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1) Dizion. 4° Ed. .
CHENTE.
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CHENTE.
Definiz: Add. Derivato da Che; Quale. Lat. qualis. Gr. ὁποῖος.
Esempio: Bocc. nov. 77. 32. Io temo, che costui non m'abbia voluto dare una notte, chente io diedi a lui.
Esempio: E Bocc. num. 45. Chente che ella insieme con quella dell'altre si sia.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 11. Io non vi potrei mai divisare chenti, e quanti sieno i dolci suoni d'infiniti strumenti.
Esempio: Maestruzz. 1. 12. Chente debba essere colui, che s'ordina ec. l'Apostolo il dimostra dicendo ec.
Esempio: Dittam. 1. 6. Onde pensando chente si riduce, Diss'io.
Definiz: §. I. Quando è avanti al relativo Quale, vale Quanto. v. il Cinon. Lat. quantus. Gr. ὅσος.
Esempio: Bocc. Introd. 23. Pensando chenti, e quali li nostri ragionamenti sieno.
Esempio: E Bocc. nov. 64. 1. O Amore, chenti, e quali sono le tue forze, chenti i consigli, e chenti gli avvedimenti?
Definiz: §. II. Chente, per Qualunque. Lat. quicunque. Gr. ὁστισοῦν.
Esempio: Lab. 135. Le tigri, i leoni, i serpenti hanno più d'umanità adirati, che non hanno le femmine, le quali (chente la cagion si sia, per la quale accese in ira si sono) subitamente a' veleni, al fuoco, e al ferro corrono.
Esempio: Bocc. conclus. 5. Le quali, chenti, che elle si sieno, e nuocere, e giovare possono, siccome possono tutte l'altre cose.