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Dizion. 4° Ed. .
RIMATO
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RIMATO.
Definiz: | Add. da Rimare; Che ha rima; Aggiunti di versi, o di parole, che rimano. |
Esempio: | Lab. 87. Con parole assai zoticamente composte, e che rimate parevano, e non erano
rimate ec. mostrava di disiderar di sapere, chi io fossi. |
Esempio: | Bocc. vit. Dant. 255. Tutti gli atti degli uomini, ed i lor meriti poeticamente
volere sotto versi volgari, e rimati racchiudere. |
Esempio: | Dant. Conv. 69. Si vedrà la sua virtù ec. manifestare nelle cose rimate per le
accidentali adornezze, che quivi sono commesse. |
Esempio: | E Dant. Conv.
147. Saper si conviene, che rima si può doppiamente considerare, cioè largamente, e strettamente;
stretta s'intende per quella concordanza, che nell'ultima, e penultima sillaba far si suole; quando largamente,
s'intende per tutto quello parlare, che numeri, e tempo regolato in rimate consonanze cade. |
Esempio: | Com. Inf. 32. Dice, che per parole rimate non potrà esprimere ciò, che ha concetto
nella mente. |
Esempio: | Tesorett. Br. 6. La rima Si stringe ad una lima Di concordar parole,
Come la rima vuole, Sì che molte fiate Le parole rimate Ascondon la sentenza, E mutan la 'ntendenza.
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