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MOZZO, con l'o stretto, e colle zz aspre
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MOZZO, con l'o stretto, e colle zz aspre.
Definiz: Sost. masc. Uomo, ordinariamente giovane, addetto ai più bassi servizj domestici, e in particolare a quelli delle scuderie, onde oggi chiamasi Mozzo di stalla.
Dallo spagn. mozo, Valletto, Servo. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 350: Sono questi i demonj meno apprezzati nel baratro degli abissi, e quasi i mozzi, cui fu data in cura la stalla.
Esempio: E Segner. Pred. 657: Questo è bestemmiato dalla ciurma nelle galee, questo da' bifolchi ne' campi..., questo da' mozzi nelle stalle.
Esempio: Adim. L. Sat. 106: Qual per l'aere seren va lieve il falco, Volerai col fetor del tuo letame, Da stallone a coppier, da mozzo a scalco.
Definiz: § I. Fu anche nome di un Umile servo di corte, detto propriamente Mozzo di camera. –
Esempio: Crusc. Vocab. III: Mozzo di camera. Servo di corte, che fa in camera le faccende più vili.
Esempio: Menz. Sat. 14: Michele Scotto, or da' tuoi libri uscieno Cotanti spiritelli, quanti io veggio Lasciare in corte a maldicenza il freno? L'aiutante, il spazzino, il mozzo e peggio, San cinguettar, come cornacchie e putte.
Esempio: E Menz. Sat. 69: Quando Trimalcion nel bagno chioccia, Accòrdati col mozzo a far la spia, Mentre che sul groppon l'acqua gli doccia.
Esempio: Magal. Lett. scient. 170: Per farla breve, non vi fu mai verso che il diamante volesse tirare, quando tirava strofinato alle mani di tutti gli accademici, e di quanti mozzi e aiutanti si trovavano quella mattina per quelle camere.
Definiz: § II. Term. di Marineria. Mozzo chiamasi Quel garzoncello, già scritto su i ruoli, che apprende ed esercita il mestiere del marinaro. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 84: Per ogni cento carra che la nave averà di portata, se gli daranno persone diciotto di servizio, delle quali la terza parte saranno garzoni, o mozzi che dicono.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 302: Non vi fu mozzo di nave, che con un chiodo torto, non che cogli ami, non ne facesse gran preda.