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1) Dizion. 5° Ed. .
CAGNACCIO.
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CAGNACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Cane; ma dicesi per lo più di Cane grosso. –
Esempio: Ben. B. Rim. 24: Non guarda così fiso un catriosso Affamato cagnaccio.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 65: Allora io.... veggendo tanti cagnacci, e così grandi e così fieri,.... preso consiglio in sul fatto, restai di fuggire.
Esempio: Bern. Rim. burl. 3, 15: Giace sepolto in questa orrenda buca Un cagnaccio superbo e traditore.
Esempio: Cellin. Vit. 3, 330: Mi si è volto come fanno certi cagnacci botoli, quando ei veggono un povero fanciullino, che con timore passa per necessità loro dinanzi.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 91: Dopo avere finalmente deplorata la morte di Curillo suo cagnaccio favorito, non tanto col proprio pianto, quanto colle lagrime di tutta la sua famiglia, astretta dal suo signore, per lo dolore della perduta bestia, a digiunare una settimana ec.
Esempio: Zamb. Esper. 16: Intanto il sig. dottor Ciarpaglini tagliò un gran lobo dal fegato di un cagnaccio da pagliaio assai ben grande.
Esempio: Fag. Rim. 2, 154: Per la Germania stanno più avvertiti, Com'io vidi, a estirpar questi cagnacci.
Definiz: § I. E figuratam., detto di Persona. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 15, 76: Benedetto ti sia, gridò, la mano Ch'a quel cagnaccio partisti il cervello.
Esempio: Salv. Granch. 3, 9: Gliele levaron su, È vero? G. Messer sì. Tant'è. D. Cagnacci!
Definiz: § II. Fare il cagnaccio, vale Usar furberia, ma con basse o tristi intenzioni. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 24, 126: E riscontrossi con Gan di Maganza, Che fece 'l tristo e il cagnaccio all'usanza, E lasciossi cader come un ribaldo.
Definiz: § III. Vale pure Fare il rigido, l'austero, che ora più comunemente dicesi Fare il cane. –
Esempio: Car. Lett. 2, 304: Or veggo che siete innamorato del padrone, come della padrona, ancora che facciate il cagnaccio.