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IMPALLIDIRE.
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IMPALLIDIRE.
Definiz: Neutr., usato talvolta anche in forma di Neutr. pass. impallidirsi Farsi, Divenire, pallido, sia per cagione fisica, sia per qualche subitaneo moto dell'animo. –
Esempio: S. Ag. C. D. 4, 15: Incominciò a schernire il filosofo, perchè aveva avuto paura, ed erasi impallidito.
Esempio: Petr. Rim. 1, 150: Quel vago impallidir che 'l dolce riso D'un'amorosa nebbia ricoperse.
Esempio: E Petr. Rim$ 2, 98: Spesso tremo e spesso impallidisco, Pensando alla sua piaga (alla piaga del core) aspra e profonda.
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 101: S'impallidisce [la donna], e tutta cangia in viso; Che tal sentenza udir poco lo aggrada.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 104: E Soliman, ch'estranio colpo ha visto, Nel cor si turba, e impallidisce in faccia.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 2, 504: Il Pontefice, percosso nell'animo, ed impallidendo o per timore o per ira, fece grave ragionamento in contrario.
Esempio: Bart. D. Giapp. 2, 43: La donna impallidì, e si fe' smorta e livida come un cadavero.
Esempio: Red. Cons. 1, 254: Cominciò la signora a perdere del natural suo solito buon colore, impallidì, smagrì, si fece più melancolica che per avanti non era stata, ec.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 154: Quando vi piace, Impallidirvi ed arrossir nel viso, Invidiabili sono Privilegi del sesso.
Esempio: Leopard. Poes. 92: Impallidia la bella, e il petto anelo Udendo le si fea.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 18: Languor, silenzio, impallidir frequente, O torbida quiete, o brevi sonni,... Ingannarmi non puoi!
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 185: Convenire al vicario di Cristo mantenere intrepidamente la verità; e non solo non arrossire, ma non impallidire giammai nella libera professione dell'Evangelio.
Definiz: § II. E detto, più che altro poeticam., del volto, o di alcuna sua parte. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 30, 47: Segue la tromba a dare il segno presta, Che fece a mille impallidir le guance.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 45, 53: Questo udir a Leon sì poco giova, Che se gli vede impallidir la guancia.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 22: In tutti allor s'impallidir le gote.... Nè disciplina tanto, o ragion puote Ch'osin di gire innanzi o di fermarse.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 30: Parlai con certo tuon, con certo metro, Che subito è ogni faccia impallidita.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 122: Ah! qui su gli empj, Onniveggenti Dee stendon la mano, E il folgor scende; ai sacerdoti istessi, Nel sol nomarle, impallidisce il labbro.
Definiz: § III. Per similit., dicesi di fiori, fronde, piante, e vale Perdere la vivacità del colore, Divenire di colore smorto, Ingiallire alquanto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 80: Languidetta come rosa, Rosa non colta in sua stagion, sì ch'ella Impallidisca in su la siepe ombrosa.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 55: Mentre egli (il sole) i raggi poi d'alto diffonde,... Seccarsi i fiori e impallidir le fronde, Assetate languir l'erbe rimira.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 16: Abbiamo veduta un'egual secchezza anche in questi (nei terreni argillosi), e impallidirsi l'erbe e le piante e le viti stesse.
Esempio: Cocch. Asclep. C. 99: Forse egli (Asclepiade) ebbe massime in mente l'assodarsi di alcuni sughi, e il liquefarsi di alcune solide materie e l'impallidire delle verdi foglie cocendosi.
Definiz: § IV. E per estensione, detto anche di altre cose. –
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 229: Nel proseguimento di questa febbre impallidirono le pustule.
Definiz: § V. Figuratam. e poeticam., detto di astri e pianeti, faci, e simili, vale Oscurarsi, Offuscarsi, alquanto, Farsi men chiaro o luminoso, debole, Scolorarsi. –
Esempio: Tass. Gerus. 16, 67: S'empie il ciel d'atre nubi e in un momento Impallidisce il gran pianeta eterno.
Esempio: Bentiv. C. Teb. 7, 71: La gran lampa febea che vi riflette, Offesa resta, e spaventata fugge La luce, e lo splendor pallido e tristo Che n'esce, in ciel fa impallidir le stelle.
Esempio: Mont. Poes. 1, 87: Allor che tutte Dormon le cose, ed io sol veglio e siedo Al chiaror fioco di notturno lume, Ecco il lume repente impallidirsi; E nell'alzar degli occhi ecco lo spettro Starmi d'incontro.
Esempio: Pindem. Poes. 45: E i carmi aggiunse, onde travolti andaro Dal corso i rivi, e impallidisti, o Luna.
Esempio: Niccol. Arnal. 3, 7: L'alba era incerta ancor, nè si vedea Pel sol vicino impallidir le stelle.
Definiz: § VI. E, per estensione, detto di specchio, o simile, vale Perdere la lucentezza, Appannarsi. –
Esempio: Ner. Art. vetr. Proem.: Oltre alla difficultà e spese nel farle (le spere di metallo), non rappresentano al vivo come il vetro, e quel che è peggio, in breve tempo impallidiscono, non rappresentando cosa alcuna.
Definiz: § VII. Att. Far divenire pallido, Far pallido; riferito per lo più al volto, e detto anche della persona stessa alla quale il volto per qualsiasi accidente impallidisca; ma è d'uso più specialmente poetico. –
Esempio: Cont. Bell. Man. 38: Arde il mio petto, e il viso impallidisco.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 33: Nè mai, come ora, simile spavento Le agghiacciò il sangue e impallidille il volto.
Esempio: Alam. L. Gir. 6, 39: Ch'avete voi, signor, che in mezzo il riso Vi veggiam tristo, e 'mpallidire il viso?
Esempio: Chiabr. Firenz. 7, 41: Forse io potea, d'ogni mio ben sepolto Misero avanzo, impallidirgli il volto?
Esempio: E Chiabr. Amed. 12, 11: Le vergini il bel volto impallidiro, Qual vaga rosa che sfiorisce a sera.
Definiz: § VIII. Impallidir su i libri. –
V. Libro.