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1) Dizion. 5° Ed. .
ONORARIO.
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Dizion. 5 ° Ed.
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ONORARIO.
Definiz: Add. Nominato a titolo d'onore, senza espressi obblighi o diritti; parlandosi di carica, ufficio, grado accademico, e simili.
Lat. honorarius. ‒
Esempio: Lambr. Elog. 40: A voler pienamente e minutamente ritrarre il grande uomo di stato, che noi ci gloriamo di aver qui fatto succedere, come socio onorario, all'immortale Peel, avrei dovuto ec.
Definiz: § I. Fu anche aggiunto di carica o ufficio presso una corte; che oggi si dice D'onore. ‒
Esempio: Pallav. Lett. 1. 240: Tante sue prerogative hanno mosso il nostro pontefice.... e ad ammetterlo quasi ogni due giorni per molte ore nella sua domestica e letterata conversazione, dandogli stipendio a questo sol titolo di suo gentiluomo onorario; ed ora ec.
Definiz: § II. Trovasi per Che serve a onorare. ‒
Esempio: Salvin. Iliad. 214: Se a me darà l'egidarmato Giove E Minerva espugnar d'Ilio la forte Ben munita cittade, a te primiero Porrò in man l'onorario regalo.
Definiz: § III. Term. di Erudizione. È aggiunto di ludo onorario, a indicare certi giuochi che, presso i Romani, si bandivano in segno di festa dagli edili, dai pretori e da altre autorità. ‒
Esempio: Ross. P. Sveton. 1, 152: Ordinò che trenta dì, o più, che si consumavano ogni anno nelle feste che faceva il pretore, chiamati ludi onorarj, si spendessero nelle esecuzioni e spedizioni delle cause.
Definiz: § IV. Feudo onorario, si disse per lo stesso che Feudo di camera o di cavena. ‒
Esempio: De Luc. Dott. volg. 1, 18: Vi era una specie di feudi onorarj e ideali, che si dicevano di camera o di cavena.
Definiz: § V. Gius onorario, nel linguaggio giuridico dei Romani, è usato a designare gli editti dei pretori. ‒
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 10 Not.: Ei (alcuni corpi di leggi pisane chiamati Brevi) compongono come un ius onorario, e sono concepiti nella forma di promessa e di giuramento, a guisa degli editti dei pretori e degli edili dei Romani.