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Dizion. 4° Ed. .
VILE
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VILE.
Definiz: | Add. Di poco pregio, Di poca stima. Lat. vilis. Gr. εὐτελής. |
Esempio: | Cr. 10. 122. 5. Iddio puote fare del caro vile, e del vile caro, secondo sua
volontade. |
Esempio: | Bocc. nov. 25. 7. E per questo vi potete render sicura, che niuna cosa avete,
qualche ella si sia, o cara, o vile, che ec. |
Esempio: | E Bocc. nov. 77. 42. Perciocchè io ucciderei una vile, e
cattiva, e rea femminetta. |
Esempio: | E Bocc. nov. 93. 18. Quanto più la guarderò, di minor
pregio sarà, e però, anzichè ella divenga più vile, prendila, io te ne prego. |
Esempio: | E Bocc. nov. 94. 18. Come vile, e più non utile, nel mezzo
della strada gittata, da me fu ricolta. |
Esempio: | Petr. son. 225. Perle, e rubini, ed oro, Quasi vil soma, egualmente dispregi.
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Definiz: | §. I. Avere a vile, Tenere a vile, o Riputare a
vile, vagliono Dispregiare. Lat. despicari, contemnere. Gr.
καταφρονεῖν,
ὀλιγωρεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 99. 15. Che di spezial grazia mi facciate di non rifiutare, nè avere a
vile quel piccioletto dono, il quale io vi farò venire. |
Esempio: | Cr. 1. 13. 2. Anche si prenda guardia di non avere a vile l'altrui dottrina.
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Esempio: | Dant. Conv. 1. Si fa seguitatrice di viziose dilettazioni, nelle quali riceve
tanto inganno, che per quelle ogni cosa tiene a vile. |
Esempio: | M. V. 5. 26. Le fanno riputare a vile nel cospetto de' savj. |
Definiz: | §. II. Vile, per Timido, Pauroso. Lat. timidus, pavidus. Gr.
δειλός,
φοβερός. |
Esempio: | Fior. Virt. A. M. Puossi appropiare il vizio del timore alla lepre, che ella è
il più vile, e 'l più pauroso animale del mondo. |
Esempio: | Pass. 19. Non volea mostrare d'aver paura, nè esser tenuto codardo, o vile.
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