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1) Dizion. 5° Ed. .
ORCO.
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Dizion. 5 ° Ed.
ORCO.
Definiz: Sost. masc. Propriamente è nome di Quella divinità che dai pagani credevasi presedesse all'Averno; ma figuratam. vien preso per lo stesso che Averno, Inferno. È voce di uso solamente poetico.
Dal lat. orcus, e questo dal grec. ὄρκος. –
Esempio: Car. Eneid. 2, 653: Ci azzuffammo con essi; e di lor molti Mandammo a l'orco.
Esempio: E Car. Eneid. 11, 1055: Or chi fu prima, Chi poi, cruda virago, e quali e quanti Quei ch'abbattesti, e che di vita spenti Mandasti a l'orco?
Esempio: Marchett. Lucrez. 401: Acciò tu forse, o Memmo, Dell'orco ivi piuttosto esser non creda La spaventevol porta.
Esempio: Fosc. Poes. C. 35: Inutil pompa, E inaugurate immagini dell'orco Sorgon cippi e marmorei monumenti.
Esempio: Mont. Iliad. 1, 3: Cantami, o Diva, del Pelide Achille L'ira funesta che.... molte anzi tempo all'orco Generose travolse alme d'eroi.
Esempio: E Mont. Iliad. 23, 132: Dell'orco gli abitanti han dunque Spirito ed ombra, ma non corpo alcuno?
Esempio: Giust. Vers. 204: Piovean le luride Torme dell'orco, Sporcando il trogolo Perfino al porco.