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Dizion. 5° Ed. .
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pag.225
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DI Definiz: | serve a denotare il modo, la maniera, come si fa alcuna cosa, o si compie alcun atto; ed equivale a Con, In, e talora anche ad A. – | Esempio: | Liv. Dec. 2, 360: Elli se n'andaro di pieno andare verso le logge de' nemici. | Esempio: | Dant. Inf. 14: Sovra tutto il sabbion d'un cader lento Piovean di fuoco dilatate falde. | Esempio: | E Dant. Inf. appr.: E me saetti di tutta sua forza. | Esempio: | E Dant. Parad. 4: Intra duo cibi, distanti e moventi D'un modo. | Esempio: | Car. Eneid. 1, 132: Al cavernoso monte Con lo scettro d'un urto il fianco aperse. | Esempio: | E Car. Eneid. 1, 442: Finch'Ilia regina.... D'un parto produrrà gemella prole. | Esempio: | Caran. Eustaz. 238: Con parole interrotte cominciò a dire di questa maniera. | Esempio: | Pallav. Stor. Conc. 1, 559: Un'altra se ne fece (delle esortazioni).... non letta da altri, ma recitata di memoria dal Cardinal del Monte. | Esempio: | Segner. Incred. 24: Chi non sa le cagioni per cui si debba in alcun mestiere procedere di una forma più che di un'altra, non ne sa nulla. | Esempio: | Mont. Iliad. 11, 134: Era dal carro Costui sceso d'un salto, e gli venia Dirittamente contro. |
Definiz: | § I. Reggente un sostantivo che denota persona, compone con esso una maniera esprimente modo di essere, qualità, carattere e simile, che distingue essa persona. – | Esempio: | Dant. Inf. 4: Perocchè gente di sommo valore Conobbi, che in quel limbo eran sospesi. | Esempio: | E Dant. Inf. 24: Ch'io il vidi uom già di sangue e di corrucci. | Esempio: | Marc. Pol. Mil. 15: Gli uomini sono di picciolo affare, e havvi ec. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 207: Fermamente avarizia non mi dee avere assalito per uomo di picciolo affare. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 18, 166: Cloridan, cacciator tutta sua vita, Di robusta persona era ed isnella. | Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 286: Non essendo questo complimento necessario agli uomini di faccende, nè anco agli sfaccendati. | Esempio: | E Adr. M. Plut. Vit. 1, 366: Villaneggiato adunque ed oltraggiato.... da uno di vita dissoluta e corrotta, sostenne ec. | Esempio: | E Adr. M. Plut. Vit. 1, 375: Impediva a cittadini nominati uomini da bene e d'onore lo spargersi e confondersi con la plebe. |
Definiz: | § II. E nella medesima relazione, regge un sostantivo denotante cosa. – |
Esempio: | Dant. Inf. 3: Parole di dolore, accenti d'ira. | Esempio: | Vill. G. 61: Non però che fosse della grandezza di prima [la città di Firenze], ma di minore giro la rifecero. | Esempio: | Tor. Miser. 53: Di tanta tenerezza è questo nostro corpo misero,... che ogni piccola cosa dentro a sè il noia, afflige e offende. | Esempio: | Bemb. Rim. 149: Che giova posseder cittadi e regni, E palagi abitar d'alto lavoro ec.? | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 1, 380: Ma un caso di meraviglia avvenuto quando si fabbricava, mostrò la fabbrica non dispiacere a Pallade. |
Definiz: | § III. Parimente riferito a persona, e dipendente da un adiettivo, serve a determinare la condizione, il modo di essere e simili, rispetto alla cosa espressa dal nome retto da essa particella. – | Esempio: | Dant. Purg. 10: O superbi Cristian, miseri, lassi, Che, della vista della mente infermi, Fidanza avete ec. | Esempio: | Cavalc. Esp. Simb. 1, 171: Fa [la voluttà] l'uomo quasi paralitico eziandio del corpo. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 179: Al Duca d'Atene, giovane e bello e pro della persona,... venne desidero ec. | Esempio: | Tass. Gerus. 1, 17: Resta Goffredo ai detti, allo splendore, D'occhi abbagliato, attonito di core. |
Definiz: | § IV. Regge il termine dipendente da un nome astratto, che, ridotto al concreto, sarebbe qualificativo di esso termine. – | Esempio: | Dant. Inf. 10: Se per questo cieco Carcere vai per altezza d'ingegno, Mio figlio ov'è? | Esempio: | Guicc. Stor. 4, 138: Le quali [provvisioni] gli era difficile il fare, sì per la grandezza della spesa, come ec. | Esempio: | Cas. Pros. 3, 79: Sapendo io.... quanta è la grandezza dell'animo suo. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 1, 366: Prese non solo maestevole altezza di concetti, ma dignità di linguaggio, netto da ogni bassezza popolaresca. | Esempio: | E Adr. M. Plut. Vit. 1, 414: Non ebbe terso e fiorito linguaggio con grazia vana e pomposa, ma concettoso, con figure e profondità di sentenze. | Esempio: | Davil. Guerr. civ. 3, 276: Attribuendo bene spesso.... la cagione de' suoi consiglj a perversità di natura. |
Definiz: | § V. E pure con forza qualificativa, serve a denotare la disposizione morale di chicchessia. – |
Esempio: | Ambr. Bern. 5, 8: Come parrebbevi Ch'un forestier v'entrassi in casa d'animo Di toccarvi l'onor? |
Definiz: | § VI. Pure dipendente da un nome che denoti persona o cosa, e reggente un termine di tempo, compone con questo una locuzione qualificativa, che significa l'età o il tempo di persona o di cosa. – |
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