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1) Dizion. 5° Ed. .
CORTE.
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CORTE.
Definiz: Sost. femm. Quello spazio scoperto, per lo più angusto e lastricato, inchiuso nel perimetro delle case, il quale serve a dar luce alle stanze interne, a ricever le acque dei tetti, a mettere in comunicazione certe parti inferiori dell'edifizio, e simili: ma prendesi anche per Cortile.
Dal lat. chors o cors, Chiuso presso le case di campagna, da tenervi polli e altri animali domestici. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 227: Levatesi tutte [le donne], e lui invitato, in una fresca corte il menarono, dove di finissimi vini e confetti fecer venire.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 22: Poi a basso discesi, e veduta l'ampissima e lieta corte di quello [palagio], le volte piene d'ottimi vini e la freddissima acqua,... più ancora il lodarono. Quindi, quasi di riposo vaghi, sopra una loggia che la corte tutta signoreggiava,... postesi a sedere ec.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 124: Non pensiamo che il portico e lo antiporto fusse fatto solamente per comodità de' servi,... ma per cagione ancora della università de' cittadini; in casa poi i luoghi da passeggiare, la corte, lo androne, la sala,... non si appartengono alla universalità, ma più tosto a gli abitanti propj.
Esempio: Grazz. Pros. 200: Contraffacendo la voce del medico, chiamò dalla finestra della corte una sua vicina, dicendo che si sentiva un poco di mala voglia, e che gli doleva un poco la gola.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 41, 1: Servendo comodamente [il cortile o cavedio] all'entrare ed uscire, ed a dare i lumi alle stanze: ed è quello che contiene la corte, la quale riceve le piogge raccolte da ogni tetto della casa.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 9: Contrassegni evidenti che la città sia stata rialzata più volte,... non sempre in occasione delle rovine ed incendj,... ma talvolta per non vi poter più soffrire i frequenti trabocchi delle piene ed i lor ringorghi per le fogne delle corti, strade ed orti.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 39: Essendo [io] stato caricato non altrimenti che una di quelle [balle],... e come una di quelle scaricato in un letto, dove l'altre si scaricavano o in un andito o in una corte.
Definiz: § I. Ed altresì Quello spazio scoperto, chiuso da mura, e per lo più lastricato, che talvolta serve di accesso alle case coloniche ed alle stalle, e che presso i Romani serviva specialmente per uso del bestiame. E dicesi pure così Quello spazio, parimente scoperto e murato, che spesso rimane nella parte posteriore di una casa. –
Esempio: Pallad. Agric. 29: La corte sia volta al meriggio, sicchè 'l caldo riceva al verno; e se le bestie che v'hanno a stare avessero la state troppo caldo, facciasi loro un portico o frascato.
Esempio: E Pallad. Agric. appr.: Dintorno... delle pareti della corte si facciano abitazioni da uccegli.
Esempio: Galian. B. Vitr. 241: Le corti e la loro grandezza saranno determinate dal numero del bestiame, e dalle paia di buoi che vi hanno a praticare: in essa corte si situi la cucina, e nel luogo il più caldo: contigue sieno le stalle per gli buoi, e i loro presepj riguardino il focolare insieme e l'oriente.
Definiz: § II. In senso particolare dicevasi nel medio evo Quello spazio cinto di siepi o di muri, dentro al quale era la villa del signore con tutte le sue appartenenze: ed anche prendevasi per l'intera possessione congiunta ad essa villa. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 17: In molti modi si può considerare in che maniera son da far le corti.... nella villa, per cagion dell'abitazion del signore e de lavoratori, e de' frutti che vi si deon portare, e degli animali da nutricare: perchè il luogo dove tu ordini di far la corte è posto intra l'altre case della villa, o egli è da quelle lontano.... S'egli è posto intra l'altre case della villa, non ha bisogno la corte di tanta fortezza e guernimento di chiusura, perciocchè cotal luogo è men disposto alle 'nsidie de' ladroni.... Ma se dall'altre case fosse partito in luogo solingo, si dee cignere dintorno di convenevoli fosse, e di ripe, e di siepi.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 18: Premesse adunque le predette considerazioni, è da eleggere il luogo della corte nella più convenevole e acconcia parte de' campi: la grandezza della quale dee esser tale, che proporzionalmente corrisponda alla misura delle terre che si deono lavorare.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 20: Primieramente dico che la corte predetta si disponga dentro e ordini in questo modo. Che nel mezzo della faccia dinanzi si faccia in essa l'entramento della via,... e.... nella contraria parte si faccia l'uscita, per la quale si vada all'aia, alla vigna, o vero a' campi di dietro.... Appresso ciò, la metà della corte, la quale è dall'una parte delle porti, si disponga e ordini per lo signore in questa maniera, cioè: che allato alla via che divide la corte si faccia la casa del signore.... Ed in quella parte, allato alle ripe della corte, si piantino nobil generazioni di viti da pergole,... piccole e basse piante fruttifere,... de' giuggioli e de' meli. E per lo mezzo di questo luogo si piantino alcune piante di peri e meli.... E in quel medesimo luogo si formerà dilettevole giardino di sottili e minute erbette, e vi si conserverà ancora l'orticello del signore, e la moltitudine dell'api,... e le tortore, e spinosi e lepratti, e simiglianti cose.... Nell'altra mezza parte si facciano le case e le capanne allato alle ripe intorno intorno, che occupino o le due parti o l'una d'essa, secondo il bisogno della famiglia de' lavoratori e degli animali da nutricare, rimanendo sempre la corte nel mezzo spedita.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 285: Abbiamo ne gli archivj della Cattedrale una donazione di Spezioso vescovo nostro a' suoi canonici, della corte di Cintoia vicina a Firenze, che era di suo proprio patrimonio.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 225: Di qui s'intende come sì sovente gli antichi Re ed Imperadori donassero alle chiese tanti poderi e corti.... Col nome poi di Corti significavano gli antichi l'unione di molti poderi, anzi un castello.
Definiz: § III. Ed anche si usò talvolta per Terra o Castello. –
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 6: I detti Giovanni e Bernardo uficiali.... allogarono a Salvagno Tuccii da Giogaldio della corte d'Ortignano del distretto di Firenze sessanta moggia di calcina in due cotte,... trenta moggia per cocitura; e debbe essere l'una cotta dopo l'altra per pregio di lire LV s. p.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 225: Molte terre e castella de' nostri tempi erano allora appellate corti.
Definiz: § IV. Corte, vale il Palazzo dove risiede il Principe, e donde spedisce i negozj di Stato; Reggia. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 119: Nella sua corte (del re Priamo) vennero tutti li suoi cittadini, e tutti li suoi figliuoli,... ed ancora ragunòe li altri suoi congiunti, e sedendo nel suo reale seggio, in cotale modo.... parlòe.
Esempio: Vill. G. 182: In sua corte (del conte Raimondo di Provenza) usarono tutti i gentili uomini di Provenza, di Francia e di Catalogna, per la sua cortesia.
Esempio: Carell. Son. 13: Bastir palazzi, chiese e belle corti.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 39: Tra tanti che nella mia corte n'usano eleggesti Guiscardo, giovane di vilissima condizione, nella nostra corte, quasi come per Dio, da picciol fanciullo infino a questo dì, allevato.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 1, 245: Se io non mi trovavo presente e' sarebbe corso ad corte ad esclamare, e dolersi de' torti gli pare ricevere.
Esempio: Car. Eneid. 2, 736: E qui di novo A sovvenir la corte, a far difesa Per entro, a dare a' vinti animo e forza, Mi posi in core ec.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 12: Volle che.... seco Erminia andasse, Erminia bella, ch'ei raccolse in corte, Poi ch'a lei fu.... morto il re suo padre.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 63: E 'n corte giuro Non tornar mai, se vincitor non riedo.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 29: Talchè compresi.... ch'è sciocchezza il servir nelle corti, Dove i signori son sempre tiranni.
Definiz: § V. Per similit., e per lo più con l'aggiunto di corte Celeste o simile, vale poeticam. il Paradiso. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Perchè ardire e franchezza non hai? Poscia che tai tre donne benedette Curan di te nella corte del cielo, E il mio parlar tanto ben t'impromette?
Esempio: E Dant. Purg. 16: E se Dio m'ha in sua grazia richiuso Tanto, ch'e' vuol che io veggia la sua corte Per modo tutto fuor del modern'uso ec.
Esempio: E Dant. Parad. 10: Nella corte del ciel dond'io rivegno, Si trovan molte gioie care e belle Tanto, che non si posson trar del regno.
Esempio: Belc. F. Rappr. 66: Stretta è la via della celeste corte, E pochi vanno a quella città bella.
Definiz: § VI. E figuratam., usasi a denotare il Governo, l'Ordinamento o simile, della reggia, per ciò che risguarda le feste, le pompe, il lusso, proprj delle corti. –
Esempio: Vill. G. 182: In poco tempo per sua industria e senno raddoppiò [un Romeo] la rendita di suo signore in tre doppj, mantenendo sempre grande e onorata corte.
Definiz: § VII. Trovasi, con maniera al tutto spagnuola, a designare la Città dove risiede il Principe co' suoi ministri e co' tribunali. –
Esempio: Bart. D. Giapp. Pref. 7: Salendo fin colassù al gran Meaco, metropoli e corte di quell'Imperio, due anni e tre mesi.... perseverò tutto inteso all'apostolico suo ministero.
Esempio: E Bart. D. Grand. Crist. 200: Piacemi di recitar qui, trasportandol di peso, quel che in una parte delle Istorie della Compagnia nostra ho scritto essere avvenuto in Vagliadolid, allora corte della Spagna, al P. Pietro Fabro.
Definiz: § VIII. Corte dicesi parimente al Principe insieme con la famiglia, ovvero co' suoi familiari, ufficiali, o col seguito: ed anche al Principe in quanto, per mezzo de' suoi ministri e consiglieri, governa lo Stato. Ed altresì denota semplicemente Tutte insieme le persone aderenti alla corte, il seguito del Principe. E talvolta alludesi anche ai Costumi, Andamenti, Modo di comportarsi, e simili, proprj delle corti, o dei cortigiani. –
Esempio: Dant. Inf. 13: Morte comune (l'invidia), e delle corti vizio.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 229: Possono immaginare le Signorie vostre come le cose vanno, e come le sono ite ad Imola, dove è stata la corte tre mesi, e dua tutto questo esercito, che hanno consumato infino a' sassi.
Esempio: E Machiav. Leg. Comm. 2, 238: Avrei possuto avere le spese e potre' le avere dalla corte: non le voglio,... parendomi onore di vostre Signorie e mio fare così.
Esempio: E Machiav. Leg. Comm. 2, 242: Questa cosa così insperata.... ha mandato il cervello sottosopra a questa corte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 30, 46: Vi giunse il Re e la corte allora allora; Sì ch'all'assalto fu poca dimora.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 106: Mi sono rallegrata del suo felice ritorno a Firenze con tutta la corte serenissima.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 12: E benchè fossi guardian degli orti, Vidi e conobbi pur l'inique corti.
Esempio: E Tass. Dial. 1, 24: Voi debbiate accettare l'ufcio ufficio, che la Città v'impone d'ambasciatore a la corte Cesarea.
Esempio: E Tass. Dial. 350: Il qual non negherò che gentiluomo non sia de la nostra città, non del tutto inesperto de le corti e del mondo.
Esempio: Dav. Tac. 1, 284: Passaron prima le corti del re con ricche collane, e cavalli addobbati.
Esempio: Pindem. Poes. 475: Tra dessa (Venezia) a un tempo e la Spagnuola corte Vigea sospetto e volontà diversa Per gli affar de la Rezia.
Definiz: § IX. Per similit., e per lo più con l'aggiunto di Celeste, corte Beata , o simile, denota Tutti insieme i comprensori, o spiriti che fruiscono della visione di Dio; Gli angeli ed i beati. –
Esempio: Dant. Parad. 3: La nostra carità non serra porte A giusta voglia, se non come quella, Che vuol simile a sè tutta sua corte.
Esempio: E Dant. Parad. 30: Così mi si cambiaro in maggior feste Li fiori e le faville; sì ch'io vidi Ambo le corti del ciel manifeste.
Esempio: E Dant. Parad. 32: Rispose alla divina cantilena Da tutte parti la beata corte, Sì ch'ogni vista sen fe' più serena.
Esempio: Panzier. Cant. sp. 3: Alta divinitade, La tua corte fiorisco.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 21: L'orazione devota quasi diletta Iddio e tutta la corte celestiale.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 143: Voi, maladetti da Dio, per ogni fuscello di paglia che vi si volge tra' piedi, bestemmiate Iddio e la Madre e tutta la corte di Paradiso.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 85: Questa è la carità d'Iddio, che vuole tutta la corte di paradiso simile a sè in carità.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. 74: Priva di vita mi ritolse a morte Più nobil vita, e sciolte in terra l'ale, In Paradiso albergo ebbi immortale, Un de' beati dell'eterna corte.
Definiz: § X. Corte di Roma, che anche si disse in modo assoluto Corte, denota così il Palazzo dove risiede il Papa, come il Seguito di esso Papa: ed altresì Tutti insieme i prelati che col Papa preseggono al governo della Chiesa, e un tempo presedevano a quello pur dello Stato; Curia Romana. E chiamossi Corte di Roma anche quando il Pontefice risedeva in Avignone. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 23: Col Nero Cambi che era compagno delli Spini in corte, per mezzo di messer Iacopo Gaetani, parente del Papa, e d'alcuni Colonnesi, con grande stanzia pregavano il Papa volesse rimediare.
Esempio: Vill. G. 248: In questo tempo essendo lo re Carlo con tutta sua baronia a corte di Roma, e dinanzi a papa Martino e' suoi Cardinali ec.
Esempio: E Vill. G. 273: Tornava di Francia, poi ch'era uscito di pregione, e andava a corte a Rieti, dov'era il Papa.
Esempio: Tos. Sim. Ann. 160: In questo tempo (anno 1323).... fu calonizzato in corte di Roma San Tommaso d'Aquino.
Esempio: Petr. Vit. volg. 76 t.: Costui (papa Pasquale II) fu preso con tutta la sua corte da Arrigo imperadore e messo in prigione.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 122: Partendosi papa Eugenio da Firenze per andare a Roma, il Cardinale fece pensiero d'abbandonare la corte e andarsene a Padova.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 168: El Papa per avventura domattina se ne anderà con la corte fra Monte Fiasconi e Orvieto, cioè la persona sua ad Monte Fiasconi con parte della corte, e il restante della corte ad Orvieto.
Esempio: Guicc. Op. ined. 1, 27: Non si può dire tanto male della corte romana, che non meriti se ne dica più, perchè è una infamia, uno esemplo di tutti e vituperj e obbrobrj del mondo.
Esempio: Tass. Dial. 1, 350: Lungamente è stato cortigiano ne la corte di Roma.
Definiz: § XI. Quindi Corte si disse anche per Sede Apostolica. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 317: Questo peccatore è figurato in persona di Papa Niccola delli Orsini, il quale essendo cardinale, e vacando la corte a Viterbo per la morte di Papa Giovanni spagnuolo, fu fatto papa anni mille dugento settanta sette.
Definiz: § XII. Corte prendesi anche per Accompagnamento a fine di onoranza, Corteggio; e talvolta dicesi pure a Stuolo di persone che per onoranza, riverenza od ossequio, faccian corona ad alcuno. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 9: La bella Alcina venne un pezzo inante Verso Ruggier fuor de le prime porte; E lo raccolse in signoril sembiante, In mezzo bella ed onorata corte.
Esempio: Car. Eneid. 1, 815: Quand'ecco la regina accompagnata Da real corte, con real contegno, Entro al tempio bellissima comparve.
Esempio: Segn. P. Oraz. I, 1, 247: Era cosa maravigliosa vedere in Pisa il Mazzoni attorniato da una spessa corte di giovani studiosi,... a' quali tutti.... con infinito amor rispondendo, ammaestrando e leggendo, non lasciava alcuno partire da sè scontento.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 395: Per colmare e rendere più fumose le vostre lodi, col poc'anzi citato satirico Fiorentino, inviterò a farvi la corte ancora gli infanti (qui in ischerzo, e con ironia).
Definiz: § XIII. E per similit., e altresì figuratam. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 151: Novità è stata, almeno a noi, la corte, con la quale è venuto questo lioncino, che consiste in due animali non maggiori di un gran gatto, o d'un piccolo agnello (qui in ischerzo).
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 137: Toccandomi la bella sorte di farmi presso ad uomo d'antica bontà, a cui facevan corte le amenità, le grazie, le muse, e tutte le più nobili finezze d'ingegno, delicatezze di spirito.
Definiz: § XIV. Corte, vale anche Adunanza di cittadini, o di ottimati, per trattare della cosa pubblica; Assemblea, Parlamento. Ma propriamente usasi sol parlando della Spagna e del Portogallo. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 119: Divenuto [il re Priamo] impaziente del riposo, curiosamente comandoe che solenne corte si celebrasse nella detta cittade.
Esempio: Guidicc. Lett. 109: Sua Maestà chiamò le Corti di Castiglia per li 15 di aprile.
Esempio: Bart. D. Mem. ist. Comp. 2, 13: L'Imperador Carlo quinto v'avea convocati [in Toledo].... gli Stati, o come ivi dicon le Corti: e si adunano a ogni tanti anni per gli affari del publico.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 245: L'esser solo [l'Imperatore] contro tanti, il non aver denari, nè sapere donde cavarne, perocchè le Corti d'Aragona glie n'avevano dinegati, il condussero alla risoluzione di rendersi benevolo il Papa.
Esempio: Leopard. Paralip. 3, 38: Con parlamenti o corti alte o pur basse, Di pubblica o di regia elezïone.
Definiz: § XV. Corte vale pure Luogo ove si rende ragione, Tribunale: ma prendesi anche pei Magistrati o Giudici stessi. E si usò altresì pel Palazzo dove tali magistrati risedevano. –
Esempio: Brev. Mar. Pis. 455: Questo è lo Breve dell'Ordine del mare.... e della Corte del ditto Ordine.
Esempio: Vill. M. 1, 122: Ordinovvi rettori cittadini con certa limitata giurisdizione, recando il sangue e l'altre cose più gravi alla corte del Podestà del Comune.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 163: Parmi intendere, che egli abbiano provato alla corte, che uno.... l'uccidesse.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 160: Non a guisa di plebeio, ma di signore, tratto della corte publica, sopra gli omeri de' più nobili cittadini con grandissimo onore fu portato alla sepoltura.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 95: Essendo la corte molto piena d'uomini, Matteuzzo.... entrò sotto il banco.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 109: Nella conscienzia e divin cospetto tanto tiene l'uno contratto quanto l'altro, ma nelle corti litigiose no.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 80: Se io me ne richiamo, se io me ne vo alla corte, e' comincia a essere non benefizio, ma credito.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 417: Li riuscirà meglio per tutti e' conti, e a voi farà più onore, che avere tutto dì a essere su per le corte (cioè pe' tribunali, a piatire).
Esempio: Tass. Lett. 1, 9: Vostra Signoria reverendissima si può ricordare com'io, prima che la corte cominciasse a procedere contra di me, le richiesi licenza per andarmene.
Definiz: § XVI. E per similit. –
Esempio: Dant. Purg. 21: Poi cominciò: Nel beato concilio Ti ponga in pace la verace corte, Che me rilega nell'eterno esilio.
Definiz: § XVII. Quindi Corte di appello, chiamasi Quel tribunale superiore che in modo irretrattabile, salvo il ricorso in Cassazione, conosce delle cause civili, commerciali e criminali, risolute dai Tribunali civili, commerciali e correzionali, che sono sotto la giurisdizione di esso.
Definiz: § XVIII. Corte d'assise, chiamasi il Tribunale che giudica dei reati più gravi; il quale si compone di dodici Giurati, che debbono dichiarare se l'accusato è colpevole, e di tre Magistrati, che applicano all'accusato la pena stabilita dalla legge, quando dai Giurati ne sia stata riconosciuta la reità.
Definiz: § XIX. Corte di Cassazione. –
V. Cassazione, § III.
Definiz: § XX. Corte dei conti. –
V. Conto, § XXVIII.
Definiz: § XXI. Corte di giustizia, vale genericamente Tribunale che conosce dei delitti; ma applicasi anche ad Assemblea o Consesso che in certi determinati casi amministri la giustizia. Onde Alta corte di giustizia dicesi in particolare al Senato, allorchè inquisisce alcun senatore, e giudica della reità di esso. –
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 70: Molte cose non essere in potestà del Parlamento,... non potere i Lordi porre divieto ad una provvisione di moneta vinta nei Comuni, nè i Comuni eriggersi in corte di giustizia.
Esempio: E Bott. Stor. Amer. 2, 189: Aggiunse,... che le Corti di giustizia sarebbero ordinate a modo della costituzione inglese.
Definiz: § XXII. E figuratam. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 12: E perciò si conviene ricorrere alla corte di misericordia, e chiamare merzè, e domandare perdono, che per lo diritto della corte di giustizia sarebbe il peccatore giudicato, ed a morte condannato.
Definiz: § XXIII. Corte si disse ai Ministri ed esecutori della giustizia; detti volgarmente Birri o Famigli. –
Esempio: Cellin. Vit. 106: In questo tanto passava la corte del Bargello.
Esempio: E Cellin. Vit. 107: Eccoti i quattro bravi giovani accostatisi alla corte del Bargello.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 34: Fu mandata la corte a casa di Michelagnolo per pigliarlo.
Esempio: Tass. Lett. 1, 10: Nè si può dire ch'io, sì per sospetto de la corte e di quel che poi avvenne, avessi stracciato il pasquino: ch'io non solo non aveva temenza de gli sbirri, ec.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 140: Con la moltitudine accorre al romore ancora la corte, e, preso quell'empio col ferro tuttor grondante di vivo sangue, ec.
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 1, 178: Intendendolo de' ministri di Pilato, che i Latini appellavano Cohortem; donde noi chiamiamo Corte la famiglia degli sbirri.
Definiz: § XXIV. Si usò anche per Fisco. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 281: Sentendo costei esser viva, messosi a cercarla, e ritrovatala avanti che la corte i beni stati del padre, sì come d'uomo senza erede morto, occupasse, con gran piacere ec.
Definiz: § XXV. Corte, Corte reale, o simile, e più comunemente Corte bandita, dicevasi nel medio evo Quel solenne ricevimento e trattenimento di qualunque nobil persona ancorchè forestiera, il quale veniva ordinato con bando da un principe o gran signore per qualche straordinaria cagione di allegria, e durante il quale si celebravano pubblici giuochi e feste, facevansi banchetti, e in fine venivano convenientemente regalati quei giocolieri e buffoni che avevan concorso a renderlo più piacevole. Onde la maniera Tener corte, o corte bandita, che valeva Trattenere gl'intervenuti con feste, giuochi e banchetti. –
Esempio: Nov. ant. C. 87: Alla corte del Po di nostra donna in Provenza s'ordinò una nobile corte, quando il figliuolo del conte Raimondo si fece cavalier, ed invitò tutta buona gente.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 202: Di lui (dell'Abate di Cligni) udì dire maravigliose e magnifiche cose, in tener sempre corte, e non esser mai ad alcuno, che andasse là dove egli fosse, negato nè mangiare nè bere.
Esempio: Urban. 70: L'Imperador con Silvestra imperadrice, con Urbano, Lucrezia.... e gli altri, al suo real palazzo n'andarono, dove tennero corte bandita per assai spazio di tempo, ogni giorno abbondevolmente festeggiando.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 15: Da lui sente tra via, Che là dentro (a Damasco) dovea splendida corte Tenere il ricco Re de la Soria; E ch'ognun quivi.... Dentro e di fuori ha la città sicura Per tutto il tempo che la festa dura.
Esempio: Bern. Orl. 1, 12: Era in Parigi una gente infinita Di forestier, pagani, e Saracini, Perchè corte reale era bandita.
Esempio: Deput. Decam. 16: Corte, fino all'età del Boccaccio, oltre a' suoi significati ordinarj,... importava quelle feste che per cagione di nozze e di nascite de' figliuoli, e di simili allegrezze, o per occasione di giorni solenni,... o finalmente per sola e propria magnificenzia faceano signori, cavalieri e gentiluomini, con metter tavola solennemente e festeggiare i convitati, e con doni e con ogni maniera di cortesie trattenere i forestieri.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 10: Ma quello che fra i giuochi de gl'Italiani fu in maggior credito e più familiare, si è il curiam habere, che noi diciamo tener corte. S'incontra ancora tener corte bandita, il che si facea col mandare un bando o pubblico invito per li vicini paesi, che serviva di tromba per trarre colà anche i principi, non che la nobiltà straniera. Eccelino da Romano presso il suddetto Rolandino.... accennò una corte tenuta in Venezia nell'anno 1206.... Ciò che in quella corte si facesse, lo tralascia Rolandino. Nulladimeno si sa che l'uso era di far giuochi militari, cioè giostre, tornei, ed altre finte battaglie, magnifici conviti e balli, condurre schiere di cavalieri ornati colla stessa divisa, far corse di cavalli, e simili altri pubblici divertimenti, con incredibil magnificenza ed apparato di addobbi. Per lo più nel palazzo era preparata la mensa per tutta la nobiltà forestiera.
Definiz: § XXVI. Per similit., detto di pubbliche feste, giuochi e banchetti, dati da privati cittadini. –
Esempio: Vill. G. 250: Si fece nella contrada di Santa Felicita oltr'Arno.... una compagnia e brigata di mille uomini e più, vestiti tutti di robe bianche, con uno Signore detto d'Amore; per la qual brigata non si intendea se non a giuochi e sollazzi, e balli di donne e di cavalieri e d'altri popolani, andando per la città con trombe e diversi stormenti, stando in gioia e allegrezza, stando in conviti insieme, in cene e desinari. La qual corte durò presso a due mesi, e fu la più nobile e nominata che mai si facesse in Firenze o in Toscana; alla quale vennero di diverse parti e paesi molti gentili uomini di corte, e giucolari; e tutti furono ricevuti e provveduti onorevolmente.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 43: Li quali veggendosi rimasi ricchissimi e di contanti e di possessioni,... senza alcuno freno o ritegno cominciarono a spendere, tenendo grandissima famiglia, e molti e buoni cavalli e cani ed uccelli, e continuamente corte, donando ed armeggiando.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 375: Preso il segno della Parte,... se n'andò [Piero de' Pazzi] a casa, accompagnato come è detto; e in casa si fece grandissima festa, e più dì vi si tenne come corte bandita.
Definiz: § XXVII. Pure per similit., Corte bandita si disse di Convito solenne, Pubblico banchetto: ed oggi dicesi del Trattenere che altri faccia con pranzi e sollazzi gli amici ed i conoscenti che lo visitino. –
Esempio: Deput. Decam. 17: Si è mantenuto ancora corte bandita, di convito molto ricco e magnifico; nato che in que' tempi (cioè nell'età del Boccaccio, e innanzi ad essa) si costumava pubblicamente queste cotali corti bandite, e così si intendeva invitato ogni uomo.
Esempio: Dav. Tac. 1, 116: Stomacò soprattutto la casa in piazza, parata a festa, lo spanto convito, a porte spalancate e corte bandita.
Esempio: Magal. Lett. 61: Una villeggiatura, che può dirsi una continua foresteria, dove si fa corte bandita, e le tavole non rimangono senza tovaglie, se non tanto quanto si mutano.
Definiz: § XXVIII. Cavalier di corte. –
V. Cavaliere, § XIV.
Definiz: § XXIX. Uomo di corte, valeva propriamente Uomo trattenuto nelle corti dei Principi, e ne' palagi de' gran Signori, a fine di ricreare con motti e piacevolezze coloro che in certe ricorrenze v'intervenivano; ma spesso anche si prese per Giullare, Buffone. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 196: Molte feste e allegrezze si facea per tutta la città ispesse volte, e da più paesi vi venia giucolari e buffoni.... Molti gentili uomini faceano spesso conviti, donando per le Pasque a uomini di corte molte robe e ornamenti; onde di Lombardia e di tutta Talia venia a Fiorenza buffoni assai alle dette feste.
Esempio: Nov. ant. B. 43: Marco Lombardo fue nobil uomo di corte.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 98: Fu uomo di corte, cioè buffone.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 199: Ed a quella [festa] molte genti e di varie parti fossero venute, e massimamente uomini di corte d'ogni maniera, subito ec.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 65: Il Gonnella, piacevole buffone, o uomo di corte, che vogliamo dire, mostrò al Marchese da Ferrara ec.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 156: Come a uno di questi tali, o a giullari, o a uomini di corte, che sono quasi simili, apparisce uno che, con una cosa che faccia o con un motto, gli morda, o mostri me' di loro, subito perdono che paiono morti.
Esempio: Deput. Decam. 17: Uomini poi di corte.... eran quelli, che con piacevolezze d'atti, e di parole e di graziosi giuochi trattenevano i convitati; che qualche volta si veggono chiamati giullari, e più comunemente buffoni.
Definiz: § XXX. Far corte ad alcuno, vale Corteggiarlo, Accompagnarlo per ossequio e facendogli servitù; propriamente riferito a principi e grandi personaggi. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 415: Essendo dunque corsa tutta la città a far corte al principe e rincontrare il re, a Trasea fu vietato.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 76: Al più da me sarete sberrettati, Ch'io non fo corte donde non ne spicchi.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 110: Se mai la sorte Glorïoso vi rende in fra le genti, Ben tosto intorno a voi per farvi corte Corron gli amici, corrono i parenti.
Definiz: § XXXI. Far corte, trovasi per Far numero co' cortigiani, Esser del numero de' cortigiani, Appartenere alla corte. –
Esempio: Cecch. Esalt. 5, 3: Come e' si sa Che questo garzonetto abbia a far corte, Hanno a volar le suppliche, e con mezzi Indiavolati.
Definiz: § XXXII. Far la corte ad alcuno, vale Fargli ossequio e servitù, per conseguirne qualche favore; e per estensione, Piaggiarlo, Adularlo. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 159: Leviamo via adesso la parola imparaticcio, introdotta qui per un sinonimo del rudimentum di Plinio, e anche per fare un poco la nostra corte a Plinio concettizzante; e uscendo dall'entusiastico, e rientrando nel discorsivo, dichiamo ec.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 294: Per me credo, che essendo essi poeti seguaci di Apollo, e facendo a quel biondo nume, che è lo stesso che il Sole, la corte, abbiano così lusingato il loro Apollo col fare bionde le loro dame, e con mostrarsi ammiratori del biondo (qui figuratam.).
Definiz: § XXXIII. E Far la corte a una donna, usasi familiarmente per lo stesso che Corteggiarla, cioè Farle cerimonie e servitù, Farle dimostrazioni di amore, e simile.
Definiz: § XXXIV. Tener corte, si usò per Tenere aperto il tribunale, Tenere udienza; e per estensione, Amministrar giustizia, Dare ascolto a chi richiede giustizia. –
Esempio: Cavalcant. Rim. 3: Gli miei folli occhi.... Fur quei che di voi, donna, m'accusaro Nel fiero loco, ove tien corte Amore (qui figuratam.).
Esempio: Liv. Dec. 1, 73: Siate obbedienti a Tullio suo genero. Egli terrà corte, e renderà ragione a quelli che la domanderanno, e farà tutti gli altri ufficj che s'appartengono al re.
Esempio: E Liv. Dec. 1, 244: Allora ordinò e mise guardie alle porte: e poi ragunò il Senato, e per autorità de' Padri, comandò che niuno tenesse corte.
Definiz: § XXXV. Avere buono amico a corte, trovasi detto proverbialmente per Aver dalla nostra qualche persona atta ad aiutarci in un dato negozio, Avere chi operi in favor nostro. –
Esempio: Cecch. Masch. 13: La qual m'ha promesso Di far per me ciò che sarà possibile, Perch'io l'abbia (la Livia). C. Ben ben, maestro, voi Avete buono amico a corte.
Definiz: § XXXVI. Chi in corte è destinato, s'e' non muor santo, e' muor disperato. Proverbio che vale: L'invidia che regna nelle corti, rende altrui o sofferente, o disperato. –
Crusc. Vocab. IV.
Definiz: § XXXVII. Chi vive in corte, muore in paglia. Proverbio che significa che I cortigiani, dopo esser vissuti fra gli agi e le splendidezze, per lo più muoiono poveri. –
Esempio: Fag. Rim. 7, 143: E quel ser Frotta, che pretese dire Chi vive in corte su la paglia muore, Punto non s'intendea dell'avvenire.