Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CARPIRE
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CARPIRE.
Definiz: Att. Prendere con violenza, e all'improvviso; Afferrare.
Dal lat. carpere. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 45: Quando la scimia Ebbe carpito il lume, e l'ambio preso; Nello specchio ei [il cane] cercò quell'altro acceso.
Definiz: § I. E detto di persona, vale Coglierla, Soprapprenderla, Impossessarsene, sia con violenza, sia con insidie. –
Esempio: Dant. Parad. 9: Tal signoreggia e va con la testa alta, Che già per lui carpir si fa la ragna.
Esempio: Liv. Dec. 2, 106: E avendolo carpito il viatore,.... disse:.... sofferrete (sofferirete) voi, che 'l vostro cavaliere sia così gravato e malmenato da' suoi nemici?
Esempio: Grazz. Rim. 1, 186: Come colui ch'è carpito in sul furto.
Esempio: E Grazz. Comm. 46: Oh, oh, vedi ve', passa qua; chè se Lazzaro ci carpissi qui, guai a noi!
Esempio: Dav. Tac. 1, 101: Onde pensò di carpire alsì (altresì) con l'astuzie Rescupori re di Tracia.
Definiz: § II. Carpire ed anche Carpir su una cosa, vale Toglierla con frode, Rubarla. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 399: Io gli ho carpito su questa vesta, senza ch'ella se ne sia accorta.
Definiz: § III. E figuratam. Carpire altrui una cosa, vale Averla, Procacciarsela da esso, sia con forza, sia con astuzia; come, Carpire una firma, un legato, un voto e simili.