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1) Dizion. 5° Ed. .
OBBEDIENZA e UBBIDIENZA.
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OBBEDIENZA e UBBIDIENZA.
Definiz: Sost. femm. L'atto e L'effetto dell'obbedire o dell'ubbidire: ed altresì Abito virtuoso onde l'uomo è pronto a eseguire gli altrui comandi o voleri; od anche a ottemperare alle leggi, decreti, ordini, e simili, emanati dalla legittima autorità.
Dal lat. obedientia. ‒
Esempio: Dant. Conv. 84: Obbediente è colui che ha la buona disposizione, che si chiama obbedienza. La vera obbedienza conviene avere tre cose, ec.
Esempio: E Dant. Conv. 86: Ancora è la obbedienza con misura, e non dismisurata, quando al termine del comandamento va, e non più oltre.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 358: La qual fede e ubbidienza intanto piacque a Dio, che incontanente revelò all'abate come per quella ubbidienza era stato simile al merito l'Abraam patriarca.
Esempio: E Cavalc. Specch. Croc. 156: La sesta parola fu di gran riverenza ed obbedienza a Dio, quando disse: Padre, nelle tue mani ec.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 13: Perchè non gli comandò più tosto cose difficili, lunghe preghiere, lunghi pellegrinaggi, lunghe astinenze? Non erano forse queste più proporzionate a provare l'obbedienza di un suddito a lui fedele?
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 491: Quando anche in una famiglia sì mal ridotta mantengasi l'onestà, certa cosa è che non manterrassi almeno mai l'ubbidienza, sì necessaria alla debita educazione.
Esempio: E Segner. Mann. marz. 28, 4: Eserciterà la carità, eserciterà l'ubbidienza, eserciterà l'umiltà, eserciterà la religione.
Esempio: Red. Lett. 3, 4: Ringraziatemi della cieca obbedienza, con la quale vi ho servito.
Definiz: § I. E figuratam. ‒
Esempio: Cic. Opusc. 272: Se la servitute sia, come è, la obbedienza del rotto animo abietto e mancante di suo arbitrio, chi negherà tutti li viziosi, tutti li cupidi, tutti li malvagi finalmente, essere servi?
Definiz: § II. E per Figura simboleggiante l'obbedienza. ‒
Esempio: Guast. Scritt. Art. 81: Dall'altro lato è l'Obbedienza, vestita di povero sacco.
Definiz: § III. E per Condizione di sudditanza, Soggezione, Dipendenza; detto di popolo, città, e simili, od anche di vassallo; e detto di principe o signore, Dominio, Signoria. ‒
Esempio: Pucc. A. Centil. 57, 35: Essendo di Piagenza Messer Galasso Visconte, signore, E Vergiù, ch'era a sua ubbidienza, S'accorse un dì ched e' portava amore Alla sua donna.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 38: Principi in quel tempo molto celebrati e gloriosi per la fama della prudenza loro, per avere ridotti di grandissime turbolenze in somma tranquillità e obbedienza i regni suoi, e per aver ec.
Esempio: E Guicc. Stor. 1, 390: Roma apertamente si sottrasse dalla obbedienza loro (degl'imperatori germanici).
Esempio: E Guicc. Stor. 2, 13: Prospero Colonna aveva presa la rocca d'Evandro, e l'Aquila, e tutte l'altre terre dell'Abruzzi ridotte alla divozione spagnuola, e la Calabria quasi tutta la medesima ubbidienza seguitava.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 20: Vinti i Romani, non sarà città alcuna nè barbaresca nè greca che possa resistere alla nostra potenza. Aremo incontanente a nostra obbedienza l'Italia tutta.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. appr.: Ma quando tutti aremo a nostra obbedienza, che faremo poi?
Definiz: § IV. E per Atto di sottomissione all'altrui signoria o potenza. ‒
Esempio: Albanz. Petr. Uom. fam. R. 2, 199: Ed ello (Cesare).... deliberò andare ai Treveri, perchè ello avea notato che egli non erano venuti a parlamento o non avevano proferto obbedienza.
Esempio: E Albanz. Petr. Uom. fam. R. appr.: L'altro (Cingetorige)..., come Cesare entrò nel paese, pronto all'obbedienza gli si presentò.
Esempio: E Albanz. Petr. Uom. fam. R. appr.: Per messi si scusò (Indiciomaro) a Cesare che al cominciamento non era venuto a lui, perchè, se con gli altri signori insieme ello fosse partito, il popolo per ignoranza potrebbe essere ingannato e per ria deliberazione mancare all'obbedienza de' Romani.
Definiz: § V. Obbedienza, in senso particolare, si disse Quell'atto di omaggio che i Principi e gli Stati cattolici rendevano a ciascun nuovo Pontefice nella sua assunzione, o che un Principe novamente eletto rendeva al Pontefice; specialmente nelle maniere Dare l'obbedienza, Portare l'obbedienza, Rendere, e simili, l'obbedienza. ‒
Esempio: Capp. G. Comment. Pis. T. 336: Giunto Gino in Genova,... voleva che noi dessimo l'ubbidienza a papa Benedetto.
Esempio: Vespas. Vit. uom. ill. 178: Sendo morto papa Nicola, in suo luogo fu eletto papa Callisto, e, come è di consuetudine a Firenze, s'elessono sei ambasciadori per mandargli a Roma a dargli l'ubbidienza.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 369: E' Viniziani hanno fatto otto ambasciadori per dare la ubbidienza a questo pontefice.
Esempio: E Machiav. Leg. Comm. 2, 384: Pensano di addormentarlo (il Papa), e di satisfare a questa sua natura per un'altra via, mostrandoli di volere essere buoni figlioli, e volere, non che la Romagna, ma tutto il dominio loro le ubbedisca: e vedete che hanno fatto otto oratori alla obbedienza, cosa a loro nuova, nè fatta ad altro fine che a quello.
Esempio: Segn. B. Vit. Capp. 9: Avendolo, morto Lione, fatto creare per uno degli ambasciadori, che portassino l'ubbidienza a papa Adriano.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 27: Il re peregrino, e novello cristiano, diede ubbidienza per lettere,... al romano pontefice.
Esempio: E Serdon. Stor. Ind. volg. 204: Nel principio del suo pontificato (di Leone X) Emanuele non solo mandò suoi ambasciadori a dare ubbidienza secondo il costume de' maggiori, ma ec.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 644: E in ciò che s'apparteneva all'ubbidienza, non solo presumersi essa renduta da' passati imperadori coll'esempio di tutti gli altri re e principi cristiani, ma trovarsi registrato che Carlo IV la promise a parola espressa.... Dietro a ciò, di Massimiliano primo avervi notato in un cerimoniale antico ch'egli prestò l'ubbidienza.
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. 3, 648: A questo fine si proposero varj compensi, e specialmente che il re porgesse l'ubbidienza a titolo della Boemia, dell'Ungheria e degli altri Stati patrimoniali, quale avevala prestata Massimiliano primo a Giulio II, per la persona, e come tutore di Filippo suo figliuolo.
Definiz: § VI. Pure in senso particolare, parlandosi di religiosi, vale Osservanza delle regole che governano l'Ordine loro; e più determinatamente, Uno dei tre voti che si fanno in religione. ‒
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 105: Diventò perfetto monaco per virtù dell'obbedienza.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. appr.: Opera e mestiere del monaco è obbedienza.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 106: Diceano li santi padri che nulla cosa richiede Iddio così dal monaco giovane e novizio, come perfetta obbedienza.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 82: Dicendo il ministro in Capitolo che chiunque volesse andare nella provincia di Provenza, per lo merito della santa obbedienza, egli gli darebbe volentieri la licenzia, vennegli grande desiderio di andarvi.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 2, 53: Faceva il santo abate gran caso eziandio della sincera obbedienza: la quale spezialmente consiste nell'eseguire alla semplice quanto viene comandato, senza esaminare curiosamente i disegni del superiore, nè mettere in controversia la qualità della cosa che si comanda.
Esempio: E Maff. G. P. Vit. Confess. 2, 58: Il santo pare che, oltre la purità che ricercava nella obbedienza, volesse anco manifestare quanto ec.
Definiz: § VII. Vale altresì La cosa stessa prescritta, comandata, imposta dalla Regola o dai Superiori, in virtù della obbedienza; onde Fare un religioso la tale o tale altra obbedienza, o Ricevere, un religioso la tale o tale altra obbedienza, vale Eseguire quella cosa o quell'altra che gli viene prescritta od ingiunta; anche per similit. ‒
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 192: Come si mostra nel detto libro delle collazioni, gli abati e gli maestri facevano, e facevano fare alli loro sudditi e discepoli molte ingiurie ed obbedienze distorte ed indiscrete per fare a essi mortificare il proprio senno e la propria volontà.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 6: Temendo frate Bernardo, che santo Francesco non gli comandasse qualche cosa eccessiva, come solea fare, volle onestamente schifare quella ubbidienza, ond'egli rispuose così: Io sono apparecchiato di fare la vostra ubbidienza, se voi mi promettete di fare quello ch'io comanderò a voi.
Esempio: E Fiorett. S. Franc. 7: Frate Bernardo, umilemente inginocchiandosi e inchinando il capo, ricevette la ubbidienza dello Padre santo, e rimase in quel luogo.
Definiz: § VIII. Obbedienza, dicesi pure La licenza, o L'ordine scritto, che il superiore consegna a un religioso di trasferirsi in qualche luogo, ordinariamente per mutare di convento o di residenza, o anche per punizione. ‒
Esempio: Belc. F. Pros. 2, 166: Ottenne dal beato Francesco l'obbedienza e il compagno d'andare al sepolcro del Signore Iesu.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 370: Una sera, arriva a Pescarenico un cappuccino di Milano, con un plico per il padre guardiano. C'è dentro l'obbedienza per fra Cristoforo, di portarsi a Rimini, dove predicherà la quaresima.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 371: La mattina [il padre guardiano] fa chiamar fra Cristoforo, gli fa vedere l'obbedienza, gli dice che vada a prender la sporta, il bastone.... e.... si metta poi subito in viaggio.
Definiz: § IX. Si usò per Comando, Autorità, sopra altre persone, da esercitarsi in una determinata contingenza. ‒
Esempio: Machiav. Stor. 1, 74: E subito le bandiere delle Arti furono fuori con assai armati dietro. Ed intendendo come il conte Guido era con la sua parte a San Giovanni, fecero testa a Santa Trinita, e dierono l'ubbidienza a messer Giovanni Soldanieri.
Definiz: § X. Obbedienza del corpo, o del ventre, nel linguaggio dei Medici, vale Lo stato del ventre disposto alle sue regolari funzioni. ‒
Esempio: Red. Cons. 1, 39: Le viscere naturali notabilmente si ammollirono, si ricuperò l'obbedienza del ventre, le di cui fecce.... divennero mollificate e di color naturale ec.
Esempio: Pap. Cons. med. 1, 187: Il mio consiglio si è che la signora, in difetto della naturale obbedienza del corpo, non mai si serva dei purganti presi per bocca, ma ec.
Esempio: E Pap. Cons. med. 2, 96: Benchè eziandio abbia una naturale imperfetta conformazione nell'omoplata..., si conserva nondimeno in possesso dei suoi naturali sgravj mestrui, della obbedienza del corpo, ec.
Definiz: § XI. Fare l'obbedienza, vale Obbedire, Eseguire quello che ci viene ordinato, imposto, e simili. ‒
Esempio: Fr. Iac. Tod. 20: Tien per scudo pazïenza, Tosto fa' l'obbedïenza.
Esempio: Segner. Mann. giugn. 21, 2: Se tu aspetti l'ordine espresso, fai l'ubbidienza, ma non la mediti: allor la mediti, quando tu l'indovini, ubbedendo al semplice gusto, che il Signor ti dimostra di alcuna cosa, non all'impero.
Esempio: Fag. Comm. 5, 421: Se me lo diede (il denaro) per questo, io ho fatto l'ubbidienza.
Definiz: § XII. Mettere l'animo suo all'obbedienza di alcuno, vale Assoggettarsi al comando o alla direzione di alcuno. ‒
Esempio: Cess. Scacch. volg. 117: Allora il barattiere, vedendo questo miracolo, mise l'anima sua all'ubbidienza di lui (S. Bernardo), e, fatto monaco, menò laudabile vita.
Definiz: § XIII. Prestare obbedienza, od ogni obbedienza, vale Obbedire, Eseguire in tutto e per tutto, gli altrui comandi, precetti, e simili, Stare ad altri soggetto. ‒
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 4, 124: E voi, sudditi, gli presterete ogni obbedienza, per quanto stimate la grazia e temete l'indignazione nostra.
Esempio: E Machiav. Scritt. ined. 394: Comandiamo.... a tutti voi descritti, come di sopra, prestate al prefato signor Girolamo ogni ubbidienza.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 12: Fate male a Dio, facendogli il maggior oltraggio, che possa fargli una sua creatura, qual'è non volere prestargli ubbidienza.
Definiz: § XIV. Rendere l'obbedienza, vale Sodisfare al precetto pasquale, Render la Pasqua, secondo l'obbligo dei Cattolici.
Definiz: § XV. E Rendere obbedienza, vale Obbedire; anche figuratam. ‒
Esempio: Varch. Rim. burl. 1, 40: Render ti doverebbe ubbidïenza Ogni altro cibo, come a suo padrone, E farti come a padre riverenza.
Definiz: § XVI. Ridurre all'obbedienza, o in obbedienza, detto di principe, sovrano, e simili, e riferito a popolo, a paese, vale Assoggettare alla sua autorità, dominio, e simili. ‒
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 200: Aveva, partendosi da Roma, mostro a tutto el mondo el buono animo suo di volere ridurre le terre all'ubbidienza della Chiesa, e purgarle da' tiranni.
Esempio: Segner. Mann. ag. 24, 5: Pregalo (Dio).... che per te si degni di abbattere i tuoi ribelli. Tali sono i tuoi appetiti disordinati.... Ridotti questi in ubbidienza, con quali non avrai tu coraggio di cimentarti? (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XVII. Rompere l'obbedienza, detto di suddito, con relazione a principe, e simile, vale Ribellarglisi, Sottrarsi alla sua soggezione. ‒
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 112: Avendo adunque cominciato a rompere l'ubbidienza nelle calende di Gennaio, dissono che non si volevano con sagramento obbligare, se non in nome del Senato.