Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
GUIZZO
Apri Voce completa

pag.702


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
» GUIZZO
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
GUIZZO.
Definiz: Il guizzare. Lat. agitatio, lapsus, vibratio. Gr. δόνησις, ὀλίσθημα, πάλος.
Esempio: Dant. Inf. 27. Ma posciachè ebber colto lor viaggio, Su per la punta, dandole quel guizzo, Che dato avea la lingua in lor passaggio, Udimmo dire.
Esempio: But. ivi: Dandole quel guizzo, cioè, che al modo d'una lingua, quando parla, si menava la punta della fiamma.
Esempio: Dant. Purg. 25. E se pensassi, come al vostro guizzo, Guizza dentro allo specchio vostra image, Ciò, che par duro, ti parrebbe vizzo (cioè movimento)
Esempio: E Dan. Par. 20. E come a buon cantor buon citarista Fa seguitar lo guizzo (cioè il crollamento)
Esempio: E Dan. rim. 24. Che disteso, e riverso Mi tiene in terra d'ogni guizzo stanco.
Esempio: Fiamm. 5. 115. Delle mani delle quali più volte con guizzi diversi, e con forze maggiori mi credetti ritrarre (cioè con iscosse, e sforzati scontorcimenti)