Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
LORO.
Apri Voce completa

pag.968


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
» LORO.
Dizion. 4 ° Ed.
LORO.
Definiz: Particella, che si usa ne' casi obbliqui di Egli, e di Elle nel maggior numero, riferente perciò così maschio, come femmina, e si adopera col segno del caso, o espresso, o sottinteso; benchè di ciò diverse regole si assegnino da' maestri. V. Cinon.
Esempio: Boc. Proem. 2. 31.I nomi delle quali in propria forma racconterei, se giusta cagione da dirlo non mi togliesse, la quale è questa, che io non voglio, che per le raccontate cose da loro, che seguono, e per l'ascoltate nel tempo avvenire, alcuna di loro possa prender vergogna.
Esempio: Boc. Introd. E facendosi a credere, che quella a loro si convenga, che all'altre.
Esempio: E Bocc. Nov. 61. proem. Ne era ancora lor paruto alcuna volta, ec.
Esempio: E Bocc. Nov. 31. proem. Venne il discreto siniscalco, e loro con preziosissimi confetti, e ottimi vini ricevette, e riconfortò.
Esempio: E Bocc. Nov. 17. Ma ne io da loro fui intesa.
Definiz: §. Talora si trova usata, benchè fuori d'ogni regola, nel caso retto.
Esempio: Laberint. Che alquante, ec. furono così femmine, come loro.
Definiz: §. Se ne segua la particella CHE, o simile, si usa loro, per coloro.
Esempio: Boc. Nov. 38. E loro, li quali Amore vivi non aveva potuto congiugnere, la morte congiunse.
Esempio: Petrar. Di lor par più, che d'altri invidia s'abbia, Che per se stessi son levati a volo.
Definiz: §. Coll'articolo avanti singolare, non dependente da nome: vale Roba, avere, o simili.
Esempio: Gio. Vill. 12. 54. E la cagione, che eglino avieno messo il loro nel Re Adovardo d'Inghilterra.