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1) Dizion. 5° Ed. .
CERASTA
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CERASTA.
Definiz: Sost. femm. Sorta di serpentello con due cornetti sulla fronte, e molto velenoso.
Dal lat. cerasta, e questo dal greco κέρας, Corno. –
Esempio: Dant. Inf. 9: E con idre verdissime eran cinte [le Furie], Serpentelli e ceraste avean per crine.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 253: Cioè, in luogo di capelli avean piccoli serpenti, e ceraste. Ceraste è una generazione di serpenti ch'hanno le corna.
Esempio: Poliz. Rim. 42: Il rabbioso fischiar delle ceraste.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 287: E che vipera ed aspido e cerasta Mangia l'Invidia alla sua mensa, vede.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1525: Ritrovansi, secondo alcuni antichi autori degni di fede, le ceraste in Affrica con due corna in fronte simili a quelle delle chiocciole.
Esempio: Dat. Vegl. 223: Del coccodrillo e del camaleonte e della cerasta e di altri animali dottamente parlò.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 47: Per te sue faci Aletto e sue ceraste Lungi dal Ren trasporta.
Definiz: § Figuratam. e poeticam. trovasi per Cupidigia insaziabile di possedere. –
Esempio: Ar. Sat. 1, 185: Sarà per questo piena quella vasta Ingordigia d'aver? rimarrà sazia Perciò la sitibonda mia cerasta?