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Dizion. 3° Ed. .
VIVANDA.
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pag.1793
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VIVANDA.
Definiz: | Ciò che si mangia, cibo. Latin. epulae arum. |
Esempio: | Boc. Nov. 79. 10. E oltre a questo le molte e varie vivande. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 92. E di buone vivande, e di buon vini serviti
furono. |
Esempio: | Petr. Canz. 9. 2. E poi la mensa ingombra Di povere vivande. |
Esempio: | Dant. Par. 11. Ma il suo peculio di nuova vivanda È fatto ghiotto. |
Esempio: | E Dan. Purg. 22. Mele, e locuste furon le vivande, Che nudriro
'l Batista. |
Esempio: | Tes. Br. 2. 33. Fa la virtude retentiva, cioè quella, che tiene la vivanda.
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Esempio: | M. V. 7. 74. E vivanda non avieno da mantenere il campo, tanto che 'l Re gli
potesse soccorrere. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 1. 22. Ed ecco piatti grandissimi d'oro Coperti di finissima
vivanda. |
Definiz: | §. Diciamo in proverbio: La vivanda vera È l'animo e la cera: dicesi da Chi si scusa d'essere scarso,
nell'onorare altrui, e dargli poche vivande, e di poco pregio. Latin. animus, et vultus
hospitis, verae dapes. |
Definiz: | §. E ad un vasetto traforato, ove si mette dentro fuoco, per tener calde vivande ne' piattelli, diciamo
Scaldavivande, detto da alcuni. Lat. foculus. |
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