Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
GIULIO.
Apri Voce completa

pag.315


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
GIULIO.
Definiz: Sost. masc. Nome di una Moneta d'argento, così detta, perchè fu fatta per la prima volta coniare da papa Giulio II, e poi col medesimo nome fu battuta anche in altre città. Era lo stesso che Paolo, e in Firenze equivaleva a centesimi cinquantasei della lira italiana. –
Esempio: Ar. Sat. 1, 161: Chi più di me ne spera, Comperi quanto io n'ho d'aver, due giulj.
Esempio: Varch. Stor. 2, 447: I gabellotti, ovvero barili giusti, si spendessero per un giulio, cioè per tredici soldi e quattro danari, che son quaranta quattrini.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 405: Veggendo noi alcun pover uomo ignudo batter i denti a mezo dicembre,... mossi a pietà, un grosso o un giulio gli doniamo.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 128: Papa Giulio secondo battè una moneta d'argento, che dal suo nome si chiamò giulio; e perchè era bella e molto accomodata all'uso di Roma, seguitarono di mano in mano gli altri Pontefici di batterla, mettendovi ciascuno, come è d'usanza, l'arme ed il nome Suo, e nondimeno sempre si son chiamati giulj, e chiamano ancora, que' che batterono conseguentemente Leone e Clemente e gli altri.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 249: Iersera ricevetti una vostra gratissima, con lire 46 in tanti giulj per limosina.
Esempio: Mellin. Ricord. 65: Una borsa di velluto.... piena di giulj, grossi e crazie, le quali monete, ec.
Esempio: Lipp. Malm. 12, 41: In un [sacchetto] gli scudi d'oro, in un d'argento. Lire in un, giulj in questo, in quel carlini: Poi, dopo un ordinato spartimento Di crazie, soldi, e più danar minuti, ec.
Esempio: Nol. Malm. 2, 857: Il giulio, che si chiama anche paolo, è moneta d'argento, e vale otto crazie.
Esempio: Magal. Lett. 134: Io dissi a Buonarroti, che gli avevo da pagare cinque giulj d'ordine vostro.... Fortuna sua e vostra,... che la parrucca servendomi di scala alle trecce scarmigliate delle sorelle di Fetonte, e queste all'Eridano, e l'Eridano al Pò, e il Po a i cinque paoli, ec.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 63: I giulj e i leoni, che si valutano quattrini 40, erano monete pontificie coniate in Roma da Giulio II e Leone X, da cui presero il nome.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 2: Un vate che tre giulj non accozza Non trova una befana che lo voglia.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 46: Un giulio poi non v'ha la borsa smunta; E vengono, se mal non le contai, A un quattrin per sestina, e tre di giunta.
Definiz: § I. E per estensione e in senso indeterminato, usato come denominazione di altra qualsiasi moneta. –
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 250: I ministri del medesimo Erode vennero a ricercare da lui quel tributo solito, di due giulj per testa.
Esempio: E Segner. Incred. 38: Allettato da tanta facilità, diè Avicenna tre giulj, ed ebbe per essi un volume insigne, di cui non avea contezza.
Definiz: § II. Usasi a modo di aggiunto nella maniera scherzevole e volgare Prete giulio, che vale Prete che non ha ufiziatura fissa, e vive alla giornata, adattandosi a dir messa anche per un giulio. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 3: Vidi che un abatucolo sarei, Diventando poi forse un prete giulio: Per un canonicato e un'abbazia, Ci vorrebbe altra barba che la mia.