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1) Dizion. 5° Ed. .
CHIASSO
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CHIASSO.
Definiz: Sost. masc. Usasi oggi comunemente per Sollazzo rumoroso, che si faccia per lo più in brigata, specialmente tra giovani o tra fanciulli; e più che altro, adoperasi nella maniera Fare il chiasso, che vale Ruzzare, Divertirsi saltando, gridando e simili. –
Esempio: Fag. Rim. 1, 18: E mentre se n'andava passo passo, Ora ragghiando come un rusignuolo, Ora facendo gentilmente il chiasso, Entrò in un bosco (qui per ischerzo è riferito ad un asino).
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 87: Son giunti fino a catturare due piccoli ragazzuoli, i quali nel tempo che custodivano la loro greggia al bosco, stavano in chiasso facendo alle murelle.
Definiz: § I. Usasi anche per Rumore, Strepito, Fracasso. –
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 5, 60: Oh che fracasso! E chi mai dormirebbe a questo chiasso? (qui si parla d'una serenata).
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 294: Ma che avete voi pensato di fare con tanto strepito? vi siete forse lusingato di far credere al mondo d'aver ragione? Oibò, chi ha ragione non fa tanto chiasso.
Definiz: § III. Usasi altresì per Litigio o Alterco violento tra più persone; ed anche per Tumulto di non gravi conseguenze. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 13: Il chiasso così orribile si fè, Che parea che il teatro andasse giù.... Onde subito correre dovè Lo stesso Serimbratta.
Definiz: § IV. Ed anche per Sgridata rumorosa fatta ad alcuno, Rabbuffo; per lo più nella maniera Fare altrui un chiasso, o un gran chiasso.
Definiz: § V. E per Doglianza o Rammarichio veemente; ed anche Biasimo o Mormorio, accompagnato per lo più da scherno contro alcuna cosa o persona. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 172: Ma poi come s'avveddon le persone Che l'aspettato sei non era un asso, Cominciò la brigata a fare un chiasso Del vostro prelibato musicone.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 77: Moliere, Ovidio, Metastasio, il Tasso, Studiaro il gius civil come ho fatto io; Ma il capo aveano ai versi, e sempre un chiasso Faceano il padre, il precettor, lo zio.
Definiz: § VI. Usasi pure per Celia, Burla, ed anche per Scherzo o Sollazzo, dal quale possano venire scandali: e più specialmente nelle maniere Far chiasso, Fare una cosa per chiasso o Dire una cosa per chiasso, Non voler chiasso, e simili. –
Esempio: Not. Malm. 2, 508: Chiasso si piglia per burla, per ischerzo.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 74: Ma qui non c'è da far lo spasimato, Nè la fanciulla da menare a spasso; Chè questa è la nipote del curato, Uomo serio, che in casa non vuol chiasso; E per timor del mondo e del demonio, Fuori, o parlar del santo matrimonio.
Definiz: § VII. Avere il chiasso per la testa, o semplicemente Avere il chiasso, e Avere il capo al chiasso, valgono Essere dedito o disposto a ruzzare o burlare.
Definiz: § VIII. Far chiasso o gran chiasso, vale Levar grido di sè, Far dire di sè; e dicesi così di cosa come di persona, tanto in buono quanto in cattivo senso. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 7: Come hanno cominciato Omero e Tasso Dal novero de' primi capitani Che fecero nel mondo tanto chiasso.
Definiz: § IX. Finire il chiasso, vale Cessare, ed anche Imporre ad altri che cessi, dal fare o dire cosa dalla quale possano venire scandali o pericoli. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 12: Credetti allor che fosse il dover mio, E dissi: Il chiasso lo finirò io. Onde gridai: Chetatevi, vecchiaccio; Le persone che ascoltan non vedete?
Definiz: § X. Levare il chiasso, vale Toglier via un'occasione di scandali o di litigi.
Definiz: § XI. Volere il chiasso, vale Scherzare, od Aver voglia di scherzare; più comunemente Voler la baia o la burla. –
Esempio: Lipp. Malm. 6, 76: Ei le dice in burla: Se tu parti, Va' via in un'ora, e torna poi in tre quarti. Tu vuoi, gli rispos'ella, sempre il chiasso.