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Dizion. 4° Ed. .
U
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Definiz: | Lettera, che talora è vocale, e talora consonante. Quando è vocale, ha gran familiarità coll'O chiuso,
pronunziandosi molte voci coll'uno, e coll'altro, scambievolmente, come SORGE, SURGE, AGRICOLTURA, AGRICULTURA. Quando
le segue appresso un'altra vocale, il più delle volte si pronunziano tutte e due per dittongo, cioè in una sillaba
sola, siccome addiviene all'I, come SGUARDO, QUERCIA, GUIDA, FUOCO. Bene è vero, che quando le seguita appresso l'O,
forma sempre con esso una sillaba sola; ma seguendo una dell'altre vocali, talora forma due sillabe, come PERSUASO,
RUINA, CONSUETO. Precedendole il G, il C, o il Q, fa sempre dittongo colla vocale, che ne segue, ed è pure una sola
sillaba, come GUERRA, GUIDA, GUADO, CUORE, QUATTO, QUERCIA, QUITANZA. L'U consonante è assai differente di suono dall'U
vocale, essendo molto simile al nostro B, e al β Greco; perciò noi, a dinotare
la differenza, abbiamo costumato di servirci dell'U, quando è vocale, e del V, quando è consonante. Da alcuni è detto
aspirato del B, onde molte voci or coll'uno si dicono indifferentemente, ed or coll'altro, come SERVARE, SERBARE;
NERVO, NERBO; VOCE, BOCE. Riceve dopo di se la R nella stessa sillaba, e in mezzo della dizione, ma con molto
perdimento di suono, come DOVRESTE, CAVRETTO, SOVRANO. Avanti di se, nel mezzo della parola, e in diversa sillaba,
consente le L, N, R, S, come MALVA, CONVITO, SERVA, DISVIATO, benchè la S si truovi di rado nel mezzo della parola, e
per lo più ne' verbi composti colla preposizion DIS, o MIS, ma nel principio è molto frequente, come SVENIRE, SVARIARE,
SVINARE. Deesi pronunziar la S avanti all'U consonante col suono sottile, o rimesso, quale è nella voce ACCUSA, secondo
che si è detto nella lettera S. Raddoppiasi, come l'altre consonanti, nel mezzo della parola, come AVVIVARE, RAVVOLTO.
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Definiz: | §. Questa lettera serve anche per contrassegno del numero cinque. |
Esempio: | E Cronichett. d'Amar. 36. Valeriano 33. e Galeriano suo
figliuolo 34. regnarono nello imperio anni V. |
Esempio: | E Cronichett. d'Amar. 152. Adì V. di Dicembre venne in
Firenze gran piova, e diluvio d'acqua. |
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