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1) Dizion. 5° Ed. .
CASSETTA
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CASSETTA.
Definiz: Sost. femm. Arnese comunemente di legno, di forma quadra o quadrilunga, con fondo e sponde più o meno alte, il quale sta incastrato in certi mobili, come tavolini, cassettoni, armadj, e simili, per uso di riporvi e custodirvi checchessia, e che si apre tirandolo a sè.
Da cassa, di cui è forma diminutiva. –
Esempio: Tass. Lett. 1, 217: Egli.... s'era ingegnato di veder l'altre [sue lettere], avendo fatto fare una chiave falsa ad una cassetta dove io tengo le mie scritture.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 73: Apre ogni armadio, tira ogni cassetta.
Definiz: § I. E in senso più particolare dicesi Quella che è ne' banchi de' bottegaj, de' mercanti e simili, destinata a raccogliere il danaro ricavato dalla vendita giornaliera. –
Esempio: Not. Malm. 2, 603: Intende delle cassette che stanno ne' banchi delle botteghe degli artisti, dove essi per via d'alcune fessure che sono ne' medesimi banchi, fanno calare tutto il danaro che ritraggono delle loro vendite.
Definiz: § II. Quindi Andare il guadagno dietro la cassetta, dicesi proverbialmente quando si scapita invece di guadagnare; ed anche Andare il risparmio dietro alla cassetta, quando si perda da una parte molto più di quello che si voglia risparmiare da un'altra. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 78: Ben se n'accorge alfin ch'ei v'è rimasto, Quando in sul desco poi non restò fiato, E che quella per lui è una ricetta, Che il guadagno va dietro alla cassetta.
Esempio: Not. Malm. 2, 603: Quando costoro [gli artisti] o vendono le loro robe con iscapito, o pure, in vece di mettere il danaro nella cassetta, lo mettono in tasca convertendolo in proprio uso e non rinvestendolo in altre robe, allora si dice loro: Guardate che il guadagno non vada dreto alla cassetta; cioè, che invece d'andar dentro per conservarsi, non vada fuori per disperdersi.
Esempio: Fag. Comm. 6, 69: Risparmio e moccolo e lanterna a un tratto. B. Ma potreste romper il collo, e il risparmio anderebbe allora dietro alla cassetta.
Definiz: § III. Cassetta chiamavasi un tempo nelle cancellerie de' tribunali Il deposito degl'incerti provenienti dalle denunzie e dalle querele, i quali poi andavano spartiti fra alcuni degl'impiegati.
Definiz: § IV. Quindi Mettere a cassetta, trovasi detto per Mettere a parte di tali incerti. –
Esempio: Saccent. Rim. 2, 94: Manca forse tra voi qualche zelante Che, in figura di regger la giustizia, Insegni al birro far da querelante? Forse non v'è chi con maggior malizia, Purchè corrano gli atti a gonfie vele, Forza di vitupero e d'avarizia, Mette a cassetta il birro suo fedele, Gli dà, gli dona.
Definiz: § V. E Far buona cassetta, trovasi per Fare buon guadagno, buon lucro su' medesimi incerti. –
Esempio: Saccent. Rim. 1, 125: Questo egli è un punto buono, e qui consiste Principalmente il far buona cassetta; Cose che ognun l'intende, ognun l'ha viste.
Definiz: § VI. Si usò per Piccola cassa. –
Esempio: Vill. G. 265: Arse il detto palagio con più case intorno,.... e morivvi una balia con un fanciullo, la quale poi ne fu fuori si ricordò di suoi danari, c'avea lasciati in una sua cassetta, e per covidigia vi ritornò, ond'ella rimase nel fuoco.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 64: Landolfo Ruffolo impoverito divien corsale, e da' Genovesi preso, rompe in mare, e sopra una cassetta di gioie carissime piena scampa.
Definiz: § VII. Adoperasi anche per Piccola scatola, o Scatoletta, di forma però simile alla cassa. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 111: Contenti adunque i giovani d'aver la penna trovata, quella tolsero; e per non lasciare la cassetta vota, vedendo carboni in un canto della camera, di quegli la cassetta empierono.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 113: E dovendo venire al mostrar della penna,.... fece accender due torchi, e soavemente sviluppando il zendado, avendosi prima tratto il cappuccio, fuori la cassetta ne trasse.
Esempio: Salv. Granch. 1, 4: Che cassetta di' tu? G. Oh la cassetta delle gioie, che sta nel primo armario.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 4, 473: Provvide molte cassette, capace ciascuna di mille dugento cinquanta ducati.
Esempio: Adim. A. Pind. 82: Simile a quella Lamia di Luciano, che sendo in casa riponeva gli occhi in una cassetta, per non veder niente de' suoi affari.
Esempio: Red. Lett. 3, 253: Io son rimaso arrossito nel vedere la nobilissima cassetta de' zuccheri rosati, corredata di tante e tante altre preziose galanterie.
Definiz: § VIII. Cassetta chiamasi anche l'Alveare o Arnia, per la forma o figura che talvolta ha di cassetta. –
Esempio: Rucell. G. Orest. 104: Questa un da poppa e l'altro dalla prora, Come s'una cassetta d'api fusse, Con mirabil destrezza in mar gittaro.
Esempio: Baldin. B. Masch. 84: Il ritrovator della mascherata volle significare il popolo ubbidiente al suo signore, che ungendone le cassette loro quando se ne cava il mele, elle [le api] non sene vanno, ma restano insieme nel medesimo luogo.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 66: Al principio di questo mese si smela i bugnoli e cassette delle pecchie.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 7, 54: Or come avvien, se qualche bell'umore Stuzzica la cassetta delle pecchie, Che subito arrabbiate scappan fuore.
Esempio: Trinc. Agric. 420: Si vende il miele e la cera che fanno l'api nelle cassette, o, come altri dicono, ne' bugni.
Definiz: § IX. Cassetta è anche Un piccolo arnese di legno o di ferro, di forma quadra e con una fessura nel coperchio; il quale, munito per lo più di manico, si porta in giro nelle chiese e fuori per accattar la limosina a fine religioso; ed anche Quel medesimo arnese di forma più grande, che si tiene nelle chiese o altrove appeso al muro per raccogliervi le carità dei fedeli. –
Esempio: Segner. Op. 4, 562: Se raccomanda le anime del Purgatorio, si persuadono tosto che non sia pietà, sia pretesto, da tornare ad empir la cassetta.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 78: Le cose di Dio non hanno prezzo; e se pure abbiamo una sorta di cassetta, non è di disonore il danaro che vi si raccoglie, quasi che si compri la religione; mentre in un giorno del mese ciascuno vi pone qualche danaro, quando gli piace ec.
Esempio: Fag. Rim. 1, 226: Vedendo inalberare la cassetta, Ch'è il sunto della predica, l'udienza Pregai a fare carità perfetta.
Esempio: E Fag. Rim. 6, 129: Ma ancor questa limosina s'aspetta Con grand'affanno del predicatore.... Però in grazia vedete, o mio Signore, Che non si sia votata la cassetta In tasca di chi ha fatto il cercatore.
Definiz: § X. Cassetta è altresì Quell'arnese, di forma quadra o quadrilunga, di legno o di ferro, appeso per le vie o agl'ingressi delle case private, e nel quale si depongono per via d'una fessura le lettere che si spediscono per la posta, o quelle che si vogliono recapitare direttamente all'abitazione di alcuno.
Definiz: § XI. Cassetta chiamasi Qualunque arnese di forma ordinariamente quadra o quadrilunga, con coperchio o senza, fatto di legno, di metallo o di terra cotta, secondo gli usi a cui è destinato, come per esempio, Quella dove si tiene il sale, Quella de' bottegaj pel caviale, dei giardinieri per seminarvi certe specie di fiori, di alcuni artefici pe' loro ferri e strumenti, o in servigio de' loro lavori, e simili. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 41: I quali colori sempre vogliono stare in una cassetta ben coverta, col becco sempre in molle e bagnati.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. 63: Mettivi dentro [ne' vasellini] i detti colori macinati; e pongli in una cassetta, che stieno nettamente.
Esempio: Varch. Stor. 2, 222: Stavano e stanno ancora in alcuna delle chiese principali, e specialmente in Santa Maria del Fiore, certe cassette di legno assai ben grandi, serrate a chiave, appiccate d'intorno alle colonne, le quali cassette, chiamate tamburi, hanno dinanzi il nome scritto di quello ufficio o magistrato a cui elle servono, e di sopra un'apertura, per la quale si può da chi vuole mettervi dentro, ma non già messa cavare, alcuna scrittura.
Esempio: Ross. P. Sveton. 232 t.: Quel fanciullo, che teneva la cassetta dello incenso, in un subito diventò canuto tutti i capelli del capo.
Esempio: Targ. Rag. Agric. 73: Tornerebbe in acconcio il collocarne una porzione [di terra] in diverse cassette di terra cotta contrassegnate, che abbiano il vano di mezzo braccio cubo per lo meno.
Esempio: E Targ. Rag. Agric. appr.: Altre simili cassette si potrebbero sementare di quelle tali specie di piante che si propongono per la coltivazione.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 278: Egli ne seminò 50 grani [dell'orzo di Siberia] in quattro cassette da fiori, i quali ne produssero 1700, vale a dire 34 per uno.
Definiz: § XII. E per un Arnese di legno, adoperato dai fonditori de' metalli pel getto di piccoli lavori. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 120 t.: Chè come vedete, o staffette o cassette, ognuna ha d'avere le sue commissioni e le punte che commettino.
Definiz: § XIII. Cassetta, Termine idraulic., chiamasi Quella buca di forma per lo più quadrilunga, che si fa nel letto dei fiumi, nelle ripe o nelle golene, perchè vi si depositino le torbe.
Definiz: § XIV. Cassetta del panico, dicesi il Beccatoio. –
Esempio: Magal. Lett. At. 77: Quell'impertinentissimo fringuello che io veggo tutto il giorno nella mia uccelliera mettersi sulla cassetta del panico, e batter tutti quegli uccelli che vengono per beccare ec.
Definiz: § XV. Cassetta del fuoco o pe' piedi, e anche assolutamente Cassetta, chiamasi Quell'arnese, di forma quadra o ovale, di metallo o di legno, e col coperchio forato, dentro cui sta un'altra cassetta di ferro contenente la brace accesa. L'adoperano per lo più le donne, tenendovi sopra i piedi.
Definiz: § XVI. Cassetta della spazzatura o da spazzatura, chiamasi Quell'arnese di legno o di latta, a tre sponde e con lungo manico verticale di legno, dove con la granata si raccolgono le immondizie e la spazzatura.
Definiz: § XVII. Cassetta da piccioni, e assolutamente Cassetta, è Quell'ordigno di legno dove si pongono i cestini per la cova de' piccioni o colombi. –
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 196: Via, via, vadia in mal'ora La colombaia, l'abbeveratoio, Le cassette, i cestin, l'appaiatoio.
Definiz: § XVIII. Cassetta è anche Quell'arnese di stecche di legno, che si pone nella zana o nel letto dei bambini per tener sollevate le coperte, e che oggi più comunemente chiamasi Arcuccio.
Definiz: § XIX. Cassetta si disse un Istrumento musicale, probabilmente quello stesso che anche chiamavasi Cassettaccia. –
Esempio: Varch. Ercol. 352: Colui che, scontorcendosi e faccendo tanti giuochi, suona la cassetta, e si chiama Arrigobello.
Definiz: § XX. Cassetta dicesi anche Quella parte della carrozza dove siede il cocchiere per guidare i cavalli; onde i modi Andare a cassetta, Entrare a cassetta, Montare a cassetta, Essere a cassetta, Stare, e simili, a cassetta, che propriamente significano Montare o Stare nel luogo destinato al cocchiere; e talvolta riferendosi a questo valgono, senz'altro, Guidare i cavalli. –
Esempio: Fag. Rim. 4, 214: Fetonte entra a cassetta, Credendosi di fare un bel balocco; Piglia le guide, la frusta e s'assetta.
Esempio: Nell. Iac. Vilupp. 2, 3: Oh gli altri cocchieri non mi ci fanno stare, per quel che mi ha messo al mondo. Non si picchino meco, perchè a fè di.... gli butterò giù di cassetta, se fossero anco dell'arcidiavolo.
Definiz: § XXI. A cassetta, posto avverbialmente, detto di muri, s'intende di Quelli che non sono solidi in tutta la loro larghezza, ma vuoti nel mezzo a foggia di cassetta, o ripieni di materie non collegate con calcina.
Definiz: § XXII. A cassetta, è pure modo avverbiale, che dicevasi nel linguaggio delle arti, del Commettere e unire insieme a canale un pezzo con l'altro a squadra e diritto. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Introd. 1, 116: L'altra mezza [parte del fregio] sia squadrata e diritta, e messa a cassetta, perchè stringa a uso d'arco, mostrando di fuori essere murata diritta.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 1, 117: Avvertasi che il pezzo di mezzo della cornice vada per canale a cassetta in modo, che stringa i due pezzi dalle bande, e serri a guisa d'arco.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 5, 137: Incastrato e commesso bene a cassetta, univa l'opera di maniera che, chi la vede, la giudica d'un pezzo tutta.
Definiz: § XXIII. A cassetta, pure avverbialm., riferito a scale di legno, dicesi di Quelle nelle quali gli scalini, parimente di legno, sono incastrati fra due assi laterali, con appoggiatoio da una o da ambe le parti. –
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 406: Per ascendere al palco, il Vestri fece una scala a cassetta, che per entro il tamburo della cupola, lungo il muro, sopra il più basso cornicione si alzava in braccia dodici, con suo appoggiatoio o spalletta dalla parte di verso il coro, per sicurezza e comodità di chi dovea salire.
Esempio: E Baldin. Decenn. 6, 407: All'uno ed all'altro palco s'ascendeva per alcune scale a cassetta, formate dentro allo stesso castello [mobile], con loro spallette, appoggiatoj e riposi comodissimi e sicuri, a somiglianza di quelli delli edifici domestici.