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Dizion. 1° Ed. .
VIVANDA.
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VIVANDA.
Definiz: | Ciò che si mangia, cibo. Lat. aepule, arum. |
Esempio: | Bocc. n. 79. 10. E oltre a questo le molte varie vivande. |
Esempio: | E Bocc. nov. 92. 9. E di buone vivande, e di buon vini serviti
furono. |
Esempio: | Petr. canz. 9. 2. E poi la mensa ingombra Di povere vivande. |
Esempio: | Dan. Par. 11. Ma il suo peculio di nuova vivanda è fatto ghiotto. |
Esempio: | E Dan. Purg. 22. Mele, e locuste furon le vivande, che nudriro
il Batista. |
Esempio: | Tes. Br. 2. 33. Fa la virtude retentiva, cioè quella, che tiene la vivanda.
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Esempio: | M. V. 7. 74. E vivanda non avieno da mantenere il campo, tanto che 'l Re gli
potesse soccorrere. |
Definiz: | ¶ Diciamo in proverbio. La vivanda vera è l'animo e la cera: dicesi a chi si scusa d'essere
scarso, nell'onorare altrui, e dargli poche vivande, e di poco pregio. Lat. animus, et
vultus hospitis, verae dapes. |
Definiz: | ¶ E ad un vasetto traforato, ove si mette dentro fuoco, per tener calde le vivande ne' piattelli. Diciamo
Scaldavivande, detto da alcuni in lat. foculus. |
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