1)
Dizion. 5° Ed. .
LAIDEZZA.
Apri Voce completa
pag.40
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
LAIDEZZA. Definiz: | Sost. femm. Astratto di Laido. L'esser laido, Qualità di ciò che è laido, Turpitudine, Bruttura, Disonestà, e simili. – | Esempio: | E Fr. Bart. Sallust. 174: Tanta era la forza dell'avarizia la quale i loro animi siccome grande laidezza e macula aveva compresi. |
Esempio: | Sanleol. Oraz. I, 1, 204: La quale (la poesia), siccome spirata dalla divinità, in lei si dee rivolgere e fregiarsi di lei, senza lo 'nfangarsi, o mischiarsi con laidezze terrene. |
Definiz: | § I. E per Parola, Atto, laido, turpe, e simili. – | Esempio: | Buonarr. Fier. 4, 1, 11: E sbalestran dal sen bestemmiatori Più di sei sporche laidezze in fila. |
Definiz: | § II. Vale anche Sconcezza, Schifezza, Sporcizia, detto di cosa. – |
Esempio: | Fr. Bart. Amm. ant. volg. 265: Anche di santo Bernardo si legge che nelle vestimenta sempre gli piacque povertà e non giammai laidezze. |
Definiz: | § III. Parlandosi di corpo animale, o di sua parte, si usò per Deformità, Bruttezza, e simili. – |
Esempio: | Giamb. Lat. Tes. 811: E molto ha a dispetto (il pavone) la laidezza de' suoi piedi. |
Esempio: | Dant. Conv. 200: Disse bene il prete allo imperadore che ridea e schernia la laidezza del suo corpo: Iddio è Signore; esso fece noi, e non essi noi. | Esempio: | Cavalc. Frutt. Ling. 54: Per molti è meglio la infermità e la laidezza, che la sanità o bellezza. |
|