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GRAVE ed anche, ma oggi solo nella poesia, GREVE e talora GRIEVE.
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GRAVE ed anche, ma oggi solo nella poesia, GREVE e talora GRIEVE.
Definiz: Add. Che pesa molto o per la sua mole, o per la sua materia; Pesante; ed è contrario di Leggiero.
Dal lat. gravis. –
Esempio: Dant. Inf. 23: Di fuor dorate son (le cappe di certi dannati), sì ch'egli abbaglia; Ma dentro tutte piombo, e gravi tanto, Che Federigo le mettea di paglia.
Esempio: E Purg. 12: Maestro, di' qual cosa greve Levata s'è da me, che nulla quasi Per me fatica andando si riceve?
Esempio: Bocc. Laber. 118: Mi parve che non so che cosa grave e ponderosa molto daddosso mi si levasse.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 78: Spezza le mura, e i gravi marmi svelle, E fa i sassi volar sin alle stelle.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 22, 93: Il pozzo è cavo, e pieno al sommo d'acque: Grieve è lo scudo e quella pietra grieve.
Esempio: Car. Eneid. 7, 1053: Una gran parte Eran frombolatori, e spargean ghiande Di grave piombo.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 68: Indi gran palle uscian marmoree e gravi.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 206: In oltre per battere e serrar bene insieme i pastoni e le piote s'avranno certe mestole Q lunghe e di legname grave.
Definiz: § I. E aggiunto genericamente di qualsiasi corpo, vale Che ha peso, Che ha propensione a cadere. –
Esempio: Dant. Parad. 3: Cantando vanio, Come per acqua cupa cosa grave.
Esempio: E Dant. Conv. 300: Perchè noi volessimo che le cose gravi salissino per natura suso, non potrebbono salire.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 62: Questo è lo stagno in cui nulla di greve Si getta mai, che giunga insino al basso.
Esempio: Bald. Vers. 89: Ivi nulla è che sia grave, leggiero, Umido, secco, fervido od algente.
Esempio: E Bald. Pros. 499: Scrisse molte opere appartenenti al moto de' corpi gravi, a' tiri dell'artigliarie, a fortificazioni de' luoghi, ec.
Definiz: § II. E in senso determinato, e più che altro vel linguaggio dei Fisici, vale Che ha il peso specifico, o Che si considera per la qualità di avere quel peso, che la propria specie o natura di un corpo dà a questo. E in tal senso si disse anche Grave in ispecie. –
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 313: Il che accaderà, sempre che quello che si consuma e rimane, sia men grave in ispecie del mezzo nel quale si pesa.
Esempio: E Op. fis. mat. 1, 252: Manifestissima cosa è, diverso esser il peso di diverse materie, e assai più grave esser il ferro della pietra e il piombo del ferro.
Esempio: E Op. fis. mat. 2, 14: Io dunque chiamo egualmente gravi in ispecie quelle materie, delle quali eguali moli pesano egualmente.
Esempio: E Op. fis. mat. 4, 202: Supponiamo ora che l'argento, per esser men grave dell'oro, pesi dodici volte più che l'acqua.
Definiz: § III. E pur nel linguaggio dei Fisici, vale talvolta Mosso, Spinto, dalla forza di gravità. –
Esempio: Tratt. Resist. V. V. 12: In oltre poi si possono considerare le sezioni de' solidi come gravi, e a guisa d'Archimede figurarsi che i piani abbiano peso, ec.
Definiz: § IV. E nello stesso linguaggio, vale Premente come corpo materiale. –
Esempio: Tratt. Resist. V. V. 76: Sia il cilindro grave AE sostenuto fuori del mezzo in G. Cercasi il peso che si dee attaccare in E, acciocchè la parte BE del cilindro faccia equilibrio coll'altra parte AG.
Definiz: § V. Grave, poeticam., vale Gravato dal proprio peso, detto di un corpo di grande mole. –
Esempio: Car. Eneid. 6, 903: Di Lapiti a che parlo?... Cui sopra al capo un'atra selce pende, Che grave e ruinosa ad ora ad ora Sembra che caggia?
Definiz: § VI. E per Che col suo peso aggrava, Aggravante, Gravoso. –
Esempio: Dant. Purg. 12: Vedeva Briareo, fitto dal telo Celestïal, giacer dall'altra parte, Grave alla terra per lo mortal gelo.
Definiz: § VII. E detto del peso stesso. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 44, 27: E ne stava col cor lieto e col viso D'aver gittato intolerabil peso, Che gli fu sopra gli omeri sì greve, Che ec.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 84: Del gravissimo scudo arma ei la manca, E non par grave il peso al braccio esangue.
Definiz: § VIII. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 6: Alto terrà lungo tempo le fronti, Tenendo l'altra sotto gravi pesi, Come che di ciò pianga, e che ne adonti.
Esempio: E Dant. Purg. 31: Sì scoppia' io sott'esso grave carco, Fuori sgorgando lagrime e sospiri.
Esempio: E Dant. Parad. 11: E dirietro le piange Per greve giogo Nocera con Gualdo.
Esempio: Petr. Rim. 1, 33: Seco mi tira sì, ch'io non sostegno Alcun giogo men grave.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 64: I miei sospiri a me perchè non tolti, Quando che sia? perchè no 'l grave giogo?
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 79: Tu, gran Leone, a cui premon le terga De le chiavi del ciel le gravi some, Non lasciar che ec.
Esempio: Pindem. Poes. 487: S'avvedrà che greve Non è il mio giogo, e che il mio peso è lieve.
Definiz: § IX. Pur figuratam., detto di fatica, cura, ed altresì d'impresa, opera, lavoro, e simili, vale Che si sostiene con qualche sforzo dell'animo; oppure Che richiede molta cura, molta fatica, Faticoso. –
Esempio: Dant. Parad. 23: Per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde gli pasca, In che i gravi labor gli son aggrati, Previene il tempo, ec. (qui per similit.).
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 630: I gravi labor; cioè le gravi fatiche.
Definiz: § X. Grave, dicesi figuratam., di tutto ciò che reca molestia; Molesto, Spiacente, Increscioso; ed altresì Che riesce importuno, noioso. –
Esempio: Rim. Ant. F. Dant. Maian. 2, 441: Donna, greve mi pare, Ch'io v'aggia a misuranza.
Esempio: Dant. Inf. 3: Allor con gli occhi vergognosi e bassi, Temendo no 'l mio dir gli fusse grave, Infino al fiume di parlar mi trassi.
Esempio: E Dant. Purg. 15: Tosto sarà che a veder queste cose Non ti fia grave, ma fleti diletto.
Esempio: E Dant. Purg. 23: Se ti riduci a mente Qual fosti meco e quale io teco fui, Ancor fia grave il memorar presente.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 56: A' quali, per benivolenza da loro a me portata, erano gravi le mie fatiche.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 100: Nè vi dovrà esser grave, perchè io... alquanto in parlar mi distenda.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 307: L'Imperadore desiderrebbe, che lui e li altri oratori andassino là, quando non li fussi grave.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 21: Quivi il caldo, la sete e la fatica Ch'era di gir per quella via arenosa, Facean, lungo la spiaggia erma ed aprica, A Ruggier compagnia grave e noiosa.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 9, 19: E da parte il pregò d'una donzella, Ch'a lei venir non gli paresse grave.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 82: Nè mai grave ne fia, per fin sì degno Esporre onor mondano e vita e regno.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 43: Tai fummo un tempo; or se tal esser neghi, E di ciò la memoria anco t'è greve, Come nemico almeno ascolta.
Definiz: § XI. Pure per Molesto, Noioso, detto di persona. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 59: Per non esser lor grave, assai mi guardo.
Definiz: § XII. E per Doloroso, Tormentoso, Penoso. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Maestro, che è tanto greve A lor, che lamentar gli fa sì forte?
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 100: Un peregrin di Grecia, a Grifon noto, Novelle gli arrecò gravi e pungenti.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 22: Se gravi Ti son le mie parole,... Soffri che almeno io teco pianga.
Definiz: § XIII. E per Dannoso, Funesto. –
Esempio: Pass. G. Cr. 60: Gli diede (Giuda a Cristo) il bacio, che gli fu sì grave.
Definiz: § XIV. E per Difficile, Malagevole. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 84: Grave è, dice, all'àlbore che sta lungo la via, servare lo frutto suo fine in tempo di maturitate.
Esempio: Febuss. Breuss. 1, 24: E nella ritta mano avea un breve. Breus ragnarda ed ebeglil veduto: A torglieli di mano non li fa greve, Aprillo, e poi ec.
Esempio: Dant. Parad. 24: Tenta costui de' punti lievi e gravi, Come ti piace, intorno della fede.
Esempio: Marc. Pol. Mil. B. 174: Hanno loro linguaggio, molto grave da intendere.
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 66: Grav'è all'om poter piacere a tutti.
Esempio: Libr. Astrol.: Sappi che li minuti son gravi, di porli bene appuntatamente.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 179: E dicea 'l beato Francesco, che così è grave cosa, che l'uomo che molto conversa colle femmine, se non è molto provato, che non caggia in sozzura di peccato, com'è possibile ad andare per lo fuoco, e non si cuocere i piedi.
Definiz: § XV. Pure per Difficile, Malagevole, Faticoso; detto di luogo, via, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 4: Ed egli a me: Questa montagna è tale, Che sempre al cominciar di sotto è grave, E quanto uom più va su e men fa male.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 93: Ogni via che va ad alto è faticosa, e però dice: è grave.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 65: L'aspro camin facean parer men grave.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 25, 71: Così a Ruggier narrava Ricciardetto, E la notturna via facea men grave.
Definiz: § XVI. E detto di tempo, congiuntura di tempo, condizione, e simili, vale Pieno di difficoltà, di pericoli, di avversità, e simili; Molto difficile, Pericoloso, Calamitoso. –
Esempio: Dant. Parad. 32: E que' che vide tutt'i tempi gravi, Pria che morisse, della bella Sposa, Che s'acquistò con la lancia e co' chiavi, Siede lungh'esso.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 847: Tutt'i tempi gravi; cioè tutti li tempi d'avversità e di persecuzione.
Definiz: § XVII. Grave, vale altresì Che mal si sopporta, Che offende grandemente, detto d'ingiuria, torto, offesa, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 32: De' bei visi turbò l'aer sereno L'udire, e più il veder sì gravi torti.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 44, 53: Che farò? vo' patir sì grave torto? O, prima che patirlo, esser pur morto?
Esempio: Tass. Gerus. 8, 66: Tempo forse già fu, che gravi e strane Ne potevan parer sì fatte offese; Quasi lievi or le passo.
Definiz: § XVIII. Detto di duolo, affanno, lutto, e simile, vale Che molto affligge l'animo, Vivo, Intenso. –
Esempio: Febuss. Breuss. 1, 37: Breus riconfortò suo grieve affanno.
Esempio: Tav. Rit. 1, 62: Vivere non poteva, se none in gravi tormenti e grievi martiri.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 483: Ahi, sire Iddio, come m'à rinnovato quella donna mio grieve dolore!
Esempio: Petr. Rim. 1, 301: Vera pietà con grave dolor mista.
Esempio: Bocc. Amet. 76: Per la qual cosa un dì, da greve doglia sospinto, ardito divenni oltre il dovere.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 115: I cavallieri di magion diverse, Ch'erano per giostrar quivi ridutti, Vedendo l'arme in tal furor converse, E gli aspettati giuochi in gravi lutti,... Stavan con dubbia mente e stupefatta.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 20, 133: Per dar più peso agli mie' affanni grevi.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 37, 76: Marganor che cader vede il figliuolo, E poi restar ne le sue braccia estinto, Fu per morir con lui, dal grave duolo.
Esempio: Bemb. Rim. 38: Quanto è grave ed empio Il mio dolor; saprallo il mondo e voi Di pietate e d'amor nemica e mia.
Definiz: § XIX. E detto di alcuna passione, o condizione d'animo, come odio, ira, terrore, paura, noia, e simili, vale Grande, Veemente. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 58: In quelle conviene, che con grave noia si dimori.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 131: Poi che la lena vinta non risponde Allo sdegno, al grave odio, all'ardente ira, Cade sul prato, e verso il ciel sospira.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 29, 51: Trascorso avea molto paese il Conte, Come dal grave suo furor fu spinto.
Esempio: Car. Eneid. 5, 1108: La grav'ira e l'odio Di Giuno insaziabile m'inchina Ad ogni priego.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 69: Nè così di leggier si turba o pave Ad ogni immagin di terror men grave.
Esempio: E Tass. Gerus. 10, 7: Vinto egli pur dalla stanchezza, in Lete Sopì le cure sue gravi e noiose.
Definiz: § XX. E per Grande, Di gran rilievo o momento, detto di danno, perdita, spesa, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 20: Quindi non terra, ma peccato ed onta Guadagnerà, per sè tanto più grave, Quanto più lieve simil danno conta.
Esempio: Petr. Rim. 2, 4: Io teco mi doglio, Quant'è 'l danno aspro e grave.
Esempio: Targ. Rag. Agric. 3: Gravi spese fatte.... in distruggere boscaglie bellissime.
Definiz: § XXI. E pure per Grande, detto di colpa, fallo, misfatto, e simili. –
Esempio: Nov. ant. B. 65: Chè 'l mio misfatto è tanto greve e pesante, che ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 21: Che grave colpa fia d'ambeduo noi, E tanto più di voi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 127: Voglio, per pena del peccato grave, Che sol rinuovi al popolo la festa.
Definiz: § XXII. E aggiunto di peccato o colpa, vale, nel linguaggio dei Teologi, Che grandemente offende la legge divina, ed altresì Che fa perdere la grazia, Mortale; ed è contrario di Leggiero, e altresì di Veniale. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 71: E' fu in Parigi uno scoiaio, il quale per gli sconci e gravi peccati ch'avea, si vergognava di venire alla confessione.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 101: In prima dee [il confessore] sapere discernere i peccati l'uno dall'altro, quale sia grave e quale leggiere, e quale più grave; quale sia veniale, e quale mortale.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 3: Quel padre.... mi disse: Che hai, Che sì sospiri?... E rispos'io: l'ho peccati assai Dubbiosi molti e gravi.
Esempio: Varch. Invid. 70: E come ne l'Inferno (di Dante) i primi peccati che si truovano, sono i più leggieri, così nel Paradiso sono i più gravi.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 102: Quantunque.... possa anche in un tal caso (di proferire certe parole irriverenti a Dio) commettersi colpa grave.
Definiz: § XXIII. Detto di accusa, imputazione, vale Che si riferisce a colpa o delitto grande. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 26: Disse non convenirsi a patto veruno mandare con sì grand'armata un generale sospeso da timore di gravi accuse.
Definiz: § XXIV. E pure per Grande, detto di difficoltà, impedimento, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 76: Sarebbe anch'esso per tal mezzo tolto Di grave e di noioso impedimento.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 288: Ma nel ripigliare di tanto in tanto questo lavoro, mi sono scorato per le gravi difficoltà che ho incontrate nel combinare i molti materiali.
Definiz: § XXV. Detto di pena, gastigo, punizione, vendetta, riprensione, e simili, vale Severo, Acerbo, Aspro. –
Esempio: Dant. Inf. 19: E se non fosse che ancor lo mi vieta La riverenza delle somme chiavi, Che tu tenesti nella vita lieta, I' userei parole ancor più gravi.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 35: Domandandolo il maestro se le pene dello 'nferno erano gravi come si dicea, rispose che infinitamente maggiori.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 119: Credo che t'abbia la natura e Dio Produtto, o scelerato sesso, al mondo Per una soma, per un grave fio De l'uom che senza te saria giocondo.
Esempio: Car. Eneid. 10, 1349: Io son che debbo Ogni grave supplizio ed ogni morte A la mia patria, al grand'odio de' miei.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 93: Qual ei giusta faria grave vendetta Sul gran tiranno e su l'iniqua setta!
Definiz: § XXVI. Detto di lamento, querela, sospiro, e simili, vale Alto, Grande, Profondo. –
Esempio: Beniv. Eglogh. 83: Quai fortuna, Filen, qual diro essempio,... Fan di gravi sospir tuo petto un tempio?
Esempio: Chiabr. Guerr. Got. 8, 41: Allora si raddoppiano i lamenti, E le gravi querele dolorose.
Definiz: § XXVII. Detto di pericolo, rischio, e simili, vale Che mette in forse la vita. –
Esempio: Ar. Orl. far. 22, 81: A cui Ruggier per l'ultimo soccorso Nei più gravi perigli avea ricorso.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 11: Rischio non teme, fuor che 'l non trovarsi De' tuoi gran rischi a parte e di tua lode: Questo gli sembra sol periglio grave; Degli altri o nulla intende o nulla pave.
Definiz: § XXVIII. Grave, detto di cibo o bevanda, vale Che aggrava lo stomaco, Che non è facile a digerirsi. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 22: Ne' luoghi campestri si truovan salate [le acque], e gravi e tiepide, e non soavi le più delle volte.
Esempio: Pallad. Agric. 260: Dicon [i Greci] che 'l vino dolce è più grave.
Definiz: § XXIX. Detto di aria, vale Poco respirabile, Affannante il respiro. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 186: Ponm'in umil fortuna, od in superba; Al dolce aere sereno, al fosco e greve.
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 63: Soffia un vento freddo, e l'aria grieve Pioggia la notte le minaccia o nieve.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 63: Ma s'altrui diede il respirar natura, Perchè il caldo del cor temprato sia. Or nulla o poco refrigerio n'ave; Sì quello, onde si spira, è denso e grave.
Esempio: Bentiv. C. Teb. 12, 338: Il lezzo sento, e l'aer atro e grave, Ed intorno volar rapaci augelli.
Definiz: § XXX. Detto di sonno, vale Profondo, Alto. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 4: Ora addivenne, che un dì pascendo l'asino, lo leone addormentandosi per grave sonno, passando indi certi mercatanti, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 39, 58: Come chi da noioso e grave sonno Ove o vedere abominevol forme, Di mostri che, ec.
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 522: Si ritiron per le caverne di sotto terra, dove presi da un grave sonno, dormon alquanti mesi.
Definiz: § XXXI. Grave, detto di veste, abito, coperta, e simili, vale Che difende molto la persona dal freddo; e dicesi di quelli che sogliamo usare nell'inverno. Onde Esser grave, vale Avere in dosso vesti gravi. –
Esempio: Dat. Lepid. 93: Un altro fece una buona zana, e mandolla a casa un galantuomo, facendo che l'apportatore chiedesse da sua parte il ferraiuolo grave.
Definiz: § XXXII. E detto in particolare di arme, armatura, e simili, vale Massiccio e atto a resistere ai colpi del nemico, e a difendere quindi il corpo del soldato; ed è contrario di Leggiero. –
Esempio: Tass. Gerus. 41, 25: Gli altri principi ancor men gravi arnesi Parte vestiro e si mostrar pedoni.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 138: Conietturavano dalla vaghezza degli abiti, dalla grave armatura, e dalla buona ordinanza che fussero natii cartaginesi.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 83: Si armano gli uomini d'armi diverse a diversi usi, ed a varj siti, onde elle sono offensive e difensive, gravi e leggiere.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 24: Coi soldati di più grave armatura moveva l'armi, ec.
Definiz: § XXXIII. E figuratam., Armi gravi, o Armatura grave, diconsi I soldati armati gravemente. –
Esempio: Giamb. Vegez. 60: Ricevea la battaglia la grave armadura, che siccome muro di ferro stava.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 9: La cavalleria e gli armati alla leggiera si sospinsero avanti,... seguitati a più lento passo dalla grave armadura.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 82: La cavalleria si partiva in torme, la fanteria in legioni, così dette dall'eleggere, in armi gravi e leggiere, ed in coorti.
Definiz: § XXXIV. Grave, detto di stoffa, panno, carta, e simili, vale Che ha molta consistenza, Grosso.
Definiz: § XXXV. Grave, detto di colpo, scontro, assalto, combattimento, e simili, vale Che fa molta impressione, Violento, Impetuoso, Fiero. E detto di arme, braccio, e simili, Che colpisce duramente, con gran forza. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 441: Li giganti feriano loro tanto forte di loro grievi mazze, che ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 97: Se de l'aspra donzella il braccio è grave, Nè quel del cavallier nimico è lieve.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 117: La lancia non sostenne Il grave scontro e mancò al primo assalto.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 50: Chi può dir come gravi e come ratte Le spade son, quanto il duello è fero?
Esempio: E Tass. Gerus. 11, 36: Non è mortal, ma grave il colpo e 'l salto, Sì ch'ei stordisce e giace immobil pondo.
Definiz: § XXXVI. Detto di assedio, vale Rigoroso, Stretto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 27: Costui sarà, che per giusta cagione Ai superbi Roman l'orgoglio emunga, Che 'l terzo Otone e il Pontefice tolga De le man loro, e 'l grave assedio sciolga.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 25, 91: Voglio quindici dì termine, o venti, Tanto che comparir possa una volta, Sì che degli Africani alloggiamenti La grave ossedïon per me sia tolta.
Definiz: § XXXVII. E per Che cade in gran copia e dirottamente; detto di pioggia. –
Esempio: Dant. Inf. 6: Io sono al terzo cerchio della piova Eterna, maladetta, fredda e greve.
Esempio: E Dant. Inf. appr.: Noi passavam su per l'ombre che adona La greve pioggia.
Esempio: Vill. G. 558: Poi di là passò il fiume d'Ombrone alla foce di Grosseto con grande affanno, imperochè per le gravi piogge il detto fiume era molto grosso.
Definiz: § XXXVIII. E detto di vento, tempesta, e simili, vale Veemente, Impetuoso. –
Esempio: Alam. L. Gir. 13, 1: Candida [la barba] più che in Apennin la neve Quando più l'Aquilon nel verno è greve.
Definiz: § XXXIX. Detto d'imposizione, balzello, dazio, e simili, vale Che aggrava molto i cittadini, Che riesce loro gravoso. E detto di esazione, vale Esercitato con molto rigore. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 4: Intanto gravi esazïoni e spesse Tutte hanno le città d'Africa oppresse.
Definiz: § XL. Grave, detto di odore, vale Forte, Acuto; e detto di puzzo, Spiacente, Nauseante. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 137: Il grave odor che la palude esala Non lascia al legno far troppo soggiorno.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 61: Or acque son bituminose e calde, E steril lago; e quanto ei torce e gira, Compressa è l'aria e grave il puzzo spira.
Esempio: Ricett. fior. 31: Devono essere [i testicoli del castoro],... quando sono freschi, di odore grave e fastidioso.
Esempio: Red. Osserv. Vip. 50: Ne schizza fuora una cert'acqua sottilissima, di odore grave, odiosamente salvatico.
Esempio: Giust. Vers. 234: E di subito giunge là discosto Il grave puzzo che l'avello spira.
Definiz: § XLI. E pare per Spiacente, detto di sapore. –
Esempio: Pallad. Agric. 159: Ne' luoghi umettosi e paludosi i fichi diventano di sapore ottuso e grave.
Definiz: § XLII. E per Forte, Assai rumoroso, detto di tuono. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Ruppemi l'alto sonno nella testa Un greve tuono.
Definiz: § XLIII. Grave, detto di malattia, male, infermità, e simili, vale Molto pericoloso. –
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 416: Dopo la partita di V. S. il mio male, benchè da principio mostrasse d'esser leggiero, diventò si grave, che m'ha condotto assai vicino a morire.
Esempio: Red. Cons. 1, 55: Gravi sono queste malattie, difficilissime da essere totalmente vinte e debellate.
Definiz: § XLIV. E in locuz. figur. –
Esempio: Tass. Lett. 3, 56: Se fra i mali de l'animo uno de' più gravi è l'ambizione, egli ammalò di questo male già molti anni sono, nè più è risanato in modo ch'io abbia potuto sprezzare affatto i favori e gli onori del mondo e chi può dargli.
Definiz: § XLV. Grave, vale altresì Aggravato da ciò che viene espresso dal compimento. –
Esempio: Vill. M. 473: Gli Ungheri in uosa, e gravi di loro armi e giubboni, non potieno salire.
Esempio: Ar. Orl. fur. 40, 16: Sì che passin pedoni e cavallieri Fin sotto la muraglia a salvamento; Che vengon chi di pietre e chi di travi, Chi d'asce e chi d'altra materia gravi.
Esempio: E Ar. Sat. 1, 179: Poichè, Annibale, intendere vuoi come La fo col duca Alfonso, e s'io mi sento Più grave, o men, delle mutate some (qui in locuz. figur.).
Esempio: Car. Eneid. 6, 525: E giunto omai Cosi com'era ancor di veste grave, E stanco e molle, con l'adunche mani M'aggrappava a la ripa (il lat. ha: madida cum veste gravatum).
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 120: Desideravisi un fondo grandissimo sì nella foce, sì nel mezo e sì alle ripe del porto, il quale non rifiuti le navi da carico, gravi per le cose portate.
Esempio: Buonarr. Fier. 1. Introd.: Felici coloro, Ch'assisi in mezzo de' loro alti scanni, Gravi di libri e ruotoli e processi, Vanno infilzando parolette e ciance.
Definiz: § XLVI. E figuratam. –
Esempio: Ar. Sat. 1, 183: In quel tempo d'armenti e di lanosi Greggi, io non so s'i' dica, ricco o grave, Era un pastor fra gli altri bisognosi.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 17: Da te cerco invano.... Un breve riso, una parola amica, Che mi potrebbe serenar la fronte, Grave di cure dello stato.
Definiz: § XLVII. Quindi Grave di vino o per il vino, vale Alterato per il soverchio bere, Avvinazzato. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. Suppl. 18: Trovato ch'ebbe Cinira grave per lo vino, gli narra e' veri amori.
Definiz: § XLVIII. E Grave di sonno, vale Molto assonnato. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 100: Mentre che io vi parlai di cose spirituali, eravate gravi di sonno.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 15: Nella notte s'apparecchia d'uccidere me grave di sonno con morte non disiderata.
Definiz: § XLIX. Grave d'anni o d'età, detto di persona, vale Vecchio. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 168: Quivi Bardin di soma d'anni grave, Stava piangendo alla bara funebre.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 52 t.: Costui.... già grave d'età.... andava per piazza.... pregando.... che non volessero.... fare una cotale macchia alla famiglia de' Claudii.
Esempio: Car. Eneid. 2, 710: Ifito afflitto, e grave Già d'anni.
Esempio: E Car. Eneid. 11, 129: Il vecchio Acete Che, sì com'era afflitto e d'anni grave, Gli era appresso condotto.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 1, 16: Il quale Malco, già grave di anni,... era tenuto in quelle regioni come un oracolo di verità.
Esempio: Dav. Tac. 1, 288: Temendo adunque Farasmane, grave d'anni, di questo giovane poderoso, fiero, e di seguito, lo rivoltò a un'altra speranza dell'Armenia.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 2, 1: Ottoageno l'un, l'altro di pochi Anni di lui più grave.
Esempio: Segner. Pred. 234: Potea parere al giovinetto figliuolo una specie di crudeltà, veder che il padre, già grave di anni, si pigliasse sì poca cura di comporgli un patrimonio.
Definiz: § L. E detto d'età, vale Molto inoltrato. –
Esempio: Tass. Gerus. 6, 9: Sebben me vedi in grave età senile, Non sono al ferro queste man sì lente, Nè sì quest'alma è neghittosa e vile, Ch'anzi morir volesse ignobilmente, Che di morte magnanima e gentile.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 13: In età già grave aver.... corso un tratto immenso di strada, ec.
Definiz: § LI. E per Carico, Pieno, di checchessia. –
Esempio: Varch. Boez. 10: Guardando nel mio volto grave del pianto, e bassato in terra per lo dolore, cominciò del perturbamento della nostra mente a rammaricarsi con questi versi.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 46: Torre, che, grave d'uomini ed armata, Mobile è su le rote, e vien tirata.
Esempio: Segner. Pred. 335: Quando le nuvole sono gravi di soverchi vapori, subito si disciolgono.
Esempio: Niccol. Poet. 2, 24: Tu volgi altrove Gli occhi gravi di lacrime.
Definiz: § LII. Grave, detto di donna, vale poeticam. Gravida, Incinta; onde Esser grave di uno, vale Essere incinta di esso. –
Esempio: Dant. Parad. 16: Da quel dì che fu detto, Ave, Al parto, in che mia madre, ch'è or santa, S'alleviò, di me, ond'era grave, Al suo Leon, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 74: Poser Galacïella, che di sei Mesi era grave, in mar senza governo.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 11, 179: Altri per la consorte sente affanno, Che resti grave e vedova il prim'anno.
Definiz: § LIII. E nello stesso senso, pure poeticam., detto di seno o ventre. –
Esempio: Bentiv. C. Teb. 12, 959: Ippolita, anco l'iperboree schiere Alle mura di Cadmo avria condotte; Ma la ritarda la sicura spene Del ventre grave.
Esempio: Pindem. Poes. 344: Partesi un'altra d'Albïone, e trotta Col sen già grave del crescente germe.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 361: Il ferro Al sen già grave di nascente prole Volgendo il crudo, interroga e minaccia.
Definiz: § LIV. Grave, usato assolutam., vale Infermo, Malato; onde Grave di febbre, vale Che è travagliato da febbre. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 102: Ne la città di Costantia lasciata Grave l'avea di febbre acuta e fiera.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 5: Nè perchè senta inacerbir le doglie Delle sue piaghe, e grave il corpo ed egro, Vien però che si posi, e l'armi spoglie.
Definiz: § LV. E Stare grave, Essere grave, Sentirsi, grave, vale Essere, Sentirsi, gravemente infermo; talora usato anche nella maniera Stare grave per infermità. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 263: Ma elli scusandosi, ch'era stato grave per infermitate, della sua assenzia ragionevolmente li contentòe.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 331: Rispondendo quegli, che non si sentiva grave, e che ben credeva campare.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 346: E però vattene al signore, e digli com'io sto grave.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 3, 6 t.: La cagione dello scrivere nostro si è, che no' sentiamo pure messer Gherardo stare grave; ed è chi afferma lui non potere in alcuno modo campare.
Esempio: Ar. Orl. fur. 31, 88: Non si scordò il re d'Africa Ruggiero, Ch'era ferito e stava ancora grave.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 167: Io me lo veggo Da me che la sta grave.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 64: Lo hanno voluto cavare del letto; ma non hanno possuto, perchè s'è venuto meno, e sta tanto grave che non si regge.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. 345: Di poi ho inteso che lui stava grave nella sua infermità; che n'ho auto dispiacere.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 206: Io me ne sto al solito, e più presto alquanto più grave da tre giorni in qua.
Definiz: § LVI. E aggiunto di malato grave, vale Che è in pericolo della vita. –
Esempio: Dat. Lepid. 65: Il medesimo arrivando a visitare un ammalato grave, trovò un libro, ec.
Definiz: § LVII. Grave, detto di una specie di terreno, vale Sodo, Compatto. –
Esempio: Soder. Coltiv. 4: La terra grave, che non si può vincere con alcuna sorte di lavoro, e la leggiere, che non si tenga insieme, son loro contrarie (alle viti).
Definiz: § LVIII. Grave, detto di persona, ed altresì di animale, significa Che è di corporatura grossa, pesante, Che ha pinguedine, ed è perciò lento ne' suoi movimenti. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 39: Quelli in cui abbonda la estremità di sotto, sono più gravi e più pesanti, sì come è l'oca.
Esempio: Dant. Parad. 21: Or voglion quinci e quindi chi rincalzi Li moderni pastori, e chi li meni, Tanto son gravi, e chi dirietro gli alzi.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 598: Tanto son gravi; per la loro grassezza; imperò che mangiano bene, e beano mellio.
Definiz: § LIX. E per Impedito da malattia, ovvero Oppresso dall'età, e che perciò si muove a fatica; detto di membra. –
Esempio: Dant. Inf. 30: Ancor che mi sia tolto Lo muover, per le membra che son gravi, Ho io il braccio a tal mestier disciolto.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 41: Ma colà dentro omai dalla fatica Le stanche e gravi tue membra ristora.
Definiz: § LX. E per Che rende impedite le membra; detto d'idropisia. –
Esempio: Dant. Inf. 30: La grave idropisia che sì dispaia Le membra con l'umor che mal converte, Che il viso non risponde alla ventraia, Faceva ec.
Definiz: § LXI. Grave, detto del corpo umano, in relazione allo spirito, e figuratam. anche dello spirito stesso, o dell'anima, vale Pigro, Lento, Neghittoso. –
Esempio: Dant. Inf. 24: E però leva su, vinci l'ambascia Con l'animo che vince ogni battaglia, Se col suo grave corpo non s'accascia.
Esempio: Petr. Rim. 1, 46: Le vite son sì corte, Sì gravi i corpi, e frali Degli uomini mortali.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 76: Che, come suol pigro animal per verga, Così destaro in me l'anima grave.
Esempio: Car. Eneid. 6, 1096: E dal foco e dal ciel vigore e seme Traggon, se non se quanto il pondo e 'l gelo De' gravi corpi e le caduche membra Le fan terrene e tarde.
Definiz: § LXII. E per Lento, Tardo, Che si muove lentamente; detto così di persona, come di passo, occhio, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 42: La donna vecchia, amica a' malandrini,... Dopo aspri e malagevoli camini, A gravi passi e dal timor sospinti, In ripa un fiume in un guerrier scontrosse.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 58: Goffredo intorno gli occhi gravi e tardi Volge con mente allor dubbia e sospesa.
Definiz: § LXIII. E figuratam. –
Esempio: Dant. Parad. 5: Siate, Cristiani, a muovervi più gravi, Non siate come penna ad ogni vento, E non crediate ch'ogni acqua vi lavi.
Definiz: § LXIV. E per Malinconico, Triste. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 266: E 'l Po, dove doglioso e grave or seggio.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 26: Quel ch'andar mi fa doglioso e grave È, che novellamente un altro veggio Del mio chiaro tesoro aver la chiave.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 56: Rimase grave, e sospirò Goffredo; Pur nel tristo pensier non si raccerta.
Definiz: § LXV. Detto di veicolo, macchina, e simili, vale Che muovesi o agisce lentamente, o con non molta celerità, per la sua costruzione e per la sua mole. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 39, 73: Fatto avea intanto il re Agramante sciorre E ritirar in alto i legni gravi, Lasciando ec.
Definiz: § LXVI. Grave, vale altresì Di molto rilievo, Assai importante, detto di affare, faccenda, negozio, interesse, cagione, e simili. –
Esempio: Guicc. Stor. 4, 179: Il quale, ancorchè stretto da interessi sì gravi, consumava la maggior parte del tempo in piaceri di cacce, di balli, ec.
Esempio: Varch. Boez. 135: Le quali cose quanto siano gravi, e di quanto momento, tu stesso il comprendi.
Esempio: Giannott. Op. 1, 230: Ma quanto il parlare di cose gravi ne' giovani sia fruttuoso alla repubblica, lo voglio lasciar giudicare a chi ha notizia delle cose antiche, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 78: Porta alcuna, in tal rischio di guerra, Senza grave cagion mai si disserra.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 10: Osserva Che alcun non ci oda. In grave affar di stato M'è conteso il segreto.
Definiz: § LXVII. E detto di pensiero o discorso, vale Che è intorno a cose gravi, molto serie. –
Esempio: Dant. Parad. 10: Questi, onde a me ritorna il tuo riguardo, È il lume d'uno spirto, che in pensieri Gravi, a morire gli parve esser tardo.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 54: Poi fa ritrarne ogn'altro, e in basse note Ricomincia con lui grave sermone.
Definiz: § LXVIII. Detto di argomento, ragione, e simili, vale Molto efficace. –
Esempio: Dant. Inf. 27: Allor mi pinser gli argomenti gravi Là 've il tacer mi fu avviso il peggio.
Definiz: § LXIX. Grave, vale anche Che dimostra negli atti molta compostezza, Contegnoso; detto anche di sguardo, passo, contegno, portamento, aria e simili; ed altresì di parlare. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Genti v'eran con occhi tardi e gravi, Di grande autorità ne' lor sembianti: Parlavan rado, con voci soavi.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 37: Era il suo andare grave e mansueto.
Esempio: Savonar. Pred. ult. 3: Fate, fanciulli miei, che voi siate gravi e con modestia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 82: Quel domanda la causa di tant'ira Con real viso, e parlar grave e basso.
Esempio: Giannott. Op. 1, 182: I giovani sarebbono forzati ad essere gravi, sedendo appresso a' padri loro.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 47: Una terra, oltre ogni credere dolce e gioconda, era abitata da gente grave e contegnosa.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 416: Davanti a quella presenza grave, solenne, ch'esprimeva così al vivo la santità, ec.
Definiz: § LXX. E per similit., riferito ad animali. –
Esempio: Gualter. Fest. Nozz. 27: Reggevano il freno a due grandissimi cigni, che il carro tiravano e tacevano, e con sì grave passo andavano, che pareva che superbi fussero divenuti, perchè a tanto ufizio la Dea loro gli avesse eletti.
Definiz: § LXXI. E per Maestoso, Nobile. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 17: Perchè mirasse (l'uomo) le cose immortali, L'alzò (Dio) col grave aspetto al ciel superno.
Definiz: § LXXII. E per Che opera con prudenza, con senno, Cauto, Prudente; ed anche per Autorevole. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 32, 4: Infame è di fatto colui, il quale la sua opinione è gravata sopra alcuno peccato appo i buoni e gravi uomini.
Esempio: Machiav. Rim. 407: E la sua vesta Era d'uom grave, famoso e prestante.
Esempio: Car. Eneid. 1, 247: Se grave personaggio e di gran merito Esce lor contro, rispettosi e timidi, Fatto silenzio, attentamente ascoltano.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 73: Ed uscì Vincilao dopo costoro; Vincilao, che sì grave e saggio avante Canuto or pargoleggia e vecchio amante.
Esempio: Dat. Lepid. 4: Mentre leggeva in Bologna, era amicissimo d'un canonico Bianchi, uomo assai grave.
Esempio: E Dat. Lepid. 7: Pigliandosi piacere d'un uomo grave e venerando, che per sì fatta cosa era uscito di schermo.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 97: Quanti gravi magistrati, dopo aver ministrato la giustizia nei primi tribunali del nobilissimo reame di Francia, e vissuto una vita integerrima, ora travagliosamente incamminarsi ad un esiglio, di cui non potevano prevedere nè il modo nè il fine!
Definiz: § LXXIII. Detto di suono, tuono, nota, voce, e simili, vale Basso; contrario di Acuto. –
Esempio: Crusc. Vocab. I: Acuto.... Senec. Pist.: Tu m'insegni, come le gravi e acute boci s'accordino insieme, come si fa la concordia de' nervi, che rendon disegual suono.
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 220: Io domando al Sarsi onde avvenga, che le canne dell'organo non suonan tutte all'unisono, ma altre rendono il tuono più grave ed altre meno?
Esempio: E Op. fis. mat. 3, 105: Il sibilo riusciva di tuono or più acuto, ed or più grave.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 26: Accento, che risponde giustissimamente al greco προσωδία, non è altro che un canto accompagnante il nostro parlare, poichè alcune parole si profferano alto, e quella nota si dice acuta, alcune basso, e questa si dice grave, altra alto e basso, e quella si dice circonflessa.
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 1, 87: Qui bastar deve che queste voci or gravi, or acute possano congiungersi in un ordine e serie che piaccia all'orecchio.
Definiz: § LXXIV. E detto anche della voce degli animali. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 468: Il loro latrare sia grave e con grande aprimento di gola.
Definiz: § LXXV. Detto di corda, vale Che rende un suono grave. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 107: Per ogni percossa che dia la corda grave su il timpano, l'acuta ne dà due.
Definiz: § LXXVI. Grave, detto di parola, vale Che ha suono grave, sostenuto. –
Esempio: Bemb. Pros. 56: Da scegliere adunque sono le voci, se di maniera grande si ragiona, gravi, alte, sonanti, apparenti, luminose.
Definiz: § LXXVII. Detto di parlare, discorso, stile, componimento, e simili, vale Dignitoso, Nobile. –
Esempio: Fr. Guidott. Fior. Sett. 21: I modi.... sono tre: grave, mezzano e minore. Grave è detta quella favella, la cui materia è di gran fatto, ed ha in sè ornate parole, e belle sentenzie.
Esempio: E Fr. Guidott. Fior. Sett. 124: Parlare dignitoso, il quale si appella grave in vulgare.
Esempio: Varch. Boez. 71: Quanto possente regga Natura, e volga delle cose il freno,... Con grave cetra e canto Sonoro, intendo ragionare alquanto (qui figuratam.).
Esempio: Salv. Avvert. 1, 86: Non potendosi aver certezza del grado delle parole, nè discerner le nobili dalle basse, nè i gravi modi, o magnifichi, da' leggieri e plebei.
Esempio: Ricc. A. M. Om. volg. Ded.: Essendo elleno (le Omelie) di per sè cotanto doviziose di scelta dottrina e di profondissima sapienza ricolme, gravi, eleganti, copiose, toccanti, non so s'io potea giammai scegliere, ee.
Esempio: Pindem. Poes. 16: E a te soave Ninfa tranquilla, Fia sacro il grave Nuovo mio stil.
Definiz: § LXXVIII. E detto di musica, del suo stile o carattere, di modulazione, e simili, vale Sostenuto, Severo. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 2, 97: Nasce la musica grave, lasciva, guerriera, malinconiosa, allegra.
Esempio: Giust. Vers. 103: Come In una musica Solenne e grave, Un corno, un'óboe Fuori di chiave.
Esempio: E Giust. Vers. 243: Era preghiera, e mi parea lamento, D'un suono grave, flebile, solenne, Tal, che sempre nell'anima lo sento.
Definiz: § LXXIX. E detto di opera architettonica, o del suo stile, vale Che, pel numero e la qualità dei suoi membri e ornati, è di carattere serio, severo. –
Esempio: Bottar. Dial. 80: Gli fecero demolire quel bellissimo suo campanile, che era di tanto ornamento, e dava l'anima alla facciata alquanto grave e pesante di quella basilica, adducendo per ragione che ec.
Definiz: § LXXX. Grave, Term. dei Grammatici. Aggiunto di Accento grave, e dicesi di quello che nella pronunzia di una sillaba fa abbassare il tuono della voce; ed è contrario di Acuto. E Accento grave dicesi pure a Quel segno in forma di una piccola linea che si scrive da sinistra a destra sopra la vocale della sillaba che deve esser pronunziata con bassa intonazione, ovvero stilla vocale onde terminano certe parole, nel qual caso ha il valore dell'Accento acuto, o sulla vocale di certi monosillabi, a fine di distinguerne il significato da quello di altri consimili monosillabi. –
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 66: Che differenza dunque sarà da questo [accento] a quello? Non altra, pare a me, che il grave si mette solo sopra l'ultima sillaba, e l'acuto, sopra ciascuna dell'altre. Quando la posa pertanto va sopra l'ultima, si segna col grave, come principiò.... Quando va sopra l'altre, si segna coll'acuto: principio, ec.
Esempio: Salvin. Annot. Buomm. 61: L'accento l'alza o abbassa (la sillaba), o alza insieme ed abbassa, onde vennero l'acuto, il grave e 'l circonflesso.
Definiz: § LXXXI. Rame grave, trovasi detto per Quella specie di moneta non coniata, della quale si servirono in principio i Romani, e corrisponde al latino aes grave. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 155: Le condannagioni, o vogliam dire con voce più propria, le taglie poste alle città e popoli vinti, furono di moneta di rame, o vero di rame grave, che altri chiamarono rozzo, che vuol dire (come si crede) senza conio.
Definiz: § LXXXII. Grave, in forza di Sost., vale Cosa pesante; e in particolare, Corpo che ha peso, Che ha propensione a cadere, Corpo grave; e in questo senso è Term. proprio dei Fisici. –
Esempio: Savonar. Pred. 8: Tutte le creature servano l'ordine, che gli è stato imposto dalla natura; el grave tende in giù, el leggiere in su.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 91: Qualunque grave.... muoversi al basso così, che il centro della sua gravità non esca mai fuori, ec.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 3, 157: Il senso ci mostra un grave cadente venir subito con gran velocità.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. appr.: Posate un grave sopra una materia cedente.
Esempio: Torric. Lez. 32: Grave è quello, che va all'ingiù verso il mezzo.
Esempio: Magal. Lett. scient. 27: Mi domanderà taluno, dopo che io averò cencepito uno spargimento di virtù magnetica, diffuso per ogni parte dal globo terrestre, essere la cagione della caduta de' gravi, qual cosa ec.
Esempio: Grand. Instit. mecc. 67: Gli spazj fatti col moto accelerato da un grave cadente, saranno come i quadrati de' tempi scorsi.
Esempio: Riccat. I. Op. 2, 352: Pendano dalle braccia d'una stadera due gravi, che sieno in ragion reciproca delle distanze dal comune sostegno, e conseguentemente in una esatta equiponderanza costituiti.
Definiz: § LXXXIII. Figuratam. –
Esempio: Bemb. Rim. 149: Il grave de la vita far leggero.
Definiz: § LXXXIV. E per Suono grave, basso; ed altresì per Corda che rende suono basso. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 29: Signor, far mi convien come fa il buono Sonator sopra il suo instrumento arguto, Che spesso muta corda e varia suono, Ricercando ora il grave, ora l'acuto.
Esempio: Speron. Op. 1, 212: Certo delle voci e de' suoni è la musica, con la quale annoverando i gravi e gli acuti, quegli in maniera tempriamo, che diversi siccome sono si congiungono insieme a generar l'armonia.
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 1, 87: I Greci, invece d'acuto e grave, dissero intenso e rimesso, trattando le voci a foggia di qualità; ma se vogliansi seguire le leggi musicali che assegnano una estensione, o intervallo fra un tuono e l'altro, il quale vien misurato per parti, sembrano più acconce ad esprimere la grandezza di questi intervalli le voci d'acuto e di grave.
Definiz: § LXXXV. In sul grave, coi verbi Dire in sul grave, Parlare in sul grave, Ragionare in sul grave, e simili, vale Sul serio, Da vero. –
Esempio: Gell. Vit. Alfons. volg. 113: Domandandonelo io, già ragionando in su il grave e fuori di burla, mi negò ingenuamente d'aver mai usate così empie parole.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 32: Mostra di parlare in sul grave, e fa sembiante di contare una cosa grande.
Esempio: E Salv. Avvert. 64: Appar detto per gabbo, e pur si truova in sul grave.
Definiz: § LXXXVI. Con grave animo, trovasi per Di mal animo, Adiratamente. –
Esempio: Bocc. Fiamm. 142: Queste parole.... ascolta! io con grave animo. E avvegnachè io oltremodo turbata fossi, nondimeno vere le conosceva.
Definiz: § LXXXVII. Avere a grave una cosa, si usò per Sentirne gran dispiacere; ed altresì Adontarsene. –
Esempio: Vill. M. 277: Il papa ebbe questa cosa molto a grave.
Esempio: E Vill. M. 514: Contro al volere del Comune di Firenze [i Perugini].... presono accordo colla compagnia (del Lando) per cinque anni,... la quale [cosa] coralmente punse il nostro Comune e molto l'ebbe a grave.
Esempio: S. Ag. C. D. 5, 140: L'anime delli santi morti non hanno a grave la morte.
Definiz: § LXXXVIII. Aver del grave, vale Serbare un contegno grave, dignitoso. –
Esempio: Castigl. Corteg. V. 89: A me piace molto veder un giovane, e massimamente nell'arme, che abbia un poco del grave e del taciturno.
Esempio: Car. Arist. Rett. 53: Quando uno è stizzoso e furioso, nominarlo semplice e libero: e d'uno arrogante, dir ch'abbia del grave e del grande.
Esempio: Bus. Lett. 62: Ma non lo veddi mai inginocchiare, e non lo credo, perchè aveva del grave in ogni sua azione.
Definiz: § LXXXIX. Esser grave di checchessia ad alcuno, trovasi per Essergli, Riuscirgli, molesto per cagione di checchessia. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 289: Chi 'l beneficio diede, nol dee predicare, nè vantare, nè in alcuno modo esserne grave.
Definiz: § XC. Fare il grave, vale Mostrarsi negli atti e nelle parole persona di molta importanza. –
Esempio: Salvin. Casaub. 173: Giuoco de' sofisti, e degli uomini che nell'abito e nella figura fanno il grave, ma in verità vanno in frega.
Definiz: § XCI. Mostrare animo grave contro alcuno, vale Mostrarsegli gravemente sdegnato. –
Esempio: Vill. M. 441: Il re essendo cresciuto in vittoria sopra loro, per fargli più accendere nell'appetito della pace, a questa volta nolli volle udire (gli ambasciatori), mostrando animo grave contro al Comune di Vinegia, per le grandi ingiurie ricevute da quello.
Definiz: § XCII. Star sul grave, vale Avere, Tenere, un contegno grave, dignitoso; ed altresì Affettare maniere e portamento grave. –
Esempio: Varch. Ercol. 120: Stare in sul grande, in sul grave, in sul severo, in sull'onorevole, in sulla riputazione, e finalmente in sul mille, significano quasi una cosa medesima, cioè così col parlare, come coll'andare tenere una certa gravità conveniente al grado, e forse maggiore.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 73: Sta' sul grave, perchè quello Che tu fingi è uno medico eccellente.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 108: Questi cittadini, Che in simil luogo star dovrian sul grave, Rendono ec.
Definiz: § XCIII. Grave, in forza d'Avverb., vale In modo grave, Con forza, Con impeto, Violentemente. –
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 45: Il piombo cade più grave che la penna, e più il sasso che la paglia.
Definiz: § XCIV. E per Gravemente, Pericolosamente. –
Esempio: Vill. G. 153: Egli avea novelle, che 'l suo nepote Curradino era grave infermo, e da non poter mai reggere reame.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 241: De' quali le teste ne furono mandate a Solimano in Costantinopoli, infra le quali vi fu quella del conte di Lodrone, il quale nel viaggio, essendo ferito grave, fu da' nimici in tal modo morto.
Definiz: § XCV. E col verbo Peccare grave, vale Con gravità di colpa. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 276: Per Mitridate, che più grave peccò, pregava.
Definiz: § XCVI. Trovasi per Difficilmente. –
Esempio: Rim. Ant. F. Inghilfr. 1, 144: Greve puot'uom piacere a tutta gente.