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FEBBRE e talvolta, ma oggi solo in poesia, anche FEBRE.
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FEBBRE e talvolta, ma oggi solo in poesia, anche FEBRE.
Definiz: Sost. femm. Stato morboso del corpo animale, caratterizzato ordinariamente da accelerazione del circolo sanguigno e da aumento di calore.
Dal lat. febris. –
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 59: Se la febre non è molto acuta, dàgli a bere vino con quantità d'acqua.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 236: Vale [il sugo delle mele] alle lunghe febbri.
Esempio: Dant. Inf. 25: Sbadigliava, Pur come sonno o febbre l'assalisse.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 241: Cadde in tanta maninconia e tristizia e amaritudine, che per gran dolore incominciò a sentire di febbre.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 181: Lei d'una fiera febbre e degli altri accidenti guerirono.
Esempio: Pitt. B. Cron. 17: Io era forte malato di febre e di due anguinaie grosse.
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 81: Rimettendogli ogni dì la febbre, e non restando mai netto, morì detto dì.
Esempio: E Guicc. Op. ined. 10, 90: Non si li scoperse mai febbre o accidente potente; ma fu più tosto una debilità o mancamento di virtù, ec.
Esempio: Bemb. Rim. 86: Che pote omai l'infermo durar poco, In cui scema virtù, febre rinfresca.
Esempio: Firenz. Rim. 2, 377: In su gli occhi non bene asciutti ancora Senti' che due gran pesi mi cascorno, E cucirmisi quasi le palpebre, Come all'infermo al colmo della febre.
Esempio: Tass. Lett. 2, 549: Io scrivo con la febre, la quale per la qualità de la stagione, e per la mia complessione stemperata, mi spaventerebbe molto, se ec.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 749: Impedito da una febre che il tenne lungi ancora dalla sessione.
Esempio: Algh. Litot. 102: Gli accidenti dopo l'operazione sono il dolore,... la febbre, l'infiammazione.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 502: Tornò la sera ad inasprirsi la febbre.
Esempio: Martin. T. N. 1, 84: La febbre se ne andò, ed ella si alzò.
Esempio: E Martin. T. N. 1, 282: E subito lasciolla la febbre.
Esempio: Leopard. Poes. 73: Come per febre Rotto e deliro il sonno venia manco.
Definiz: § I. Riceve, secondo la sua natura, origine, durata, effetti, e simili, diversi aggiunti, come Infiammatoria o Ardente febbre infiammatoria o ardente, Continua febbre continua, Domestica febbre domestica, Etica febbre etica, Intermittente febbre intermittente, Linfatica febbre linfatica, Maligna febbre maligna, Miasmatica febbre miasmatica, Periodica febbre periodica, Putrida febbre putrida, Quartana febbre quartana, Terzana febbre terzana, Verminosa febbre verminosa, e simili, ciascuno dei quali aggiunti si dichiara al proprio luogo. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 474: Dammi la febre quartana, La continua e la terzana, La doppia cotidiana, Colla grande idropesia.
Esempio: Libr. Cur. Febbr.: La febbre intermittente non suol essere pericolosa.
Esempio: Petr. Rim. 2, 77: Qual ha già i nervi, e i polsi, e i pensier egri, Cui domestica febbre assalir deve.
Esempio: Morell. Cron. 362: Dissono le lettere era malato di terzana, adesso aveva la continua, e due febbri flemmatiche.
Esempio: Domen. Plin. 846: L'agarico, bevuto in acqua calda, alleggerisce le febri fredde.
Esempio: Varch. Boez. 85: Sappiate questo.... potersi per un caldicciuolo d'una febbre terzana dissolversi.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 46: Si sono ammalati di terzane doppie e febbri ardenti i contadini.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 259: Il quale, afflitto dalla febbre quartana, essendo per ciò impedito di poter adoperar l'armi, ec.
Esempio: Bertin. A. F. Medic. dif. 306: Qualsisia sorta di febbre intermittente, e d'alcune altre periodiche ancora.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 10: E molti [cavalli] ancora senza segni di tarme s'infermavano, e da febbre maligna oppressi perivano.
Esempio: E Vallisn. Op. 2, 28: Torna alle febbri ungariche, e purpuree, che dichiara tutte pestilenziali; notando che questo nome di porpora è nelle febbri un tristo nome, e che a tutte quante le maligne conviene.
Esempio: E Vallisn. Op. 2, 29: Disamina un'opinione del sig. Bernardo Valentini, il quale nel suo libro, che intitola con molto coraggio Medicina infallibilis, dove parla delle febbri verminose, vuole che, ec.
Esempio: E Vallisn. Op. 3, 511: Qualche clandestino fermento,... e particolarmente la linfa, che, renduta pigra e paniosa, può cagionare una spezie di lenta febbre che noi chiamiamo linfatica.
Esempio: E Vallisn. Op. 3, 515: Febbre etica del primo grado, con emicrania, ec.
Esempio: Cocch. Matrim. 44: Come si vede nelle febbri ardenti.
Esempio: Targ. Valdin. 2, 473: Febbri putride lunghissime e perniciose, che in certe estati divengono epidemiche.
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 159: Ed io non mi seppi mai trovare una ostinata, crudele, abituale infermità cronica, che non avesse l'origine da una febbre intermittente.
Esempio: Pap. L. Coment. 1, 20: Il Roverie, preso da cordoglio, da cruccio e da una maligna febbre, si morì.
Definiz: § II. Febbri, nel plurale, diconsi comunemente Le febbri miasmatiche o Le febbri periodiche.
Definiz: § III. Fu presso ai Romani nome di Divinità malefica, alla quale si propiziava con offerte e sacrifizj. –
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 20: Così alla Dea Orbona sacrificavano [gli antichi], perchè non gli facesse orbi; alla Dea Febbre, perchè non mandasse loro la febbre.
Definiz: § IV. Febbre, figuratam. e poeticam., vale Passione ardente, la quale si determina mediante qualche aggiunto qualificativo; ed altresì Stato dell'animo, agitato da passione ardente. –
Esempio: Dant. Inf. 27: Così mi chiese questi per maestro A guarir della sua superba febbre.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 702: A guarir della sua superba febbre; cioè dal dolore che veniva da superbia, ch'elli portava, per ch'elli non potea mettere ad effetto, nè sapea, la mala volontà che avea.
Esempio: Cas. Rim. 1, 27: Lasso! e ben femmi ed assetato e 'nfermo Febre amorosa.
Esempio: Tass. Rim. 1, 27: Perchè, fuggendo, non scemò favilla Della febbre amorosa in tanta sete, Anzi al cor ne sentì più calde faci.
Esempio: Mont. Poes. 1, 261: E chi rïarso da superba febre, Del capo altrui si fea sgabello al soglio, Sul patibolo chiuda le palpebre.
Definiz: § V. E con qualche compimento retto dalla particella Di, dicesi comunemente per Desiderio grande, Passione, di checchessia. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 207: Il diavolo m'ha fatto venire la febbre ancora de' manoscritti.
Definiz: § VI. E assolutam., per Passione amorosa. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 29: Il giovine si sana: ella languisce Di nuova febbre, or agghiacciata or calda.
Esempio: Med. Aridos. 4, 4: Io vedo là il mio padrone, che ha la febbre calda.
Definiz: § VII. E pur figuratam. vale Grave angustia d'animo; usato per lo più nelle maniere Essere una febbre, Venire la febbre, Star con la febbre addosso, od anche con le febbri, Levar la febbre da dosso ad uno, e simili. –
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 10, 96 t.: Ricordiamvi che è necessario fare ogni cosa per levarvi cotesta febre da dosso.
Esempio: Machiav. Pros. Stor. pol. 2, 285: D'accordo i Fiorentini lasciorono guastare dal popolo di Montepulciano detto bastione, che fu loro un levare la febbre da dosso.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 194: E non mi scriver più; chè ogni volta che io ò una tua lettera mi vien la febbre; tanta fatica duro a leggerla!
Esempio: Car. Lett. ined. 2, 60: Di grazia, accusatemele tutte (le lettere speditevi), perchè ne sto con la febbre addosso.
Esempio: Grazz. Comm. 177: O tu m'hai dato la buona nuova, chè io ne stava con le febbri.
Esempio: E Grazz. Pros. 23: Dove trovò Neri, che aveva condotto coloro per mala via, e stavano colle febbri di non toccare qualche tentennata.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 8: Poscia sotto al maestro di cappella, Allor sì ch'è una febbre, una galera.
Definiz: § VIII. Febbre da cavalli o da leoni, dicesi per Febbre gagliardissima.
Definiz: § IX. Entrare la febbre ad alcuno, Prendere la febbre ad alcuno o Pigliare, la febbre ad alcuno, e Saltare la febbre addosso ad alcuno, Venire, la febbre addosso ad alcuno, vale Incominciare esso ad essere preso da febbre: e Darsi la febbre ad alcuno, dicesi per Rimettergli essa febbre. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 83: Gli prese la febbre forte e le gotte nelle mani.
Esempio: Plut. Vit.: Come vide questa cosa in sogno e destossi, la febbre lo pigliò.
Esempio: Esop. Fav. M. 47: Per soperchia paura incanutì, e presegli la febbre.
Esempio: Cavalc. Pungil. 264: E poi a certezza del fatto, il vigesimo quinto dì gli entrò la febbre.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 180: Di subito incominciò tutta a tremare, e poi la prese una potente febbre.
Esempio: E Leggend. SS. M. 4, 1: Avvenne, che intorno al mezzo della quaresima sì subita febbre e sì ardente gli prese, che ec.
Esempio: Petr. Vit. volg. 59: Presagli una grandissima febbre, si morì.
Esempio: Belc. F. Pros. 2, 133: Sappi, che alla tornata mia, che sarà lunedì, il martedì seguente m'entrerà la febbre.
Esempio: E Belc. F. Pros.appr.: E come aveva detto, in su quell'ora gli entrò la febbre.
Esempio: Gell. Lettur. 7, 70: Divenne subitamente, per la paura, simile a uno che ha la quartana, quando s'avvicina al termine che la febbre gli viene.
Esempio: Cellin. Vit. 348: Questo ribaldo, che mi portò tale imbasciata, me la disse con tanta efficacia, che io mi senti' subito saltar la febbre addosso (dico la febbre, sanza dire per comparazione).
Definiz: § X. La febbre continua ammazza l'uomo, o è quella che ammazza l'uomo; maniera proverbiale usata a significare Che le continue molestie, spese, e simili, ancorchè piccole, si rendono finalmente insopportabili o mandano in rovina. –
Esempio: Cecch. Mogl. 4, 2: Se già la non è stata quella diavola Della moglie, che sempre mai lo tribola, E' non sare' gran fatto; chè la febre Continova è quella che amazza l'uomo.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 151: La febbre continua Ammazza l'uomo.