Lessicografia della Crusca in rete

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CACIO
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CACIO.
Definiz: Latte di pecora, o di capra, o di vacca, o di bufola, o simili, rappigliato insieme, e premuto. Lat. caseus.
Esempio: Boc. Nov. 76. 10. E così si possono benedire le galle del gengiovo, come il pane, e 'l cacio.
Esempio: Sen. Pist. Il sorcio è una parola, Il sorcio rode il cacio, Adunque la parola rode il cacio.
Definiz: §. E da cacio Caciuóla, che è un Cacio schiacciato di forma tonda.
Definiz: §. E Marzolino diciamo ad una Sorta di cacio, fatto per lo più del mese di Marzo, di forma rotonda, e più lunga, che grossa.
Definiz: §. E quella Spezie di cacio schiacciato, fatto nell'Autunno per lo più di latte di capra, si chiama Raviggiuólo.
Esempio: Fir. Rim. Pare a giacere un cacio raviggiuólo.
Esempio: Burch. A i caci raviggiuóli, e a' marzolini.
Definiz: §. Abbiamo in proverb. Confessare il cacio: che è Dir la cosa com'ella sta: tolta la metaf. da' fanciulli, che quando l'hanno imboláto, si fa lor confessar per paura.
Definiz: §. Diciamo anche Esser pane, e cacio: che significa Vicendevol benevolenza, e stretta dimestichezza; tolto dal mangiarsi volentieri il pane, accompagnato col cacio. Lat. mutua se benevolentia prosequi.
Definiz: §. E Mangiare il cacio nella trappola: che è Quando altri fa un delitto in luogo, dove e' non può sfuggirne la punizione; tolta la metaf. dal topo.
Esempio: Lasc. Sibill. 5. 7. Adunque egli avrà mangiato il cacio nella trappola.
Definiz: §. E Mangiar del cacio: diciamo dell'Ingannarsi, e pigliare errore a suo danno.