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1) Dizion. 4° Ed. .
RASOIO.
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RASOIO.
Definiz: Coltello taglientissimo, col quale si rade il pelo. Lat. novacula. Gr. κουρίς.
Esempio: Bocc. nov. 80. 5. Sì ha soavemente la barbiera saputo menare il rasoio.
Esempio: Cr. 9. 30. 2. Incontanente che in alcuna parte del dosso apparisce enfiamento alcuno, si rada con rasoio il detto luogo.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Sono quelli felloni, che hanno le lingue più taglienti, che neuno rasoio.
Esempio: Alam. son. 18. Io porto in dosso un così stran mantello, Che mai barbier v'affilería rasoio.
Definiz: §. I. Diciamo Appiccarsi a' rasoj, o Attaccarsi a' rasoj, d'Uno, che necessitato s'appiglia a qualunque cosa o buona, o rea, ch'e' pensi, che possa atarlo, Ricorrere per disperazione anche a cose nocive, e impossibili.
Esempio: Varch. Ercol. 89. Di quelli, che hanno poca, o nessuna speranza, si dice: e' s'appiccherebbero alla canna, ovvero alle funi del cielo, come chi affoga s'attaccherebbe a' rasoj.
Esempio: Buon. Fier. 2. 2. 10. Quel, che s'appicca alle funi del cielo; Peggio, quell'altro s'attacca a' rasoj.
Definiz: §. II. Portare il miele in bocca, e il rasoio a cintola, o Avere il miele in bocca, e il rasoio a cintola, o simili, si dicono di Chi dà buone parole, e cattivi fatti. Lat. mel in ore, fel in corde gerere, crocodili lacrymae.
Esempio: Varch. Ercol. 102. D'uno, che dà buone parole, e frigge, si dice: egli ha il mele in bocca, e 'l rasoio a cintola; o come dicevano i Latini: le lagrime del coccodrillo.
Esempio: Tass. Amint. 1. 2. Di quel Mopso, Ch'ha nella lingua melate parole, E nelle labbra un amichevol ghigno, E la fraude nel seno, ed il rasoio Tien sotto il manto.