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1) Dizion. 5° Ed. .
OCCASO.
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OCCASO.
Definiz: Sost. masc. Quella parte dell'Orizzonte, dove tramonta il sole; Occidente, Ponente. Ma è voce più che altro poetica; e il suo contrario, nello stesso linguaggio, è Orto.
Dal lat. occasus. ‒
Esempio: Dant. Purg. 15: Per noi girato era sì il monte, Che già dritti andavamo in vèr l'occaso.
Esempio: E Dant. Parad. 9: Ad un occaso quasi e ad un orto Buggea siede e la terra, ond'io fui, Che fe' del sangue suo già caldo il porto.
Esempio: Bocc. Fiamm. 58: Quantunque egli (il sole) velocemente si calasse all'occaso, sì mi parea tardo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 51: Nel mar di Tramontana in vèr l'occaso, Oltre l'Irlanda un'isola si corca, Ebuda nominata.
Esempio: Car. Eneid. 9, 1046: Con quella furia che di pioggia un nembo Vien da l'occaso, allor che d'orïente Fan sorgendo i Capretti a noi tempesta.
Esempio: Tass. Rim. 4, 12: Ovunque io miri, o sia l'Occaso o l'Orto, Del tuo corso vital, divino assembra, E paion d'ogni età segni celesti.
Esempio: Galil. Op. II, 216: Quando dette stelle procedessero dall'orto all'occaso rettamente, essendo sopr'il nostro capo, grandissime pareriano le lunghezze da oriente a occidente tra l'una e l'altra stella.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 109, 1: Occaso.... Occidente; quella parte, dove tramonta il sole.... Termine astrologico e poetico.
Esempio: Metast. Dramm. 8, 190: Come! Sposo a Nitteti Beroe mi vuol? B. Sì, caro prence, e prima Che il sol giunga all'occaso.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 334: Signoreggia (il popolo inglese) sui mar dal Sud al Norte, Dall'Oriente non men fino all'Occaso.
Definiz: § I. Vale anche L'atto del tramontare; Tramonto, del sole o degli astri. ‒
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 239: Nè il sol tanta fatica indarno dura La notte, il dì, dall'uno all'altro occaso.
Esempio: Ar. Rim. 1, 221: Che non vi sieno ancor (gli Dei) crederei quasi, Se non ch'io veggio pur per cammin certo L'estate, il verno andar, gli orti e gli occasi.
Esempio: Alam. L. Coltiv. 6, 483: Nè quel notturno uccel ch'Atene onora Già spiato del sol l'ultimo occaso Di noioso cantar intuona i tetti.
Esempio: Vett. Colt. 81: Poi che noi siamo entrati un poco nel considerare il tempo quando l'ulive cominciano a maturarsi, e quando elle s'hanno a còrre nella perfezion loro, osservavano in questo gli antichi l'orto e l'occaso dell'Arturo, perchè ec.
Esempio: Galil. Op. II, 221: Le quali (osservazioni) ci dimostrano come di tali stelle diametralmente opposte gli orti e gli occasi si fanno alternamente nell'istesso momento di tempo.
Esempio: E Galil. Op. VII, 375: Per due giorni soli di tutto l'anno saranno tali termini, de gli orti e de gli occasi, equilibrati.
Definiz: § II. In locuz. figur. ‒
Esempio: Dant. Purg. 30: Quando il settentrïon del primo cielo, Che nè occaso mai seppe nè orto, Nè d'altra nebbia che di colpa velo,... Fermo si affisse, la gente ec.
Esempio: Tass. Rim. S. 4, 320: Qui virtute ebbe il porto, La fede Olimpo, e Febo altro Parnaso Ed altro sol che non conosce occaso.
Definiz: § III. E figuratam. per Fine, Morte; anche di cosa: onde le maniere Andare all'occaso, Mandare, all'occaso, per Uccidere; e Giungere all'occaso, Venire, all'occaso, per Morire. ‒
Esempio: Med. L. Op. 1, 109: Piangeran sempre gli occhi, e il tristo cuore Sospirerà del suo bel sol l'occaso.
Esempio: E Med. L. Op. 4, 38: Acciocchè il mio dolore fosse più diuturno, e che gli occhi potessero più tempo piangere, e il cuore più lungamente sospirar l'occaso, cioè la morte del mio sole.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 87: Si fece il viso allor pallido e brutto, Travolse gli occhi, e dimostrò all'occaso Per manifesti segni esser condutto.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 42, 13: Gli è tanto spirto anco rimaso, Che de' suoi falli al Re del Paradiso Può domandar perdono anzi l'occaso.
Esempio: E Ar. Cinq. Cant. 1, 80: Marfisa..., Con la lancia mandò quattro all'occaso.
Esempio: Car. Eneid. 2, 703: O fiamme estreme, O ceneri de' miei! fatemi fede Voi, che nel vostro occaso io rischio alcuno Non rifiutai nè d'arme, nè di foco, Nè di qual fosse incontro.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 6: Del padre mio la gloriosa fama Splende al meriggio, e non paventa occaso.
Definiz: § IV. Vale anche Le regioni, I paesi, posti all'occaso. ‒
Esempio: Tass. Rim. S. 4, 320: E mentre soggiogàr (i Romani) l'occaso e l'orto, Qui (in Mantova) virtute ebbe il porto, La fede Olimpo, e Febo altro Parnaso.
Definiz: § V. Dall'orto all'occaso, o Dall'occaso all'orto, sono maniere poetiche che valgono Per tutta l'estensione del cielo visibile; o, con più largo significato, Su tutta la terra. ‒
Esempio: Varch. Sen. Benef. 77: Fautore dell'imperio romano, il quale non arà mai pare dall'orto all'occaso.
Esempio: Tass. Rim. 4, 1, 50: Quando è placida l'aura, e 'l mar s'acqueta, E 'l ciel risplende dall'occaso all'orto, Che nulla nube a mezzo giorno il vela.