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1) Dizion. 5° Ed. .
ORRENDO.
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ORRENDO.
Definiz: Add. Che desta, Che apporta, orrore; Tale da inorridirne. Detto di persona, o di animale, o di essere fantastico; o di sua figura ed aspetto, atti e pensieri o sentimenti, od anche nome, memoria, e simili.
Dal lat. horrendus. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 38: Tosto che 'l ladro, o sia mortale, o sia Una de l'infernali anime orrende, vede ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 11, 38: Sì che nè più si puon calar di sopra, Nè alzar di sotto, le mascelle (dell'orca marina) orrende.
Esempio: E Ar. Orl. fur.11, 45: Orlando al lito trasse il pesce orrendo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 29: Dio vi guardi.... che 'l viso orrendo De l'orco agli occhi mai vi sia dimostro.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 80: Trovandomi in compagnia di scelleratissimi ladroni, fra sì orrenda moltitudine di assassini, potrò io dar luogo al pianto?
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 131: Avendo dato adunque il crudele uomo tanto orrendo consiglio,... con tutti gli animi andarono i ladroni nella sua sentenzia.
Esempio: Car. Eneid. 8, 294: Un ladro.... Caco chiamato, un mostro orrendo Mezzo fera e mezz'uomo.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 34: Givano ansando inordinati e sparsi: E con un fuor di lingue e orrenda vista Soffiavan, ec.
Esempio: Parin. Poes. 180: I tuoi rai del mostro orrendo Scopron or le zanne fiere (qui in locuz. figur.).
Esempio: E Parin. Poes. 212: Dalla vista fuggendo Del carnefice orrendo (qui figuratam.).
Esempio: Alf. Trag. 1, 199: Il ciel, Creonte, Tebe, noi tutti, ei colmerà di orrende Imprecazioni.
Esempio: Mont. Poes. 1, 90: Lasciami, orrendo spettro.
Esempio: E Mont. Poes. 1, 266: Con orrendo ronzio sbucan le orrende Forme, e chi di serpente e chi di cane, Chi di fanciulla le sembianze prende.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 207: Dritta ver noi, veloce, alta, tremenda Venia dell'Asia l'apparenza orrenda.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 630: Tutt'a un tratto, sente uno squillo lontano.... Sta attento; lo sente più forte, più ripetuto, e insieme uno stropiccìo di piedi: un orrendo sospetto gli passa per la mente.
Definiz: § I. E detto di cose o fenomeni naturali. –
Esempio: Car. Eneid. 11, 910: E per grotte e per dumi e per orrende Selve e tane di fere ebbe ricetto Con la fanciulla.
Esempio: Tass. Gerus. S. 13, 2: Tra solitarie valli alta foresta, Foltissima di piante antiche, orrende, Che spargon d'ogni intorno ombra funesta.
Esempio: E Tass. Gerus. S. 13 31: E la gran selva orrenda Tentata fu ne' tre seguenti giorni Da i più famosi.
Esempio: Bald. Vers. 119: Spargea (il verno) di neve i colli, e con l'orrendo Fiato sembrar fea di cristallo i fiumi.
Esempio: Segner. Mann. ag. 20, 2: Cristo si farà udir con voce di tuono, e di tuono orrendo...; perchè sarà udito a un'ora da tutte le quattro parti (del mondo).
Esempio: Marchett. Lucrez. 278: Debbe alfine Dagli urti dell'età percosso e vinto Con orrendo fragor cadere il mondo.
Esempio: Parin. Poes. 43: In selve orrende tra i giganti e i mostri.
Esempio: E Parin. Poes. 147: E per monti inaccessi e valli orrende Trova i lochi remoti.
Esempio: Mont. Poes. 1, 240: Possedute.... le strade da silenzio orrendo. Muto de' bronzi il sacro squillo, e mute L'opre del giorno, ec.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 238: Fama è che sopra quell'orrende cime L'ombra s'aggiri, avvolta di tempeste, Del feroce Annibál.
Definiz: § II. E detto di fatti, azioni, avvenimenti. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 47: La legge, con formola orrenda, diceva così:... gli sia la testa inviluppata, e sia penduto per un capestro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 6: Spinto da l'ira e da la furia rea, Con voce orrenda il cavallier richiama.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 12, 76: Levasi un grido subito ed orrendo, Che d'ogn'intorno n'ha l'aria ripiena, Come si vede il giovene, cadendo, Spicciar il sangue di sì larga vena.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 14, 55: Oh come ne farà vendetta orrenda!
Esempio: E Ar. Orl. fur. 19, 98: Le donne, che gran pezzo mirato hanno Continuar tante percosse orrende, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 24, 7: Chi monta su le case, e chi sui templi..., Onde l'orrenda furia si contempli, Ch'a pugni, ad urti, a morsi, a graffi, a calci, Cavalli e buoi rompe, fracassa e strugge.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 31, 95: Quando Gradasso il paladin gagliardo Conosce, e non perchè ne vegga insegna, Ma per gli orrendi colpi, ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 41, 80: Agramante e Olivier battaglia orrenda Altrove fanno.
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 44: E con riguardo pio l'orrende piaghe Cerchi (il coltivatore) ch'il tempo rio, la pioggia, il vento Alle piante, alle fosse, ai loro angusti Argini han fatte.
Esempio: Tass. G. S. 3, 33: Quando alzaro i Pagani un grido orrendo E in dietro si fur subito voltati.
Esempio: Segner. Mann. genn. 20, 2: Questo Vae (ai fortunati nel mondo) non solamente qui denota un male orrendo, non solo lo deplora, non solo lo minaccia, ma lo predice.
Esempio: E Segner. Mann. apr. 24, 3: Tu, a rimirare una strage tanto più orrenda, quanto sarà quella de i reprobi, che farai?
Esempio: Parin. Poes. 245: Per lo cieco avvolgere De' casi, e per gli orrendi Dei gran re precipizj.
Esempio: E Parin. Poes. 270: Ambíto poi spettacolo Ai loro immoti cigli Fur nelle orrende favole I trucidati figli.
Esempio: Mont. Poes. 1, 248: Per me trova le due che là si stanno Mie regali congiunte, e che gli orrendi Piangon miei mali, ed il più rio non sanno.
Esempio: Mont. Poes. App. 5, 27: Si fe' più truce allora, ed un orrendo Gemito messo, calpestò la terra, ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 323: Qui la battaglia divenne orrenda.
Definiz: § III. E per Tale da destare avversione, pena, aborrimento. –
Esempio: Corsin. B. Torracch. 8, 16: Un paio Di manette spezzate, orrendo laccio Ch'e' ruppe un dì, mentr'egli in mala tresca Trovossi con la turba bargellesca.
Esempio: Menz. Sat. 63: Pur tenterò con satiresca avena, Mentr'io bagno nel fiele il labbro secco, Far sentire una zolfa orrenda e piena.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 382: Lezzo da Olezzo; ma questo si prende per buono odore, quello per orrendo.
Esempio: Mont. Poes. 1, 359: Sangue si vende.... Sangue si compra, E tradimento e forza a piè del trono Fan l'orrendo contratto.
Esempio: Manz. Poes. 334: I fratelli hanno ucciso i fratelli: Questa orrenda novella vi do.
Definiz: § IV. E detto di cosa materiale che ridesta sentimenti di orrore per lo scopo a cui serve. –
Esempio: Car. Eneid. 6, 856: Apronsi l'esecrate orrende porte Stridendo intanto.
Esempio: Tass. Gerus. S. 8, 85: Assalir la cittade egli dispone...: E rivedendo va l'incise travi, Già in macchine conteste orrende e gravi.
Definiz: § V. E detto di persona e con imitazione dal linguaggio poetico latino, vale Che desta stupore e spavento insieme. –
Esempio: Bern. Orl. 17, 68: Se.... in aiuto lor venisse fuora Tutto l'inferno, e 'l mondo, e 'l cielo, e Dio, Non lo difenderà dal brando mio. Nè più soggiunse la vergine orrenda (Marfisa).
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 35: Vaga vergine orrenda (Pantasilea) Sul Xanto allor sen venne; Ivi vibrò tremenda Termodontea bipenne.
Definiz: § VI. Pure a imitazione del latino, nello stesso significato, ma con relazione al soprannaturale religioso. –
Esempio: Car. Eneid. 6, 15: Enea verso la rôcca ascese, Ove in alto sorgea di Febo il tempio, E là dov'era la spelonca immane, De l'orrenda Sibilla.
Esempio: Card. Poes. 207: Loco è in Superga, ov'ha misteri orrendi La religion di morte, ove aspettando Posan gli atavi re dentro gli avelli.
Definiz: § VII. In costrutto con la prep. Di reggente un compimento che denota la cagione dell'orrore. –
Esempio: Mont. Poes. 1, 261: Il sacro sangue, di che tutto orrendo Era intorno il terreno abbominoso, Nell'auree tazze accolsero piangendo.
Definiz: § VIII. E in costrutto, mediante la prep. A o Da, con alcuni verbi, come Orrendo a Dire, Orrendo a Raccontare, Orrendo a Vedere, e simili, si riferisce a cosa dolorosa o spaventevole, od anche vituperevole, ignominiosa, e simili; ed è conforme a proprietà latina. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 334: Povertà dimmi, che è questo, Che tanto or mi dai piacere? Che pe 'l tempo già passato M'eri orrenda anco a sentire.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 15, 90: Appresso di Pitteia alto s'estolle (Cosa da raccontare orrenda e strana), Senz'arbore nissun, ritondo un colle.
Definiz: § IX. In forza di Sost. Ciò che è orrendo, o Qualità di orrendo; Orridezza. –
Esempio: Tass. Rinald. S. 7, 9: Il nudo teschio dimostrava allora Un non so che del fiero e de l'orrendo.