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NESSUNO ed anche, ma oggi più che altro popolarmente, NISSUNO.
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NESSUNO ed anche, ma oggi più che altro popolarmente, NISSUNO.
Definiz: Add. negativo ed esclusivo, così di persone come di cose; e vale Neppure uno, Neanche uno. Si usa regolarmente nel numero singolare, e il sostantivo col quale si unisce si premette al verbo che esso regge, o da cui dipende, e talora si adopra con ellissi del sostantivo precedentemente indicato.
Dal lat. ne ipse unus. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 77: Nessuno uomo è libero, lo qual serve il corpo.
Esempio: Dant. Inf. 5: Nessun maggior dolore, Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria.
Esempio: E Dant. Inf. 26: Tal si movea ciascuna (delle fiamme) per la gola Del fosso, che nessuna mostra il furto, Ed ogni fiamma un peccatore invola.
Esempio: E Dant. Purg. 2: Un lume per lo mar venir sì ratto, Che il mover suo nessun volar pareggia.
Esempio: Morell. Cron. 363: Chi giustamente la sua vita regge, Non contradice a ciò nessuna legge.
Esempio: Machiav. Disc. 34: Se ordinariamente un cittadino è oppresso, ancora che gli fusse fatto torto, ne seguita o poco o nissuno disordine in la repubblica.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 38: Ma quando ancor nessuno onor, nessuno Util v'inanimasse a questa impresa, Commun debito è ben soccorrer l'uno L'altro, che militiàn sotto una Chiesa.
Esempio: Leopard. Poes. 43: Questo vi conforti, Che conforto nessuno Avrete in questa o nell'età futura.
Esempio: Tomm. Diz. estet. 1009: Per onore dello spirito umano che mai non deve tutto a un solo uomo in nessuna cosa, egli è debito soggiungere che ec.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 408: Tutto ciò che rende l'uomo o più contento o più ispirato, aggiugne alla produzione quello di cui nessuna meccanica è per se stessa capace.
Definiz: § I. Preceduto, net contesto del discorso, da particelle negative, ed anche seguito da esse, serve, con maggiore efficacia, alla negazione; sebbene in tali costrutti equivalga propriamente ad Alcuno. Così pure dopo la preposizione Senza. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 54: Bonamico disse: Messer lo vescovo, io il farò; ma e' conviene che io sia coperto attorno attorno di stuoie e che nessuna persona non mi veggia.
Esempio: Machiav. Comm. 77: Delle persone meccaniche non gliene capita a casa nessuna.
Esempio: Varch. Boez. 68: Egli non può disiderare più oltra cosa nessuna.
Esempio: Cellin. Vit. 16: Non avendo auto dal ditto Cardinale nissuno aiuto, mi missi ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 25: Uomo da bene, io non vi fo ingiuria nessuna.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 56: Questa sera.... si farà senza me; nè mi ci voglio trovare per conto nessuno.
Esempio: Galil. Op. VII, 44: Non ci è ragione nissuna per la quale e' debba entrare in un tal determinato grado di velocità.
Esempio: Red. Lett. 3, 4: Ve ne sono de' belli (dei sonetti), e ve ne sono de' men belli. De' brutti non ve n'è nessuno.
Esempio: Galian. Mon. 283: In essi [mercati] si fa gran giro in un punto, e spesso senza denaro nessuno, stante la presenza di tutti i contraenti.
Esempio: Rosmin. Orig. Id. 2, 258: Come potremmo noi riferire ad una data parte del corpo la sensazione, senza avere nessun sentore di quella parte?
Esempio: Manz. Prom. Spos. 406: Andò cercando col pensiero qualche cosa importante, qualcheduna di quelle che solevano occuparlo fortemente...; ma non ne trovò nessuna.
Esempio: Tomm. Diz. estet. Pref. XIV: Io..., posto in sul confine di genti diverse, appresi a non disprezzare nessuna, e così nessuna ammirare servamente.
Definiz: § II. In proposizioni condizionali, temporali, interrogative e dubitative, vale Alcuno o Veruno. –
Esempio: Fior. Virt. 52: Può l'uomo fare nessuna cosa più vile, che rimproverare lo servigio, quando l'ha fatto?
Esempio: Senec. Declam. 138: Qualunque persona facesse violenza a nessuno giudice o ad altra persona..., dovesse essere morto.
Esempio: Tav. Rit. 1, 67: Se gli nostri anticessori hanno pagato nessuno trebuto a quegli d'Irlanda, non l'hanno pagato per ragione nè con giustizia.
Esempio: Stor. Pistol. 38: Spesso uscivano fuori li fanti dentro a badaluccare..., e molti n'erano fediti.... E quando nessuno n'era preso, subito era impiccato per la gola.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 181: Lo biscione, che è l'arme dei Visconti.... che quelli di Melano tegnano per maggiore insegna, quando s'accampano in nessun luogo per cagione di guerra.
Esempio: Med. L. Canz. ball. 13 t.: Ben è matto quel che crede A nessuna maritata, A lor giuri, o a lor fede.
Esempio: Martell. V. Lett. 34: Ma perchè.... son d'openione..., che, per non aggiugner S. M. alla grandezza dell'alte vostre qualità, l'amor di questo regno, se ben tiene animo di fargli grazia nessuna, non la farà mai per il mezzo vostro ec.
Esempio: Varch. Boez. 68: Se gli mancasse cosa nessuna, egli non sarebbe il primo e più perfetto.
Definiz: § III. In proposizioni comparative, vale Qualunque, Qualsiasi, Qualsivoglia altro. –
Esempio: Petr. Rim. F. 298: I dì miei, più leggier che nessun cervo, Fuggir com'ombra.
Esempio: Pulc. L. Morg. 6, 31: Ed avea prima aiutato Ulivieri..., E fatto innanzi alla dama ogni prova, Che far potessi nessun cavalieri.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 21, 39: Eron già morti tre, restavane uno, Ch'era più fiero e forte che nessuno.
Esempio: Tedald. Agric. 33: Questo modo d'annestare a bocciolo, è più difficile che nessuno, ma è più sicuro, perchè meglio si rimargina, ed è più durabile.
Definiz: § IV. In forza di Sost. masc., vale Nessun uomo, Nessuna persona; e, in forza di Sost. femm., Nessuna donna; e, quando nel contesto del discorso, sia preceduto o seguito da particelle negative, serve, con maggiore efficacia, alla negazione. –
Esempio: Nov. ant. C. 105: Lo maestro fece l'anella così appunto, che nessuno conoscea il fine.
Esempio: Dant. Inf. 10: Già son levati Tutti i coperchi, e nessun, guardia face.
Esempio: E Parad. 11: Per tal donna giovinetto in guerra Del padre corse, a cui, com'alla morte, La porta del piacer nessun disserra.
Esempio: E Conv. 186: Nessuno dee l'amico suo biasimare palesemente.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 191: Li santi Padri non lassavano andare nessuno alla solitudine, infin che in prima non fosse esercitato e provato nelli monasterj in pazienza.
Esempio: Petr. Trionf. 241: Nessun di servitù già mai si dolse Nè di morte, quant'io di libertate.
Esempio: E Petr. Trionf. 257: Raro o nessun, che 'n alta fama saglia, Vidi dopo costui.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 240: Ballata mia, se alcun non t'appara, Io non men euro; perciò che nessuno. Com'io, ti può cantare.
Esempio: Stor. Aiolf. 2, 19: L'Alfamir domandava se alcuno conosceva quello che vinceva el campo. Nessuno nollo conosceva.
Esempio: Capor. Rim. 45: Nessun di grazia in quell'età lo vinse, Nessun distese meglio il suo concetto, Nessun di più bei fior mai lo dipinse.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 53: Guerreggi pur chi vuol, s'ammazzi ognuno; Ch'io per me non ho stizza con nessuno.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 272: È la fede degli amanti Come l'Araba fenice: Che vi sia, ciascun lo dice; Dove sia, nessun lo sa.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 3: Appo te s'io non sono innocente, Innocente nessuno non è.
Esempio: Giust. Vers. 15: Portarmi molto non potè nessuno, M'hanno sempre portato a un po' per uno.
Esempio: Lambr. Elog. 61: Nessuno che andasse a lui per affari lo potè prendere mai alla sprovvista; nessuno gli sentì mai dire: Non posso, perchè sono stanco.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 122: Quando due forti passioni schiamazzano insieme nel cuor d'un uomo, nessuno, neppure il paziente, può sempre distinguer chiaramente una voce dall'altra.
Definiz: § V. Trovasi alcuna volta posposto, senz'altra negazione, al verbo. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 95: Nè sono già ricchi coloro, le ricchezze de' quali conosce nessuno.
Definiz: § VI. In proposizioni condizionali, comparative, interrogative, e simili, vale Alcuno, Chicchessia, Chiunque, e simili. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 281: Questo che vi dico, non vi sia per legge, ma per informazione: perchè voi, che siete in sul fatto, potete vedere più addentro di nessuno.
Esempio: Fag. Rim. 3, 38: Avete sanissimo intelletto, E vi stimo però più che nessuno.
Definiz: § VII. E nello stesso senso, usasi in proposizioni dipendenti da verbi che indichino divieto, timore, ripugnanza, o simili, di fare checchessia. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 329: Per la qual cosa si vuole nella usanza astenersi di schernire nessuno.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 423: Era marciato innanzi a lui don Francesco da Este, capitano de' cavalli leggieri, ad impedire che nessuno in quel mentre vi potessi arrecar vettovaglia.
Definiz: § VIII. Ripetesi, per maggiore enfasi, più volte di seguito. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 58: Nessuno, nessuno, traditor ribaldo, nessuno l'ha potuto rubare, se non tu.
Definiz: § IX. Talora, in alcuni dei sensi precedenti, è usato nel plur. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 71: I frutti di tali arbori, o sono nessuni, per la freddura, o sono sconvenevoli e non maturi.
Esempio: Galil. Op. VII, 315: De gli altri (calcoli), che la (stella nuova) ripongono in luoghi non impossibili, nissuni si concordano tra di loro.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 605: Dover lui essere autore non di rispondere a cavillazoni, le quali nessune erano dal lato del papa; ma ec.
Definiz: § X. Non nessuno, trovasi pel semplice Nessuno; e Nè nessuno, per E nessuno. –
Esempio: Tor. Miser. 19: Quanti incendj, quanti disfacimenti e quanti mali da questa tracotanza procedono, or chi 'l potrebbe esponere? non nessuno leggermente.
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 58: Maestro Lautizio, orefice perugino, lavorò in Roma nel 1525 eccellentemente della dett'arte di far suggelli cardinaleschi, nè nissuno ho conosciuto che meglio di lui gli abbia condotti a perfezione.