Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
GREVE, e GRIEVE
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GREVE, e GRIEVE.
Definiz: Add. Grave. Lat. gravis. Gr. βαρύς.
Esempio: Petr. son. 25. Io dico a' miei pensier: non molto andremo D'amor parlando omai, che 'l duro, e greve Terreno incarco, come fresca neve, Si va struggendo.
Esempio: E Petr. 113. Ponmi in umil fortuna, od in superba, Al dolce aere sereno, al fosco, e greve (cioè denso)
Esempio: Dant. Inf. 3. Ed io: maestro, che è tanto greve A lor, che lamentar gli fa sì forte?
Esempio: E Dan. Inf. 4. Ruppemi l'alto sonno nella testa Un greve tuono sì, ch'i' mi riscossi (cioè forte, orribile, di spaventoso romore)
Esempio: E Dan. Inf. 6. I' sono al terzo cerchio della piova Eterna, maladetta, fredda, e greve.
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 83. Donna, greve mi pare, Ch'io v'aggia a misuranza.
Esempio: Amet. 76. Per la qual cosa un dì da greve doglia sospinto, ardito divenni oltre il dovere.
Esempio: Fir. As. 282. Il soldato, secondo che io intesi di poi, risvegliatosi come da una greve crapula, traballando ad ogni passo ec se ne venne così pianamente alla città.