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MARITO
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MARITO.
Definiz: Uomo congiunto in matrimonio. Lat. maritus, vir. Gr. ἀνὴρ, γαμέτης.
Esempio: Bocc. nov. 18. 33. Nè altro, che una damigella già da marito, di lui rimase.
Esempio: E Bocc. nov. 62. 7. Marito, marito, egli non ci ha vicina, che non se ne maravigli.
Esempio: E Bocc. num. 8. Intendi sanamente, marito mio, che se io volessi far male, io troverrei ben con cui.
Esempio: Dant. Purg. 25. Indi donne Gridavano, e mariti, che fur casti.
Esempio: Petr. cap. 3. Quell'altra è Giulia, e duolsi del marito.
Esempio: Cron. Morell. 255. To' moglie nel detto tempo, e a questo abbi riguardo primamente di non t'avvilire, ma più tosto t'ingegna d'innalzarti, non per modo, ch'ella volesse essere il marito, e tu la moglie.
Definiz: §. I. Per similit.
Esempio: Circ. Gell. 8. 190. Le starne, ec. prudenza usano nell'occultare l'uova a' loro mariti, i quali sono tanto libidinosi, che perchè elle non stieno occupate in covarle, le rompono.
Esempio: Bern. Orl. 2. 1. 29. Vedevasi l'astrolago prudente, Il qual del regno suo s'era fuggito, Ch'una Regina in forma di serpente, Gabbò di lei faccendosi marito.
Definiz: §. II. Figuratam.
Esempio: Tass. Amint. 1. 1. Veder puoi con quanto affetto, E con quanti iterati abbracciamenti La vite s'avviticchia al suo marito.
Definiz: §. III. Marito delle capre, vale lo stesso, che Becco. Lat. hircus. Gr. τράγος.
Esempio: Lasc. Pinz. 4. 10. Quell'altra donna da bene di mogliama, oltre l'avermi fatto marito delle capre, m'ha guasto, e rottomi lo 'ncanto (quì nel signific. del §. II. di BECCO)