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1) Dizion. 5° Ed. .
MAGGIORE
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MAGGIORE.
Definiz: Add. Che supera in dimensione altre cose; Più grande o Più grosso, Più esteso o Più ampio, di altra cosa, o di cosa consimile; così nel senso di comparativo, come usato a maniera di superlativo; e si costruisce ora assolutamente, ora con un compimento retto dalle particelle Di o Che. E il suo contrario è Minore.
Dal lat. major. –
Esempio: Dant. Inf. 19: Io vidi.... Piena la pietra livida di fori.... Non mi parean meno ampi nè maggiori, Di quei che son ec.
Esempio: E Dant. Purg. 4: Maggiore aperta molte volte impruna Con una forcatella di sue spine, L'uom della villa.
Esempio: E Dant. Purg. 27: Vedev'io le stelle Di lor solere e più chiare e maggiori.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 211: Dicono che era uno porco minore che li bovi di Calidonia, maggiore che li bovi di Cicilia.
Esempio: Vill. G. 155: Fece fare la gran campana di Manfredonia, la quale è la maggiore che si truovi di larghezza.
Esempio: Petr. Rim. 1, 63: Onde discende Dagli altissimi monti maggior l'ombra.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 312: Come dice Alfragano..., lo sole è maggiore della terra cento sessanta sei volte.
Esempio: Cant. Cam. 2, 524: L'altr'ier colà sur un bel prato ameno, In un lago pescando de' maggiori, Noi ritrovammo ec.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 222: Perchè una medesima campagna si dimostra alcuna volta maggiore o minore che non è.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 29: Calano tosto i marinari accorti Le maggior vele.
Esempio: Baldell. F. Filostr. 181: In essa (nell'India) si dice potersi vedere.... le fave tre tanti maggiori di quelle che nascono in Egitto.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 380: Con quelle vostre cetere distese; cioè, spiegate e scritte tutte per disteso, per far maggiore il quaderno, e, per conseguente, far che la penna renda, e guadagnar di più.
Definiz: § I. Pure per Più grosso e insieme più forte, detto di qualsiasi strumento; anche in locuz. figur. –
Esempio: Dant. Purg. 8: Cotesta cortese opinïone Ti fia chiavata in mezzo della testa Con maggior chiovi che d'altrui sermone.
Esempio: Petr. Rim. 1, 9: Lo qual in forza altrui, presso all'estremo Riman legato con maggior catena.
Definiz: § II. E per Più alto; e parlandosi di persona, Più alto di statura rispetto ad altri. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 167: Ove d'altra montagna ombra non tocchi Verso 'l maggiore e 'l più spedito giogo Tirar mi suol un desiderio intenso.
Esempio: Med. L. Canz. ball. 5: Più d'un palmo di pianelle Per la via sempre portate Per esser maggiori e belle, Nè già mai ve le cavate.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 52: Guglielmo da Burnich' era uno Inglese Maggior di tutti; e Dardinello il cima, E lo pareggia agli altri.
Esempio: Giambull. P. F. Orig. Ling. fior. 12: Essendo tutti giganti, cioè di statura senza comparazione maggiore che la nostra.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 452: Come sta che se un uomo grandissimo è maggiore d'una donna grandissima, e l'uomo anche universalmente è maggiore della donna.
Definiz: § III. E per Più elevato, Più cospicuo, Più ragguardevole, detto di stato, grado o condizione. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 262: E nel primo stato ed in maggiore intendeva di ritornarlo.
Esempio: Scarp. Serm. S. Ag. 51: Coloro che vogliono gli onori e gli stati maggiori ed essere chiamati messeri e signori.
Definiz: § IV. E per Più insigne, Più alto, Più notevole, e simili; detto di cose morali. –
Esempio: Panzier. Tratt. 12 t.: El premio della meritoria virtù.... è grande, maggiore e massimo, secondo la perfezione delle virtude.
Esempio: Morell. L. Cron. 191: Furono ventidue giostranti..., e l'onore maggiore ebbe Giuliano di Piero di Cosimo de i Medici.
Esempio: Varch. Stor. 1, 418: Imperocchè nessuna lode è nè maggiore nè migliore tra i mortali, nè che più faccia gli uomini a Dio somiglianti, che giovare agli altri uomini.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 61: Si vergognano d'abbandonar la gloria e di non proceder oltre ad atti di maggior virtù.
Definiz: § V. Detto di autore di opere d'ingegno o d'arte, vale Più illustre, Più celebre, Più famoso; e detto delle opere stesse, vale Più eccellente, Che di pregio o di fama supera le altre consimili, o quelle del medesimo autore. –
Esempio: Dant. Parad. 15: Sì pia l'ombra d'Anchise si porse, Se fede merta nostra maggior Musa, Quando in Elisio del figliuol s'accorse.
Esempio: E Dant. Conv. 381: E così infrenato mostra Virgilio, lo maggior nostro poeta, che fosse Enea nella parte dell'Eneida ove questa età si figura, la quale parte ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 441: Se fede merta nostra maggior Musa; cioè se si debbe dare meritevilmente fede a la maggior nostra Musa, cioè a Virgilio ed al poema suo che è lo maggiore che sia apo (appo) li Latini;... e dice nostra maggior Musa, imperò che appresso li latini poeti Virgilio è lo maggiore.
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 78: L'elmo che celebrato in maggior Canto Portò il troiano Ettor mill'anni pria.
Definiz: § VI. E per Che è di più grande importanza, di più gran momento o rilievo, detto di atti, effetti, negozj, faccende, e simili. –
Esempio: Vill. G. 166: Con la loro grossa vita e povertà feciono [i Fiorentini] maggiori e più virtudiose opere, che non sono fatte a' nostri tempi con più morbidezza e ricchezza.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 53: Agli uomini bisogna essere fuori di casa tra gli uomini in maggiori faccende; conversare, trafficare, praticare, guadagnare, acquistare per la casa.
Esempio: E Pandolf. Gov. Fam. 54: Non crediamo però che gli uomini occupati in cose maggiori e migliori si debbano mostrare tanto assidui in queste minori cose di casa.
Esempio: Cecch. Servig. 1, 4: Cominciò (come quello che avea Più polso) a far maggior negozj; tanto Che le sue facultadi.... si sono accresciute.
Esempio: Bart. D. Inghilt. 2,18: A gran pro di lui ne gl'infelici avanzamenti del secolo, se Iddio, che una così degna anima destinava a cose maggiori, non gli avesse poco meno che spenti nel cuore i desiderj d'ogni umana grandezza all'occasione del sodisfarli.
Esempio: Segner. Pred. 93: Quanto una potenza con minori istromenti ottiene maggiori effetti, tanto le conviene aver più di proprio valore.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 174: Se ciò è ver, come par cosa certa, La scoperta è maggior d'ogni scoperta.
Definiz: § VII. E nel medesimo senso, detto di cose morali. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 173: Non mi mancherà nè di questa, nè dell'altra domanda ch'io le ho fatta; chè sono li due supremi desiderj ch'io abbia, e le due maggior grazie che mi possa fare.
Definiz: § VIII. E per Più efficace, Più giovevole, detto di medicine, bevande, e simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 249: L'acqua dell'orzo che pare così vile, l'orzata, dicono i savj ch'è la maggior cosa che in tutto questo sia allo 'nfermo, e che più lavora a recarlo in sanitade.
Definiz: § IX. Maggiore, vale pure Più grave, detto di colpe, peccati, e simili. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 12, 25: Egli è peccato, E di quelli che vanno tra' maggiori.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 26: Deh parla Sommessamente. Contaren l'abborre, E la maggior delle sue colpe ignora.
Definiz: § X. Pure per Più grave, Più gagliardo, Più violento, detto di colpi, percosse, e simili. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 151: Si sentia dare i maggiori colpi del mondo negli arcioni.
Definiz: § XI. E per Più forte, Più vivo, Più intenso, detto di luce, fuoco, e simili; anche in locuz, figur. –
Esempio: Dant. Purg. 17: Il lume il volto mi percosse Maggiore assai che quello eh'è in nostr'uso.
Esempio: E Dant. Parad. 23: Il nome del bel fior, ch'io sempre invoco..., tutto mi ristrinse L'animo ad avvisar lo maggior foco.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 108: Per piacere a' suoi Meditava opre già di maggior luce.
Definiz: § XII. E nel medesimo senso, detto figuratam. di sentimenti, affetti, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria.
Esempio: E Dant. Inf. 17: Maggior paura non credo che fosse Quando Fetonte abbandonò li freni.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 165: Di che la paura alla donna divenne maggiore.
Esempio: Panzier. Tratt. 30: El Signore incomincia a provedere la creatura de' minimi sentimenti.... Poi le toglie e' maggiori per darle e' massimi.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 11: Dimostrò di questa subita variazione maggior molestia Lodovico, che per se stessa non meritava l'importanza della cosa.
Esempio: E Guicc. Op. ined. 2, 5: Nè potrei facilmente dire quale fussi maggiore in mio padre, o il piacere che e' pigliava dalla memoria di questo ragionamento, che certo era grandissimo, o il dispiacere di considerare lo infelice fine che ebbe Bernardo.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 90: Non mancherò rendervene quelle grazie, che per me si possono le maggiori.
Esempio: Cas. Pros. 3, 99: Può star sicurissima, che io non potrei trattare per la salute de' miei fratelli con maggiore affezion d'animo.
Esempio: Cellin. Vit. 11: E 'l maggior desiderio che lui (mio padre) aveva al mondo circa i casi mia, si era che io divenissi un gran sonatore; e 'l maggior dispiacere che io potessi avere al mondo, si era quando lui me ne ragionava.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 58: Quando il medico volle venire all'altra (gamba), non volle porgergliela, e disse: Tale non conosco il miglioramento, che maggiore non sia il dolore.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 285: Siegui a fidarti; in questa guisa impegni A maggior fedeltà gli affetti miei.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 38: Vien preso il pesce, e la nemica sorte Nella gioia maggior gli dà la morte.
Definiz: § XIII. Maggiore, vale pure Più lungo, detto di cosa. –
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 32: Orsù per suo rossore Conosca il mondo ch'ei m'irride a torto, Se correndo con un di me maggiore Quell'io, quell'io sì lenta il vanto porto (parla la testuggine alludendo al serpe).
Definiz: § XIV. Pure per Più lungo, Di più lunga durata, Di più lungo termine, detto di tempo, o di azione qualsiasi rispetto al tempo impiegatovi. –
Esempio: Stat. Pot. Fir. 1, 6: Infra VIII die, o infra altro termine, per li signori Priori de l'Arti e per lo Gonfaloniere della giustizia, assegnando, non maggiore di XV die dopo il partimento o rimovimento o impedimento di colui.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 114: Disse l'uficio con esso loro molto maggiore che non soleva.
Definiz: § XV. E detto di passo, moto, e simili, vale Più affrettato, Più celere, che pure dicesi anche Più lungo. –
Esempio: Dant. Inf. 18: Nel fondo erano ignudi i peccatori: Dal mezzo in qua ci venian verso il volto, Di là con noi, ma con passi maggiori.
Esempio: E Dant. Purg. 24: Qual esce alcuna volta di galoppo Lo cavalier,... Tal si partì da noi con maggior valchi.
Definiz: § XVI. Maggiore, vale altresì Più abbondante, Più copioso, e simili; detto anche, figuratam., di cose morali. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 191: Quanto più sta lo religioso costretto sotto il giogo della santa obbedienzia, per l'amore di Dio, tanto maggiore frutto darà di se medesimo a Dio.
Esempio: Dant. Parad. 28: Maggior bontà vuol far maggior salute, Maggior salute maggior corpo cape.
Esempio: Capp. Longob. 94: Generalmente le leggi di quegli ultimi tempi si distinguono per maggiore dottrina e sottigliezza ed equità.
Definiz: § XVII. E detto di qualsivoglia moltitudine, schiera, adunanza o ceto di persone, vale Più numeroso, Che si compone, risulta, di un numero assai più grande di persone. –
Esempio: Tass. Gerus. 1, 44: Gli uni e gli altri son mille; e tutti vanno Sotto un altro Roberto insieme a stuolo. Maggior alquanto è lo squadron britanno.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 28: Il consolo Levino aveva già adunato un esercito il doppio maggiore del primo.
Definiz: § XVIII. Quindi Maggior Consiglio, dicevasi presso alcune delle nostre Repubbliche Quello che componevasi di un numero di cittadini maggiore di quello degli altri Consigli, e nel quale risedeva la suprema autorità dello Stato, detto anche Consiglio grande e Consiglio generale. –
Esempio: Land. Diar. 99: Si ragunò el Consiglio Maggiore e feciono uno Consiglio d'80 uomini che insieme colla Signoria avessino a fare ec.
Esempio: E Land. Diar. 103: Che la Signoria non potessi confinare, senza el Consiglio Maggiore.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 52: Hanno per via di volontà nel Consiglio Maggiore questa mattina cimentato se era da fare o no.
Esempio: Guicc. Stor. 3, 22: Il Gonfaloniere,... convocando il Consiglio Maggiore, adunati che furono i cittadini, parlò in questa sentenza ec.
Esempio: Pap. L. Coment. 3, 107: Per proporla (la questione) al Maggior Consiglio, il quale solamente poteva concedere ai deputati la facoltà, di cui si trattava.
Esempio: E Pap. L. Coment. 3, 135: Il Maggior Consiglio di Venezia che doveva ratificarlo (un trattato) era annientato.
Definiz: § XIX. E detto del numero stesso di una moltitudine, collegio, ceto, o simile, di persone, significa Molto prevalente in quantità. –
Esempio: Dant. Conv. 62: La prima [cagione] è la cura famigliare e civile, la quale convenevolmente a sè tiene degli uomini il maggior numero, sicchè in ozio di speculazione essere non possono.
Esempio: Guicc. Op. ined. 2, 56: In ogni tempo è maggiore assai il numero di coloro a chi piace il vivere libero.
Definiz: § XX. Detto genericamente di età, vale Più avanzato, Più maturo, Più provetto. –
Esempio: Dant. Conv. 280: Se noi consideriamo poi la sua maggiore adolescenza (di Roma), poichè dalla reale tutorìa fu emancipata da Bruto primo Consolo, insino a Cesare primo Principe sommo, noi troveremo lei esaltata, non con umani cittadini, ma con divini (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXI. E pur detto di età, significa, nel linguaggio legale, Che è quella che, secondo le leggi, abilita il cittadino all'esercizio dei diritti civili, e per la quale ei si può validamente obbligare; e il suo contrario è Minore. –
Esempio: Guicc. Stor. 1, 39: Al qual tempo Filippo, divenuto di età maggiore, poteva validamente confermare l'accordo fatto.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 99: Essere pronti di continuare l'osservazione dell'editto di gennaio, fino all'età maggiore del re.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 7, 3, 73: Secondo le quali [leggi] l'età maggiore era quella della discrezione e dell'abilità naturale, la quale per l'uso più comune viene stimata dopo compita l'età pupillare d'anni quattordici.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 290: Non era egli ancora pervenuto alla maggiore età, che rimase privo del proprio genitore.
Definiz: § XXII. E detto di persona, con relazione all'età, vale Più avanzato negli anni, Più vecchio, rispetto ad altre persone; e parlandosi di figliuoli o fratelli, vale Primo nato in modo assoluto, o, in modo relativo, anche soltanto Nato antecedentemente. Usasi anche con un compimento, determinato o indeterminato, di tempo, retto dalla particella Di. –
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 256: Questi duoi doni.... erano stati della figliuola maggiore del re Priamo.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 70: Fetusa, maggiore delle serocchie, vogliendosi chinare in terra, si lamentò ch'e' piedi le inaspriro.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 256: Aveva la Giannetta avuti da Giachetto già più figliuoli, de' quali il maggiore non avea oltre ad otto anni.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 501: S'è levato su quegli che hanno l'altra sirocchia.... e sonne a contesa; che no gliele vogliono dare, chè pare loro non sia bene allogata. Da altra parte, par loro sotterrare quella maggiore.
Esempio: Car. Eneid. 5, 912: Confuse ne restaro e stupefatte Le donne d'Ilio; e Pirgo una di loro, Ch'era d'anni maggior ec.
Esempio: Grazz. Pros. 84: Preso per la mano il maggiore de' figliuolini, in camera se n'andò.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 193: Fe' già.... uccidere La moglie, madre di messer Teodoro, Ed un figliuolo, che gli avea, maggiore.
Esempio: Tass. Dial. 1, 353: Io penserei di dar moglie al maggior di questi miei figliuoli.
Esempio: Dav. Scism. 377: Presi e similmente dannati furono,... il figliuol maggiore di Margherita, Arrigo Polo, signor di Montacuto.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 7, 18: V'è di Zerbino il figliuolo maggiore.
Definiz: § XXIII. E pur detto di persona, vale altresì Che è giunto all'età maggiore. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 7, 3, 68: Maggiormente importa.... si dia questa disuguaglianza, cioè che quelli, li quali in una parte siano arrivati ad una certa età, vengano stimati maggiori ed abili a fare ogni contratto, e che nell'altra.... vengano stimati minori ed inabili.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 7, 3, 89: Frequentemente occorre che li minori, contraendo, si asseriscano maggiori, ben che veramente non siano tali.
Definiz: § XXIV. E poeticam., per Primo, rispetto al tempo, in un dato ordine, o ceto, di persone. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Fur stabiliti per lo loco santo U' siede il successor del maggior Piero.
Esempio: E Dant. Parad. 32: E contro al maggior padre di famiglia Siede Lucia.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 848: E contra, 'l maggior padre di famillia; cioè incontra ad Adam; questo finge che fusse tra le donne cristiane, che venivano incontro al primo nostro padre Adam.
Definiz: § XXV. Detto di scienza, studio, e simili, vale Che è più alto e più difficile, e che perciò si compie in età più matura, o nei corsi superiori; e, in senso speciale, dicesi di quelle discipline che, nel tirocinio degli studj, succedono alla rettorica. –
Esempio: Bart. D. Vit. S. Ignaz. 1, 151: Era sì innanzi nella lingua latina, che, a giudicio del maestro, poteva salire a scienze maggiori.
Esempio: E Bart. D. Giapp. 5, 42: Fornito a sofficienza delle prime lettere in Bitonto, passò allo studio delle scienze maggiori in Napoli.
Esempio: E Bart. D. Mem. ist. Comp. 1, 184: Venuto in età capevole delle scienze maggiori, passò ad apprendere la filosofia nel celebre Studio di Alcalá.
Esempio: Lambr. Elog. 20: Il padre mandò il giovane a Firenze ad attendervi a maggiori studj, a quelli principalmente che si richiedono a divenir perito ingegnere.
Definiz: § XXVI. Maggiore, vale pure Che sovrasta agli altri, Che è da più di essi, per grado, condizione, autorità, ed altresì per forze o potenza; Più illustre, Più autorevole, Più potente; detto pure di stati, e usato anche con un compimento. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 2, 4: È troppo gran crepacore di vedersi in capo per maggiore quelli, che dee essere pari o minore.
Esempio: Stor. Pistol. 99: L'Abate signoreggiava vilmente, perchè non era atto a signoria; e quasi nessuno si contentava, perchè li suoi consorti trattavano troppo male ogni persona, e ciascuno di loro era maggiore di lui.
Esempio: Pucc. A. Centil. 56, 2: Amava.... Un suo nipote e faceval maggiore.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 2: Se, come il viso, si mostrasse il core, Tal ne la corte è grande e gli altri preme, E tal è in poca grazia al suo Signore, Che la lor sorte muteriano insieme. Questo umil diverria tosto il maggiore: Staria quel grande infra le turbe estreme.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 4: Conoscendo che alla Repubblica Fiorentina e a sè proprio sarebbe molto pericoloso, se alcuno de' maggiori Potentati ampliasse più la sua autorità.
Esempio: E Guicc. Stor. 1, 5: I quali (i Veneziani), maggiori senza dubbio di ciascuno de' Confederati, ma molto minori di tutti insieme, procedevano ec.
Esempio: Car. Eneid. 4, 198: E i maggior Peni e più chiari Fenici Stanno in sella aspettando anzi al palagio, Mentre ad uscir fa la regina indugio.
Esempio: Giannott. Op. 1, 86: Affermando ch'era da lasciarlo fare insino a che non venisse a cose straordinarie; perchè ogni opposizione che se li facesse, lo farebbe divenire maggiore.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 65: Goffredo i maggior duci appella, E la sua mente lor fa manifesta.
Definiz: § XXVII. E per Più segnalato, Più valente, Più destro, in checchessia, o nel fare checchessia; anche con un nome verbale, o simile. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 323: Io credo che il maggior maestro che fosse mai di dipignere, e di comporre le sue figure, è stato il nostro Signore Dio.
Esempio: Cellin. Vit. 11: A cui mio padre rispondeva: Io non voglio che e' faccia altra arte, che 'l sonare e comporre; perchè in questa professione io spero fare il maggiore uomo del mondo, se Iddio gli darà vita.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 45: Vien poi Tancredi; e non è alcun fra tanti (Tranne Rinaldo) o feritor maggiore, O più bel di maniere e di sembianti.
Esempio: Galil. Op. VI, 246: Largo campo avrà il Sarsi di mostrarsi maggior logico di tutti gli scrittori del mondo.
Definiz: § XXVIII. Usasi come aggiunto di chi riveste un ufficio, un ministero, una carica, e vale Superiore di grado e di autorità ai colleghi, Principale fra loro. –
Esempio: Varch. Stor. 2, 211: Per ricordo di messer Luigi, il quale o da sè, o mosso da altri, gli confortò a dover vicitare i personaggi dell'Imperadore, andarono a casa del maggiordomo maggiore.
Esempio: Porz. C. Op. 401: Il montiere maggiore ha pensiero della caccia del Re e particolarmente degli Struni; luogo vicino a Napoli,... dove si conservano molti animali per la caccia reale.
Esempio: E Porz. C. Op. appr.: Il cappellano maggiore ha pensiero della cappella del re.
Esempio: Bart. D. Vit. Borg. 1, 53: Egli ne fosse maggiordomo maggiore e donna Lionora sua moglie cameriera maggiore, ec.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 1, 32: Sedean con grand'onore.... Il braccier de la dea, l'aio del putto, Ed il cuoco maggior mastro Presciutto.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 99: Tra gli Ufficiali si contano tre maggiori, il capitano, il tenente e l'alfiere; e tre minori, il sergente, il caporale, ed il foriere.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 93: Il Riccardi.... sosteneva in Palazzo il carico di maggiordomo maggiore.
Esempio: Giord. Op. 2, 281: E vollero queste leggi esser tra quelle che i Signori nel giorno di lor solenne ingresso giurassero specificatamente, colla formola di giuramento, la quale per solito si pronunzia dal cancellier maggiore.
Definiz: § XXIX. E nel medesimo senso, detto figuratam. e poeticam. di cose. –
Esempio: Dant. Parad. 10: Lo ministro maggior della natura, Che del valor del cielo il mondo imprenta, E col suo lume il tempo ne misura, ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 313: A la natura naturata cagiona (il sole) li suoi effetti, ed à più a cagionare, che gli altri pianeti, e però si può chiamare maggiore ministro della natura.
Definiz: § XXX. Detto di edifizio, o parte di esso, e simili, vale Che per grandezza, ampiezza, importanza, tiene il primo luogo fra le cose consimili; Principale. –
Esempio: Viagg. Terr. sant. 324: La chiesa maestra e maggiore antidetta di Santa Caterina è grandissima e bene ornata e divota e bella, ed è coperta di piombo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 69: Ed egli tra baroni e paladini.... al maggior tempio Con molta religione a quei divini Atti intervenne.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 221: La qual tavola finita, fu posta da que' monaci in sull'altar maggiore di detta chiesa.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 1, 223: Cresciutogli l'animo, cominciò da se solo a dipignere a fresco la chiesa di sopra; e nella tribuna maggiore fece sopra il coro, in quattro facciate, alcune storie della Nostra Donna.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 1, 246: Dalla prima (chiesa) si salisse alla seconda per un ordine comodissimo di scale, le quali girassono intorno alla cappella maggiore.
Esempio: Bald. Pros. 557: Da queste logge, per due grandi e ordinatissime porte, s'entra nella sala maggiore del palazzo.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 513: Non si sarebbono mossi per soccorrere il quartiero maggiore, ma più tosto si sarebbono fortificati nel proprio posto ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 608: Acconsentì.... che la cassa dov'eran richiuse le reliquie di san Carlo, rimanesse dopo esposta, per otto giorni, sull'altar maggiore del duomo.
Definiz: § XXXI. Maggiore, fu aggiunto che in Firenze si diede alle Arti maggiori, ossia Corporazioni degli artieri, principali, o di più grande importanza, o riputazione, a differenza delle altre dette Minori. –
Esempio: Vill. G. 196: Ordinaro che ciascuna delle sette Arti maggiori di Firenze avessono consoli e capitudini, e ciascuna avesse gonfalone e insegna.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 74: Furono nel principio queste Arti dodici, sette maggiori e cinque minori.
Esempio: E Machiav. Stor. 1, 175: In tre parti divise [Michele di Lando] lo stato, e volle che l'una di quelle alle nuove Arti, l'altra alle minori, la terza alle maggiori toccasse.
Esempio: Varch. Stor. 1, 167: Le quali Arti erano queste: Giudici e Notaj,... Mercatanti o ver l'Arte di Calimala, Cambio, Lana, Porta santa Maria o ver l'Arte della Seta, Medici e Speziali, Vaiaj; e queste prime si chiamavano le sette Arti maggiori.
Esempio: Cellin. Vit. 11: In quel tempo quelli sonatori si erano tutti onoratissimi artigiani, e v'era alcuni di loro che facevano l'Arte (arti) maggiori di seta e lana.
Definiz: § XXXII. Fu anche aggiunto che si diede a Feudo maggiore, a denotare quello che trasferiva nel feudatario tutte le prerogative che sono riserbate al principe, e quasi il pieno e total dominio sul feudo stesso; e il suo contrario è Minore. Si chiamò anche feudo Di sfera maggiore. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 1, 19: La prima e principal divisione de' feudi, consiste in quelli di sfera primaria e maggiore, li quali si dicono regali e di vera dignità, e gli altri minori, non regali e più subordinati.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 113: Ma allorchè si trattava de' maggiori feudi, si dava l'investitura per Lanceam et Confanonum.
Definiz: § XXXIII. È aggiunto di Ordini sacri, e denota quelli che imprimono carattere, cioè Suddiaconato, Diaconato e Sacerdozio; a differenza degli altri, che si dicono Minori. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 569: Fossero [i ministri] distribuiti per modo, che i segnati con la tonsura chericale ascendessero per gli ordini minori a' maggiori.
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. appr.: Il suddiaconato annoverasi tra' maggiori ordini da' Padri e da' Concilj.
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. 3, 572: Coloro che a ciascuno degli ordini maggiori doveano assumersi, si presentassero un mese prima al vescovo, il quale ec.
Definiz: § XXXIV. È anche aggiunto di Scomunica, e denota quella che separa totalmente il colpevole dalla Chiesa Cattolica, e produce l'irregolarità; ed il suo opposto è Minore. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 105: Guardi bene colui che avendo l'autoritade di prosciogliere dalla maggiore scomunicazione, assolvendo altrui, che non lasci della forma della Chiesa neente.
Definiz: § XXXV. Aggiunto di Ufficj, o Magistrati, denota quelli nei quali risiede la suprema potestà; e in Firenze intendevansi la Signoria ed i Collegj, cioè la Signoria e i dodici Buonomini e i Gonfalonieri di compagnia. –
Esempio: Varch. Stor. 1, 166: La Signoria insieme col gonfaloniere di giustizia, i Sedici, e gli Dodici si chiamavano i tre maggiori.
Esempio: Giannott. Op. 1, 113: Fu fatta quella legge per la quale si toglieva a ciascuno il potere ottener magistrati, l'avolo del quale non fusse stato veduto o non avesse seduto in uno de' tre maggiori, chiamando i tre maggiori la Signoria, i Dodici e li Gonfalonieri di compagnia.
Esempio: E Giannott. Op. 1, 187: Bisogna, adunque, levar via quella legge per la quale chi non ha avuto il padre o almeno l'avolo de' tre maggiori, perde (sì come noi diciamo) il beneficio.
Definiz: § XXXVI. Term. di Grammatica. Aggiunto del numero che ne' nomi e ne' verbi denota pluralità di persone o di cose; comunemente Plurale o numero Del più. –
Esempio: Salv. Avvert. 2, 35: Del numero dell'uno, a cui ora il singulare,... or diremo il minore, sia esemplo felice e donna: dell'altro felici, e donne: dell'altro dico, il qual talora il numero del più d'uno, e talvolta quel de' più, e alcuna fiata nomineremo il maggiore.
Definiz: § XXXVII. Term. de' Logici. Aggiunto di quel termine che in una proposizione ha senso più generale, o di quella premessa che in un sillogismo ha pure senso più generale, rispetto all'altro o all'altra, che dicesi Minore. –
Esempio: Segn. B. Etic. volg. 345: Non è (dice) cosa sconveniente, che l'incontinente erri ignorando la proposizion minore, e non la maggiore: ma ben sarebbe cosa maravigliosa, se egli errasse sappiendo la maggiore e la minore.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 83: Concorrono a fare il sillogismo tre termini, e due proposizioni con la conclusione, come si vedrà; de i termini uno ve n'è maggiore, un minore, i quali sono nominati estremità.
Esempio: E Cavalcant. B. Retor. appr.: Pigliasi (nel fare il sillogismo) il maggiore termino una volta nella proposizione maggiore ed una volta nella conclusione ec.
Esempio: Segner. Incred. 150: Tutta la difficultà si riduce a mostrar per vera la minore proposizione, non si potendo contendere la maggiore, se non da chi non la intenda.
Definiz: § XXXVIII. Term. di Matematica e di Aritmetica. Detto di numero intero o frazionario, e riferito ad altro numero pure intero o frazionario, vale Che ha più unità, o più parti di unità, di questo; e detto generalmente di quantità in relazione ad altra quantità qualsivoglia, vale Da cui togliendo questa si ha differenza positiva. –
Esempio: Grand. Instit. Aritm. 17: Se vi fosse diversità, non sarebbe sottratto bene il numero minore E dal maggiore.
Esempio: D. Riccat. I. Op. 3, 347: L'alterazione consisterà nel modificare il coefficiente,... che dovrà moltiplicarsi per un numero rotto maggiore dell'unità, e minore del binario.
Esempio: Agn. Inst. anal. 1, 5: Se a sarà quantità maggiore di b, il residuo della sottrazione, cioè la differenza sarà positiva; e se b sarà maggiore di a, essa differenza sarà negativa.
Esempio: Mascher. Equil. Volt. 164: Il qual valore è maggiore dell'unità per essere positive tutte le quantità inchiuse nelle parentesi.
Definiz: § XXXIX. Onde Essere un numero tanto maggiore di un secondo quanto un terzo è di un quarto, e simili, vale Essere la differenza fra il primo e il secondo eguale a quella fra il terzo e il quarto; ma trovasi anche per Essere il quoziente del primo, diviso per il secondo, eguale al quoziente del terzo diviso pel quarto. –
Esempio: Grand. Instit. Aritm. 83: Diviso 4/7 per 3/5, ne riesce 20/21, che tanto è maggiore di 4/7..., come il 5 è maggiore di 3.
Esempio: Agn. Inst. anal. 1, 59: Quanto l'esponente del dividendo è maggiore dell'esponente del divisore, tanto dovrà essere maggiore del zero l'esponente del quoziente.
Definiz: § XL. Ed è pure aggiunto di proporzione o ragione, le quali voci i Matematici usarono l'una per l'altra, in relazione a una seconda proporzione o ragione. –
Esempio: Galil. Op. VIII, 353: Quando la prima grandezza sarà alquanto più grande di quel che ella dovrebbe essere per avere alla seconda la medesima proporzione che à la terza alla quarta, allora voglio che convenghiamo di dire che la prima abbia maggior proporzione alla seconda, di quella che à la terza alla quarta.
Esempio: E Galil. Op. VIII, 358: Io dico che la A alla B avrà maggior proporzione che la C alla D.
Esempio: Viv. Tratt. Proporz. 4: Di due proporzioni, quella della prima grandezza verso la seconda dicasi proporzione maggiore di quella della terza verso la quarta; cioè dicasi la prima alla seconda aver maggior proporzione che la terza alla quarta, quando la prima sarà alquanto maggior del bisogno, acciocchè la proporzione d'essa prima verso la seconda sia simile alla proporzione della terza verso la quarta.
Esempio: E Viv. Tratt. Proporz. 31: Di due grandezze, che ànno proporzione ad una terza, quella che à maggior proporzione è maggiore. E quella alla quale la terza à maggior proporzione è minore.
Esempio: E Viv. Tratt. Proporz. 58: Avendo A a D maggior proporzione di B ad E, permutando avrà maggior proporzione A a B che D ad E.
Esempio: Grand. Elem. Eucl. 92: Delle disuguali grandezze A B e D, la maggiore A B ad una terza K averà maggior ragione che la minore D alla medesima K.
Esempio: Riccat. I. Op. 3, 7: Certi corpi, come i magnetici, vengono attratti dal centro, o per dir meglio, vengono spinti verso il centro con una proporzione maggiore della reciproca triplicata.
Definiz: § XLI. Circoli maggiori, o Cerchj, maggiori di una sfera, diconsi Quelli che, passando pel centro di essa sfera, la dividono in due parti eguali; più comunemente Circoli massimi, o Cerchj, massimi. –
Esempio: Dant. E. Astrolab. 8: Fra i cerchj maggiori l'equinoziale tiene il primo luogo, ed è descritto e formato dal moto del primo mobile.
Esempio: E Dant. E. Astrolab. 12: Il meridiano, che è l'ultimo de' cerchj maggiori, passa per i poli del mondo e per il punto verticale nostro.
Esempio: Grand. Instit. geom. 177: In un cerchio B D K, che sia uguale al maggiore di una sfera, descrivere tutti i lati de' cinque solidi regolari, che in essa sfera possono inscriversi.
Esempio: E Grand. Instit. geom. 181: Triangolo equilatero inscritto nel cerchio maggiore della sfera.
Definiz: § XLII. Term. della Musica, è usato a distinguere le proporzioni delle dimensioni di alcuni intervalli, ed ha per suo opposto Minore. Ed è aggiunto così di tuoni, come di note, intervalli, ec. –
Esempio: Galil. V. Dial. Music. 68: Così venivano formati tutti i sette modi con il mezzo de' duoi maggiori intervalli superparticolari.
Esempio: Don. Comp. Music. 37: Essendo il tuono da A la, mi, re, a mi sempre maggiore o sesquiottavo ec.
Esempio: E Don. Comp. Music. 40: E se bene quando se n'accoppia due (delle voci), che naturalmente siano distanti per tuono, non importa s'egli sia maggiore o minore, tutta via, accoppiandosene tre..., è necessario che quel di mezzo sia distante dall'uno per il maggiore e dall'altro per il minore.
Esempio: Martin. G. B. Contrapp. Pref. 1, 20: Si devono evitare in ciascheduna parte del contrappunto i salti di quarta alterata, o maggiore; di quinta falsa, o mancante; di tritono; di sesta maggiore; di settima tanto maggiore che minore.
Esempio: E Martin. G. B. Contrapp. Pref. 2, 37: Altri però.... vogliono che si debba passare alle altre corde di participazione del tuono, che sono terza e sesta, abbenchè il ripiglio del soggetto in queste corde divenga in parte dissimile, perchè se la terza del tuono è minore, la di lei terza è maggiore, al contrario se la terza del tuono è maggiore, la di lei terza è minore; l'istesso deve dirsi della sesta, la quale se è minore, la di lei terza è maggiore, al contrario se la sesta è maggiore, la di lei terza è minore, e se la sesta è minore la di lei terza è maggiore, come vedrassi ec.
Esempio: E Martin. G. B. Stor. Music. 1, 92: Giova avvertire che sebbene le comme sono tutte parti tra loro eguali, e sebbene di esse parti o cinque, o sette, o nove si vollero composti i gradi, contuttociò si devono intendere così composti que' soli gradi che portano al tuono maggiore. Imperocchè v'è ancora il tuono minore, a cui non guidano se non o quattro, o otto, o sei delle comme suddette. Dal che ne viene che tutti i gradi, o intervalli musicali non sieno pari, se bene questa loro, disparità non faccia altra differenza che la qui notata del tuono maggiore e minore, onde questo consta di otto e quello di nove comme, giusta l'ultima delle qui poste divisioni, la quale, come più antica, noi seguiremo in appresso.
Definiz: § XLIII. Maggiore, è talora costruito con gli avverbj di forza comparativa Più maggiore e maggiore, come se valesse Grande. –
Esempio: Varch. Ercol. 372: Se intendete.... de' rimati, io non so punto di dubbio che i Toscani ricerchino più maggior tempo e più maggior maestria.
Esempio: E Varch. Oraz. Bemb. 15: Rado fu e forse non mai.... chi a tanti e tali beni di fortuna, a tali e tante doti di natura, aggiungesse con tanto studio e tale diligenza o più virtù ed ornamenti d'animo o più maggiori, che monsignor Bembo.
Esempio: Bart. C. Opusc. Albert. 413: Ora io la sento (la cura d'animo) in questa tua risposta, tale ch'ella troppo mi cuoce, e quanto ella sia più maggiore, tanto più a te desidero levarla.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 39: Potrebbe però Iddio creare, se volesse, un altro mondo sì maggiore, che in esso ogni granello d'arena fosse più vasto che non è vasto il nostro mondo creato.
Definiz: § XLIV. È usato talvolta senza l'articolo, in senso di superlativo. –
Esempio: Dolcib. Avem. 13: Donna io mi credea esser maggiore Che fusse al mondo, e trovomi minore.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 281: Le lance e le spade di piatto si menavano, e davano maggiori colpi che poteano su la groppa al cavallo.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 49: Lasciar le piagge di Campagna amene, Pompa maggior della natura, e i colli Che vagheggia il Tirren fertili e molli.
Definiz: § XLV. Maggiore, in forza di Sost., vale Ciò che in estensione, in mole, altezza, e simili, è più grande rispetto ad altro termine; anche figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 7: Dall'erba e dalli fior dentro a quel seno Posti, ciascun saria di color vinto, Come dal suo maggiore è vinto il meno.
Definiz: § XLVI. E per Chi è nato prima, Chi è di più età, Chi ha più anni, rispetto ad altri; e dicesi più spesso di figli, fratelli, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 89: Tre giovani amano tre sorelle.... La maggiore per gelosia il suo amante uccide.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 266: Altre volte ti dissi del figliuolo di Lotto Lotti, che debba avere in su' 14 anni.... El maggiore è un dassai garzoncello.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 262: Giacchè pare Che il maggiore (parlasi d'un figlio) abbia testa, io non vorrei Poi collo studio fargliela sciupare.
Definiz: § XLVII. E altresì Chi sovrasta ad altri per grado, autorità, dignità, e simili; Superiore, Capo, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 33: Come a color, che troppo reverenti, Dinanzi a' suoi maggior parlando sono, Che non traggon la voce viva a' denti, Avvenne a me, che ec.
Esempio: Tav. Rit. 1, 372: Capo e maggiore degli cavalieri erranti.
Esempio: Vill. G. 237: Poi che 'l cardinale fu ritornato nell'oste, i più de' maggiori dell'oste ne furono molto crucciosi.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 153: Egli trovò dal maggiore infino al minore generalmente tutti disonestissimamente peccare in lussuria.
Esempio: Viagg. Terr. sant. 324: Sono (i canonici di una chiesa in Terra santa) sotto uno arcivescovo, che istà alla detta chiesa per maggiore, eletto per lo patriarca di Gerusalemme e del Cairo.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 91: Di che dicono (lo scrivano e un altro della bottega) a costui: Noi non troviamo alcuna cosa; quando i nostri maggiori ci seranno, e noi il diremo loro.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 812: Li quali, sono troppo reverenti parlando Inanti a suo maggior; come dinanti ai signori.
Esempio: Mazz. Lett. 2, 6: Ma un vecchio vicino m'ha insegnato, che al maggior non si vuole andare, se non quando manda per te.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 93: Onorevole maggiore e padre de' figliuoli miei.
Esempio: Pulc. L. Morg. 13, 47: Rimontò a caval Marsilio allora, Così Rinaldo, perchè n'era sceso, Come colui che' suoi maggiori onora.
Esempio: Guicc. Op. ined. 2, 47: Non può essere che tacitamente non si sdegnino, vedendo.... che la autorità e il pondo del governo è in cancellieri, persone vili e.... a' quali nondimanco, chi vuole intrattenersi bisogna che deferisca, e che li onori per maggiori.
Esempio: Cellin. Pros. 63: Allora io mi volsi loro, e ringraziato che io ebbi Raffaello delle belle parole, dissi loro: Maggior mia carissimi, io leverò la tinta mia, ed alla presenzia vostra ci metteremo quella di maestro Miliano.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 283: Pareva pure ragionevole, sendo quivi Esaù per maggiore, che li avessi detto una parola, e mostro tenerlo per suo maggiore, com'è.
Definiz: § XLVIII. E in senso particolare, si disse così Il superiore o La superiora di un monastero, abbadia, e simili. –
Esempio: S. Bern. Pist. 6: La qual cosa è vie migliore, operando niente di meno quello che ti sarà imposto e comandato dal tuo maggiore.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 198: Da' quali (monaci) con gran caritade essend'io ricevuto e ammaestrato, massimamente dall'abbate Arsisio loro maggiore e da alquanti altri loro principali,... andai ec.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 213: E domandata dalla maggiore di quelle donne (monache), la quale esse appellan badessa, se in Cipri tornar me ne volessi, risposi che ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 102: Alle quali cose ricogliere, io sono dal mio maggiore, cioè da messer l'Abate, stato mandato.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 120: È il vero, che il mio maggiore non ha mai sofferto che io l'abbia mostrate (certe reliquie) infino a tanto che ec.
Esempio: S. Antonin. Lett. 183: Vedendo che la tua compagna sia più onorata o riputata.... o più amata, o posta negli ufizj dalla maggiore, se ne contrista.
Esempio: E S. Antonin. Lett. appr.: Giudica (la persona presuntuosa) ciascuna esser difettuosa in suoi offizj; riprende, non che le compagne, ma insino alla maggiore.
Definiz: § XLIX. Usato nel plur. maggiori, vale Gli antenati. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Chi fur li maggior tui?
Esempio: E Dant. Purg. 11: L'antico sangue e l'opere leggiadre De' miei maggior ec.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 14: E che si ricordasse.... quante offese e ingiurie avesse fatte la Casa d'Aragona al padre e a' maggiori suoi.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 227: I miei maggiori avevano sempre avuto per loro peculiare avvocato quel barbato vecchione.
Esempio: Nard. Vit. Giacom. 9: Se come cittadini, e in quella guisa che già solevano i nostri maggiori, sotto gli auspicj e stendardi della patria, e per salute e per gloria di quella, e non per la grandezza d'altri, avessero militato.
Esempio: Dav. Scism. 401: Bisognò che Carlo quinto.... ottenesse che ella fusse lasciata vivere nella religione de' suoi maggiori.
Esempio: Maff. Veron. illustr. Ded. 1, 3: Un certo ingenito ardore.... tramandatomi da' miei maggiori col sangue, di contribuire ancor io nella mia tenuità qualche cosa allo splendore del nome veneto.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 259: Egli è però verisimile che avendo usato i nostri maggiori tanta avvedutezza nel regolare la sigillatura de' fiorini, provvedessero anco abbastanza alla forma de' sigilli.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 210: Risplendeva avanti agli occhi suoi l'esempio de' suoi maggiori, i quali tutti, eccetto Alessandro, non avevano voluto nello stato che quanto i suffragi liberi dei loro cittadini avevano loro conceduto.
Esempio: Lambr. Elog. 40: Quando i gloriosi fatti de' maggiori stimolano ad emularli, la nobiltà vale ed obbliga.
Definiz: § L. E in senso più particolare, denota I genitori, o Coloro che ne fanno le veci. –
Esempio: Dant. Conv. 373: L'adolescente ch'entra nella selva erronea di questa vita, non saprebbe tenere il buon cammino, se dalli suoi maggiori non gli fosse mostrato. Nè il mostrare varrebbe, se alli loro comandameuti non fosse obbediente; e però fu a questa età necessaria l'obbedienza.
Esempio: E Dant. Conv. 382: Conviensi (nella gioventù) amare li suoi maggiori, dalli quali ha ricevuto ed essere e nutrimento e dottrina, sicchè esso non paia ingrato.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 470: Questa medesima (una fanciulla) poi vuol essere lusingata con mille inviti, violentata con mille istanze, assicurata contra infiniti timori, che le solleva in cuore la verecondia, congiunta a quel rispetto che ella ha verso i suoi maggiori.
Esempio: Fag. Comm. 5, 370: Dovrebbon, solamente allorachè sono spose, fare all'amore collo sposo ch'è loro destinato da' lor maggiori.
Definiz: § LI. Significò pure I cittadini più potenti, I maggiorenti, Gli ottimati, Coloro che hanno la signoria, o grandissimo potere, in una città o stato. –
Esempio: Giamb. Oros. 369: Tutti i maggiori e nobili per diversi tormenti giustiziati, tutti gli altri sotto corona vendeo.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 186, 25: In quel dì cavalcò a Pistoia, e parlò co' maggiori e reggenti della terra.
Esempio: Cic. Opusc. 437: Io medesimo dissi nel senato, come tu avevi ordinato d'uccidere de' maggiori e de' migliori di Roma.
Esempio: E Cic. Opusc. 445: Tu fosti armato con gran compagnia per uccidere li consoli e li maggiori della cittade.
Esempio: Stor. Pistol. 218: Eglino rimasono gli maggiori della terra, e quella riformarono come a loro piacque.
Esempio: Libr. Ruth. 26: Costoro che seggono qui, e tra' maggiori del popolo mio.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 420: Hanno fatto pure questi maggiori quello che fa per loro, che 'l catasto non si muti.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 443: Vogliendo e' maggiori mandare imbasciadori, l'uno costà al Re e l'altro al Duca, ec.
Definiz: § LII. Maggiore. Term. della Milizia. Quell'ufficiale superiore che oggi comanda un battaglione nella fanteria, una brigata nell'artiglieria, e un mezzo reggimento nella cavalleria; ed è grado intermedio fra il Capitano e il Luogotenente colonnello. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 1, 5: Or fia vostr'opra cittadini eccelsi, Providi capitani..., Esercitar la gioventù nell'armi, Esser con essa in piazza Aspettando il decreto del maggiore.
Esempio: Eserciz. milit. 165: Gli otto tamburi comandati per l'esercizio,... anderanno ad unirsi dirimpetto al centro del battaglione,... guardando sempre il maggiore, o quello che deve fare comandare l'esercizio.
Esempio: Panant. Epigr. 141: Un certo baldanzoso militare,... Io, dicea, fo il maggior, faccio il cassiere.
Definiz: § LIII. Aiutante maggiore, Term. della Milizia; dicesi Quell'ufficiale che sta agli ordini diretti del colonnello o del maggiore.
Definiz: § LIV. Maggior generale; è nome che si dà a Quell'ufficiale superiore che comanda una brigata di fanteria o di cavalleria; ed è grado intermedio fra il Colonnello ed il Luogotenente generale.
Definiz: § LV. Maggior relatore, chiamasi, pure in milizia, Quello fra i Maggiori che si occupa specialmente dell'amministrazione del Corpo, e che riferisce circa gli atti del Consiglio di essa.
Definiz: § LVI. Maggiore, in forza di Sost. femm., e come Term. dei Logici, vale Premessa maggiore, Quella che ha maggiore estensione. –
Esempio: Savonar. Pred. 7: Ecco la maggiore di questo argumento.
Esempio: Varch. Lez. 2, 286: Estremi chiamano i loici i duoi termini, cioè le due proporzioni di che si fanno i sillogismi, la maggiore e la minore, chiamate da loro premesse.
Esempio: E Varch. Rim. burl. 1, 35: È nota per se stessa la maggiore; Provasi la minore, perchè ec.
Esempio: Adr. M. Lez. II, 4, 106: La maggiore di questo sillogismo vien proposta nel primo libro dell'Etica, negli altri segmenti infino al decimo si prova la minore.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 218: Veniamo alla prova. Fo questa maggiore: ogni cosa o è, o non è; indi la minore, nota con l'esperienza: ma G. Cesare ora qui non è. E così escludo da G. Cesare la prima parte di quel disgiunto contenuto nella maggiore.
Esempio: E Pallav. Libr. Ben. appr.: Pongasi per minore, insegnata dalla esperienza presente: il cielo ora è. Per conseguenza ne trarremo l'escludere l'altra parte dei disgiunto affermato nella maggiore, e conchiuderemo così: adunque ora il cielo non è.
Definiz: § LVII. Cane maggiore. –
V. Cane, § XIV.
Definiz: § LVIII. Maggior nato, che scrivesi anche congiuntamente Maggiornato, vale Il primogenito di più fratelli. –
Esempio: Legg. Band. C. 10, 167: Il capo della famiglia ed il maggior nato della casa sia tenuto e debba, dal dì di questo publicato bando, aver dato e consegnato in scritto in un foglio intero fedelmente ec.
Definiz: § LIX. Maggiore d'ogni eccezione. –
V. Eccezione, § VIII.
Definiz: § LX. Orsa maggiore. –
V. Orsa.
Definiz: § LXI. Stato maggiore. Term. della Milizia. Corpo speciale di ufficiali dal capitano al colonnello, i quali, essendo fuori delle ordinanze, non comandano direttamente ai soldati, ma provvedono al buon ordinamento dell'esercito in pace e in guerra, e si occupano più specialmente della materia scientifica. N'è capo un Generale. –
Esempio: Pap. L. Coment. 2, 73: La Convenzione riformò lo stato maggiore della guardia nazionale parigina.
Esempio: E Pap. L. Coment. 3, 297: Il Berthier era capo dello stato maggiore.
Definiz: § LXII. Andare per la maggiore, si disse in Firenze per Essere ascritto ad alcuna delle Arti maggiori. –
Esempio: Varch. Stor. 1, 167: Queste prime (in Firenze) si chiamavano le sette Arti maggiori, e chiunque in alcuna di esse era matricolato e descritto, ancorachè noll'esercitasse, si diceva andare per la maggiore.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 11: Creandosi dunque per questo accidente la detta Compagnia, fu ordinato che, in tutto, gli uomini di quella fossero ventiquattro; dodici di quelli che andavano, come in que' tempi si diceva, per la maggiore, e dodici per la minore.
Esempio: Buomm. Cical. 22: Sino i fattorini de' sarti, de' barbieri, e de' linaioli, per non dir de' merciaj, degli speziali e degli orafi, e di quegli altri ohe vanno per la maggiore, lo portavan ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 14: Quando in Firenze si dice Il tale va per la maggiore, s'intende che egli passa per una delle dette prime Arti.
Definiz: § LXIII. Quindi Andare per la maggiore, Ire per la maggiore, e talora anche Passare, per la maggiore, detto così di persone come di cose, figuratam., vale Essere in gran voga e riputazione, Essere stimato eccellente, e simili. –
Esempio: Cant. Carn. 1, 75: L'è quant'altra oggi gentile, E può ir per la maggiore.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 15: Venere ne fa parte (del pizzicore) al suo fanciullo, Chi ha di questo va per la maggiore.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 6: Così la vostra idea, di già satolla Di que' libron che van per la maggiore, Forse potrà ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 14: Andar per la maggiore. Esser della prima classe. Traslato da i magistrati dell'Arti della città di Firenze, delle quali altre si dicono maggiori.... altre minori.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 380: Si dava a leggere non libri mica malcomposti e triviali, ma di quei che, per così dire, passano per la maggiore.
Definiz: § LXIV. Dare il suo maggiore; modo proverbiale, che oggi però non è di uso comune. –
Esempio: Varch. Ercol. 88: Dare il suo maggiore, tolto dal giuoco de' germini, o vero de' tarocchi, nel quale sono i trionfi segnati col numero, è dire quanto alcuno poteva e sapeva dire il più, in favore o disfavore di chi che sia.
Esempio: Crusc. Vocab. I.: Maggiore.... Diciamo Dare il suo maggiore, cioè far l'ultimo sforzo: metafora tolta dal giuoco de' germini, o de' tarocchi, quando si dà la carta di più valore.
Definiz: § LXV. Essere maggiore di se stesso, vale Riuscire a superare la propria consueta valentia, ed altresì Dominare se medesimo, Vincere la propria natura. –
Esempio: Bemb. Lett. 4, 9: Acciò che di quanto con le bellezze del corpo quelle dell'altre donne soprastate, di tanto con queste dell'animo sormontiate le vostre, e siate voi di voi stessa maggiore.
Esempio: Adr. G. B. Lett. 57: Fu di poi Prassitele, il quale nelle figure di marmo, comechè egli fusse anco eccellente nel metallo, fu maggiore di se stesso.
Definiz: § LXVI. Non esser maggiore la buca del coperchio; modo proverbiale, che vale Esser giuste le parti, Esser pari le partite, e simili. –
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 15, 57: E vi prometto da buon cavaliere Dare un busso alla botte e l'altro al cerchio, Tal che nè l'un nè l'altro abbia l'intero, Nè sia maggior la buca del coperchio.
Definiz: § LXVII. Spacciarla per la maggiore, trovasi per Farsi credere da più di quello che uno sia. –
Esempio: Galil. Op. VI, 220: Quando fusse de' primi (cioè di coloro che si mascherano da gentiluomini e son persone vili), in poco gusto gli tornerebbe d'aver voluto così spacciarla per la maggiore.