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SVEGLIERE, SVELLERE, e SVERRE.
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SVEGLIERE, SVELLERE, e SVERRE.
Definiz: Che in alcune voci si suppliscono l'un coll'altro; e si usano anche nel sentim. neutr. pass. Sradicare, Stirpare, ed è proprio delle piante, e dell'erbe, che si spiccano dalla terra. Lat. evellere, extirpare. Gr. ἀποτίλλειν, ἀποριζοῦν.
Esempio: Petr. son. 277. Al cader d'una pianta, che si svelle, Come quella, che ferro, o vento sterpe.
Esempio: Dant. Purg. 1. L'umile pianta cotal si rinacque Subitamente là, onde la svelse.
Esempio: Cr. 5. 1. 19. Convengosi adunque dibarbare (l'erbe) e svegliere con tutte le radici.
Esempio: E Cr. 5. 8. 2. Sempre la prossimana erba dattorno si svelga.
Esempio: Alam. Colt. 1. 11. Quindi la sveglia, e dal vicin più presso Il più nodoso tralcio in vece prenda.
Esempio: Tass. Ger. 13. 5. Così credeasi, ed abitante alcuno Dal fero bosco mai ramo non svelse.
Definiz: §. Per metaf. si dice d'Ogni cosa, che si spicchi dal suo principio, o di là, ov'ell'è radicata, o attaccata. Lat. evelli, egredi, exire. Gr. ἀποσπᾶσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 12. Dintorno al fosso vanno a mille a mille Saettando quale anima si svelle Del sangue più, che sua colpa sortille.
Esempio: Amet. 98. Con quell'ardor, che più caldo si svelle Del petto mio, insurgo a ringraziarti.