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CORSIERE e CORSIERO.
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CORSIERE e CORSIERO.
Definiz: Sost. masc. Cavallo generoso e di bella corporatura; ma è voce del nobile linguaggio.
Dal lat. cursorius, che nel Medio Evo fu usato come aggiunto di equus, Cavallo. –
Esempio: Dant. Purg. 32: Pria che il sole Giunga li suoi corsier sott'altra stella.
Esempio: Senec. Pist.: Con tutti i suoi palafreni e destrieri, e suoi corsieri, e sue grandi burbanze.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 169: E dietro a lei vide venire sopra un corsiere nero un cavalier bruno.
Esempio: Poliz. Rim. C. 23: E con tanto furor il corsier mosse, Che 'l bosco folto sembrava ampia strada.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 43: Già aveva la rosseggiante Aurora preso in mano le cerulee briglie de' suoi rosati corsieri.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 240: L'uno e l'altro del sol corsiero alato Tanto mi par più lento.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 62: Langue il corsier già sì feroce, e l'erba, Che fu suo caro cibo, a schifo prende.
Esempio: E Tass. Lett. 1, 278: A me avvenne quello che si dice, che 'l corsiero è tardo per troppo spronare.
Esempio: Alf. Trag. 2, 250: Calda brama d'onor nell'ampia arena Su lieve carro a contrastar lo spinge De' veloci corsier la nobil palma.