aggiugnendo certi punti della Luna, e altre eccezioni molte.
Esempio: Dan. Par. 6. E come 'l volger del Ciel della Luna.
Esempio: Petr. canz. 48. 7. Qual non si vedrà mai sotto la Luna.
Definiz: ¶ Per tutto 'l tempo del suo corso, cioè mese. Lat. mensis.
Esempio: Dan. Inf. c. 33. M'avea mostrato, per lo suo forame, Più lune già.
Esempio: E nelleDan. rime. Onde, s'io ebbi colpa, Più lune ha volto 'l Sol, perchè fu spenta
Definiz: ¶ Per tempo, semplicemente.
Esempio: Dan. Par. 27. Che poi divora con lingua sciolta Qualunque cibo; per qualunque luna.
Definiz: ¶ In proverbio. La Luna non cura l'abbaiar de' cani: e vale, che le cose grandi, e di valore, non curan delle piccole, e vili. Lat. culicem non curat Elephantus indicus.
Definiz: E quell'altro. Che ha a far la Luna co' granchi: cioè, che non ha convenienza tra le cose grandi, e le minime. Lat. quid speculo commercij cum gladio.
Definiz: ¶ E mostrar la Luna nel pozzo, è volere dare ad intendere a uno, una cosa per un'altra, e fargli veduto, quel che non è.
Definiz: ¶ E quell'altro. Più su sta monna Luna, cioè: tu non t'apponi, tu non dai nel segno, tu non la dì giusta. Lat. Non propter pedis cum lyra dissidium.
Esempio: Morg. Più su sta monna Luna, fratel mio, Guarda se in sogno dicevi, com'io.
Definiz: E da LUNA LUNARIO, che è quella breve scrittura, nella quale si notano, stagione, per istagione, le variazion della Luna.