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CUOIO.
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CUOIO.
Definiz: Sost. masc. che nel plurale, specialmente in alcune maniere d'uso familiare, fa Cuoia, e anche Coia, di gen. femm. Pelle d'animali, e specialmente de' buoi, conciata per varj usi.
Dal lat. corium. –
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 454: Non portavano li cavalieri le cintole d'ariento e di perle, come portano al tempo d'oggi, ma di cuoio e d'osso.
Esempio: Med. L. Canz. Ball. 19: Ella sa proprio di cuoio, Quand'è in concia, o di can morto.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 38: Gli aprì l'usbergo, e pria lo scudo aperse, Cui sette volte un duro cuoio aggira, E 'l ferro nelle viscere gl'immerse.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 84: L'umido cuoio alfin saria mal buono Schermo alla torre.
Esempio: Montecucc. Op. N. 1, 125: Cera, spago,... secchie di cuoio, fieno, stoppa ec.
Definiz: § I. E per la Veste stessa, Cintura, o altro simile arnese fatto di cuoio. –
Esempio: Dant. Parad. 15: Bellincion Berti vid'io andar cinto Di cuoio e d'osso.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 33: E sè vestito d'un cuoio che da' pruni il difendesse,... la seguente notte allo spiraglio n'andò.
Definiz: § II. E poeticam. trovasi per Cartapecora da scrivervi. –
Esempio: Dant. Parad. 24: La larga ploia Dello Spirito Santo, ch'è diffusa In su le vecchie e in su le nuove cuoia.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 659: Cioè, ed in su le vecchie ed in su le nuove carte; imperò che le carte membrane sono di cuoia e di pelle d'animali, come di pecore, montoni, agnelli e cavretti; ed intende qui del vecchio Testamento e del nuovo.
Definiz: § III. Cuoio cotto, si usò per Corazza fatta di cuoio Soprapposto e indurito al fuoco. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 441: Eglino (i Giganti) truovano quello cuoio cotto tanto forte, che niente gli poteano danneggiare.... Vedendo gli due cavalieri che niente potevano danneggiare quello cuoio cotto, si ricoverano alla schermaglia.
Definiz: § IV. Cuoio dicesi semplicemente per la Pelle grossa e dura de' buoi, de' cavalli e simili. –
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 46: Cuoci lo cuoio dell'asino in vino.
Esempio: Nov. ant. B. 54: Il cavallo non potea mangiare niente, e per ciò che non si sentia in podere da ciò, avendo meno il cuoio.
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 10, 112 t.: Abbiamo ogni dì diverse querele de' danni disonesti e insopportabili che fanno cotesti soldati, insino a ammazzar el bestiame grosso per vendere le cuoia.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 3: E in dosso ha il cuoio del leon [Iole], che sembra Ruvido troppo a sì tenere membra.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 181: Le foglie di mortella, siccome quelle di lentischio, sono di grandissimo uso a' coiaj per conciar le cuoia.
Definiz: § V. Per la Squama de' serpenti e de' pesci. –
Esempio: Giamb. Oros. 223: Rimandato il suo cuoio (del serpente) a Roma, si dice che fue per lunghezza centoventi piedi.
Esempio: E Giamb. Lat. Tes. 69 t.: El suo cuoio (del cocodrillo) è sì duro, che non sente colpo di pietra, che uomo gli gittasse con mano.
Esempio: Pallad. Agric. 151: Il ceppo dell'arbor fiorente, o vuogli tronco, accerchierai con cerchio di piombo, ovvero di cuoio di serpe.
Esempio: Cronichett. Mannell. 58: Il serpente era sì duro, che con ferri non si potea offendere, ma con trabocchi [i Romani] lo ruppono tutto, e poi l'uccisono, e mandarono il cuoio a Roma.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 173: Tu da questo caldo scorticata, non altramenti rimarrai bella, che faccia la serpe lasciando il vecchio cuoio.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 66: M'accorcio e stringo, e su la pelle cresce Squammoso il cuoio, e d'uom son fatto pesce.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 28: D'un serpente indosso ha per usbergo Il cuoio verde, e maculato a nero.
Definiz: § VI. Trovasi altresì per la Pelle, benchè sottile, d'altri animali. –
Esempio: Sacch. Rim.: O altro uccel che avesse penne a' cuoj.
Definiz: § VII. E per la Pelle dell'uomo; ma oggi non si userebbe che in ischerzo o per dispregio. –
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 50: Sia messo [lo infermo di lebbra] in una istufa, e sia unto tutto d'olio dove sia cotta una serpe; e così riarà nuovo cuoio e nuova carne e guarrà.
Esempio: Stor. Barl. 24: Egli avea tutta la carne guasta, e nero il cuoio dal caldo del sole.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 14: Il cuoio è guaina delle membra.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 44: Nepo la mena allora alle sue stanze, Che i paramenti avean di cuoj umani.
Esempio: Not. Malm. 2, 482: Cuoj umani. Pelli d'uomini. Sebbene Cuoio vuol dire Pelle di bestia conciata, si piglia ancora per Pelle d'uomo.
Esempio: Forteguerr. Cap. 290: Ma non ho così dure ed aspre cuoia.
Esempio: Fag. Rim. 6, 150: O che rara invenzione, Poter studiando conservare il cuoio!
Definiz: § VIII. Cuoio, per similit., si usò per Buccia delle frutta. –
Esempio: Pallad. Agric. 71: Le mandorle son mature da cogliere quando elle per loro medesime si spogliano della corteccia. E se elle lasciano il cuoio malagevolmente, sotterrinsi nella paglia.
Esempio: E Pallad. Agric. 87: Quelle [uve] che sono vinose molto, ed hanno il cuoio tenero.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 227: Si volgano [i fichi] al contrario della lor tagliatura, acciocchè così i loro cuoj, come le loro polpe, si secchino.
Esempio: S. Ag. C. D. 9, 23: Pome nascono nella terra di Sodoma, che pervengono a vista di maturarsi, ma premute col morso, tornano in fummo e favilla, aggrinzandosi il cuoio, e svaniscono.
Esempio: Dat. Vegl. 3, 111: La castagna è.... vestita di cuoio lustro tenace, di quel colore simile al capellato che dalla castagna medesima prende il nome.
Definiz: § IX. E trovasi per Corteccia, Scorza degli alberi. –
Esempio: Pallad. Agric. 160: Chi fende colla scure il cuoio dell'arbore, quando comincia a metter le foglie.
Definiz: § X. Pur per similit., riferito alla terra, trovasi detto per lo Strato superficiale di essa. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 15, 92: Sforza il vento la terra, e fa ch'ell'abbia Gonfiato il ventre, come una vessica: E, mentre ella il suo cuoio non apre e fende, A guisa d'un pallon si gonfia e tende.
Definiz: § XI. Trovasi pure per La parte superficiale di checchessia; Incrostatura. –
Esempio: Pallad. Agric. 24: Il tonico delle pareti farai in questo modo.... Vi poni suso tre volte del marmo pesto, ed isfrega colla cazzuola; e poi seccato, ve ne poni anche suso un cuoio.
Esempio: E Pallad. Agric. 27: Fassi un cuoio di sopra al grano, e quello si corrompe; ma da ivi in giù sta saldo.
Definiz: § XII. Costar del cuoio e del buccio, si usò per Soffrire gravi danni in una impresa, Costar cara. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 60, 28: Quell'anno i Ghibellini ebber Cesena, Ma costò loro del cuoio e del buccio.
Definiz: § XIII. Esserci per il cuoio e per il pelo, è maniera che si usò a significare Essere alcuno grandemente interessato in checchessia. –
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 16: Ognuno ci è per lo cuoio e per lo pelo, secondo il suo grado e la sua facoltà.
Definiz: § XIV. Fare d'altrui cuoio larghe coregge, si disse in proverbio per Esser prodigo dell'altrui roba, Fare il generoso con quel degli altri. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 61: Fanno lor limosine di ciò ch'elli hanno di rapina, o d'usura, o per altra malvagia maniera, e fanno sovente d'altrui cuoio larghe coregge.
Definiz: § XV. Intendere al cuoio ed allo spago, trovasi figuratam. e poeticam. per Esercitare il mestiere del calzolaio. –
Esempio: Dant. Inf. 20: Vedi Asdente, Che avere inteso al cuoio ed allo spago Ora vorrebbe.
Definiz: § XVI. Non poter le cuoia, è maniera familiare e scherzevole, che vale Essere rifinito, spossato, per infermità o per vecchiaia. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 273: Un vecchio che non può le cuoia.
Definiz: § XVII. Non stare nelle cuoia, o Non potere stare, nelle cuoia, o, come anche trovasi, Non capir nel cuoio; sono maniere basse e scherzevoli, che valgono Essere alcuno visibilmente agitato per colmo di contentezza, o anche per rabbia, quasi non le possa tenere, in sè; che più comunemente dicesi Non star nella pelle. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 69: Andava cantando e saltando tanto lieto, che non capeva nel cuoio.
Esempio: Grazz. Pros. 146: Per la passione e per la rabbia non poteva star nelle cuoia.
Definiz: § XVIII. Ripiegare le cuoia o Tirar le cuoia, ed anche Lasciare le cuoia o Perder le cuoia, sono maniere basse e scherzevoli, che valgono Morire. –
Esempio: Febuss. Breuss. 6, 16: Per tal vertù, ch'io ne perdo le cuoia.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 20: Perocchè mi convien tirar le cuoia (qui è usato con equivoco scherzevole).
Esempio: Not. Malm. 1, 347: Tirar le cuoia vuol dire Morire.
Esempio: Baldov. Lament. 40: Guatami un poco, e s'i' ho a tirar le cuoia, Fa' che con questo gusto almanco i' muoia.
Esempio: Ricc. A. M. Rim. Pros. 208: Senz'assaggiar la gioia, Per cui tanto stentarono, A cui tanto aspirarono, Per la via ci lasciarono le cuoia.
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 43: Tirar le cuoia. Morire, Ripiegar la pelle; tratta la frase dalle convulsioni che patiscono i moribondi, e presa la voce cuoia per pelle, come in tal senso si trova usata.... da molti, tanto antichi che moderni scrittori, e dal volgo comunemente, il quale dice Il tale v'ha lasciato le cuoia, per significare Il tale è morto.
Esempio: Panant. Epigr. 105: Cadde malato un sere di Pistoia, E in quattro giorni ripiegò le cuoia.
Definiz: § XIX. Riposare le cuoia, Distender le cuoia, e simili, sono maniere pur basse e scherzevoli, che valgono Adagiarsi, Riposare nel letto, e simili. –
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 8, 78: Anch'io veglio ire a riposar le cuoia, Chè questo Canto m'è venuto a noia.
Definiz: § XX. Strascicare le cuoia, è maniera bassa, che vale Essere per malattia o per vecchiaia mal condotto, divenuto impotente, e simili.