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1) Dizion. 5° Ed. .
GENTILEZZA.
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GENTILEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Gentile. L'esser gentile, ossia di nobile stirpe, Nobiltà; ma in questo senso non userebbesi oggi che innobile scrittura. –
Esempio: Dant. Conv. 272: Federigo di Soave ultimo imperadore de' Romani,... domandato che fosse gentilezza, rispose ch'era antica ricchezza e be' costumi.
Esempio: E Dant. Rim. 195: Con rima aspra e sottile, Riprovando il giudizio falso e vile Di que' che voglion, che di gentilezza Sia principio ricchezza.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 310: Chi non aveva di fuori potenti parenti, o che per gentilezza fusse ricolta, era da' nimici vituperata.
Esempio: Mirac. Mad. M.: Questi avea per moglie una donna di gran gentilezza, ed era bellissima del corpo.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 315: Ricreatolo alquanto, e rivestitolo, e ritornatolo nello abito debito alla sua virtù e gentilezza, primieramente, ec.
Esempio: Castiglionch. L. Epist. 2: Dimostrerò a te cosa sia nobiltà, la qual in nostro volgare chiamiamo gentilezza.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 467: Gentilezza è mantello che tosto scorcia, imperò che come lo mantello adorna di sopra l'uomo, così la nobiltà delli antichi adorna in apparenzia l'uomo, ma non in esistenzia, se egli non à la sua nobiltà, cioè de le virtù.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 4: Èssi trovato da metterla in maggiore istato e più gentilezza, ma con mille quattrocento o cinquecento fiorini.
Esempio: Bern. Orl. 64, 61: Lo riprese Dicendo: esser non può che non mi doglia, Trovando un gentiluom che sia scortese, Perocchè ben è un ramo senza foglia, Fiume senz'acqua, e casa senza via, La gentilezza senza cortesia.
Esempio: Giacomin. Lez. II, 5, 99: Dunque da virtù venne prima gentilezza nel mondo, siccome ancora il satirico poeta diceva: Altro non è nobiltà, che virtù.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 28: Gli antichi.... non aveano la migliore provanza di lor gentilezza, che quando nella loro linea mostravano Giove per ascendente.
Definiz: § I. E lo stesso vale Gentilezza di sangue. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 314: Gentilezza di sangue, e l'altre care Cose tra noi, perle, e rubini ed oro.
Esempio: Varch. Lez. 515: Il propio significato suo è nobile; onde si dice gentilezza di sangue, e ringentilire e gentilotti.
Esempio: Salv. Oraz. Vett. 3: In questa gentilezza di sangue e d'ammaestranza, ebbe ed ha Pier Vettori degli altri che lo pareggiano.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 12: Gentilezza di sangue è bella cosa, ma è bene esterno, e de' nostri progenitori.
Definiz: § II. E in senso concreto, si usò per Gente nobile, Ceto dei nobili, I nobili, che oggi diciamo La nobiltà; e anche per Numero, Quantità, di uomini nobili. –
Esempio: Giamb. Oros. 289: Con ciò sia cosa che il die de' comizj, cioè dell'entrata della Segnoria, accendesse le discordie del popolo, infiammata la gentilezza, essendone Nasica capitano, co' pezzi delle panche, ove si sedea, cacciaro via il popolo.
Esempio: E Tratt. mor. 351: Non vi vergognate voi, con così cattivi cavalieri di popolo,... di richiedere di battaglia i re, e baroni, la gentilezza del mondo, ai quali.... è dato tutto il mondo a signoreggiare e a godere?
Esempio: Cronichett. Mannell. 48: Della gente de' Romani fu morto un de' consoli, cioè Gneo Mallio, e gran parte della gentilezza di Roma.
Esempio: Tav. Rit. 1, 322: E tutti me ridottavano i cavalieri della Valle Bruna, lo re Artus, e tutta sua gentilezza.
Esempio: Intellig. 202: E non pianse a Tessaglie, ov'aspramente Vide morir cotanta gentilezza.
Definiz: § III. Vale pure Nobiltà morale, Virtù d'animo per la quale l'uomo è tratto a cose alte o ardue; Magnanimità, Generosità, Valore, e simili: ma non userebbesi oggi che in nobile scrittura. –
Esempio: Rim. Ant. F. Guinizz. Guid. 1, 91: E prende amore in gentilezza loco Così proprïamente, Come calore in clarità di foco.
Esempio: Tratt. Virt. mor. V. 81: Gentilezza è una sicura virtude smirata, che dona dolce cuore e ardito di sormontare tutte le altre cose.
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 99: Gentilezza.... è sola virtù d'animo; e qualunque è quegli che coll'animo virtuoso si trova, quegli debitamente si può e dee dire gentile.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 306: E questo vi priego quanto posso che facciate, e non vogliate provar la vostra gentilezza co' villani, ma con buoni uomini d' arme.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 84: L'altro non sa, se s'abbia dritto o torto, Ma sol per gentilezza e per bontade In pericol si è posto d'esser morto, Per non lasciar morir tanta beltade.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 26, 2: Non amò [Bradamante] tesor, non amò impero, Ma la virtù, ma l'animo prestante, Ma l'alta gentilezza di Ruggiero.
Esempio: Mont. Poes. App. 100: Chiunque gentilezza ed amor sente, Parmi che debba dilettarsi in lei.
Definiz: § IV. E per Atto, ed altresì Modo di comportarsi, proprio di persona, o conveniente a persona, dotata di nobiltà d'animo, di generosità, di valore; Atto, Modo, nobile, generoso, valoroso. –
Esempio: Lanc. Comp. Eneid. 749: Quelli, seguitandola, disse: O femmina, se tu ti fidi nel forte cavallo, che gentilezza fai tu, se tu fuggi? combatti meco a piedi e a terra a battaglia a piede.
Esempio: Pulc. L. Morg. 12, 50: A un pagan di man tolse [Terigi] una lancia, E disse: piglia, piglia tosto, Conte: Le gentilezze son rimase in Francia: Ecco il Gigante che ti viene a fronte.
Definiz: § V. E per Dignità signorile, Decoro, nell'aspetto e nel portamento; ed altresì Dignità, Decenza grande, Bel garbo, nel far checchessia: ma è di raro uso. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 424: La sposa era molto ornata; e don Federigo allatogli, che pareva la gentilezza.
Esempio: Robb. Recit. 292: Chiese acqua per bere: acciò (disse) che io spenga alquanto questo salsume. E così bevve una guastada d'acqua con gran gentilezza.
Definiz: § VI. Gentilezza, usasi comunemente a denotare Cortesia, Amorevolezza e affabilità, Liberalità; e anche semplicemente Graziosità, Leggiadria, Compitezza, di modi, Bella creanza, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 215: Avendo in sè, quantunque avaro fosse, alcuna favilluzza di gentilezza, con parole assai amichevoli e con lieto viso il ricevette, e con lui entrò in molti e varj ragionamenti.
Esempio: Varch. Stor. 2, 387: Non sappiendo in che modo scamparsi, si raccomandò all'abate de' Bardi; ed egli, il quale era non pur gentile, ma la gentilezza stessa, lo fece nascondere segretamente in casa di Giovanni suo fratello.
Esempio: E Varch. Suoc. 1, 4: Oltra l'avere di molti danari contanti in sul banco de' Salviati, egli è la gentilezza e la cortesia del mondo.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 182: Per corroborare la sua ingegnosissima conghiettura,... s'è per sua gentilezza degnato d'arricchirmi con altri esempli tratti dal copioso tesoro della sua erudizione.
Esempio: Red. Lett. 2, 60: Ne rendo affettuosissime grazie alla sua somma gentilezza.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 447: Gentilezza, che, in suo fonte ed origine, nobiltà volea dire,... significò e significa anche cortesia.
Esempio: Targ. Viagg. 1, 197: Egli mi accolse con somma gentilezza.
Esempio: E Targ. Tratt. Fior. 264: Una sola cartapecora di questa natura è pervenuta a mia notizia, mercè la gentilezza del sig. Giovanni di Poggio Baldovinetti.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 159: Tali notizie resultano.... da un Priorista, che conserva fra' suoi manoscritti il sig. dottor Bernardino Vitoni,... che ha avuta la gentilezza di comunicarle.
Definiz: § VII. E per similit., riferito ad animali ammaestrati. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 15: Tornava (uno sparviere) al pugno, ch'era una bellezza; Aspettava il cappel com'una forma; In fine, egli era tutto gentilezza.
Definiz: § VIII. E per Abito, Costume, Indole, gentile, cortese, mite, adorna di leggiadria, di grazia, di compitezza. –
Esempio: Rim. Ant. F. Guinizz. Guid. 1, 94: In lei ènno adornezze, Gentilezze, savere, e bel parlare, E compiute bellezze.
Esempio: Dat. Gor. Stor. 102: In Toscana s'esercitavano le virtù morali, e i belli costumi, e le nobili gentilezze, più che in altra provincia del mondo.
Esempio: Machiav. Comm. 149: Ma che vuoi tu, che la faccia (una fanciulla) di cotestui, che non ha gentilezza veruna, ed è uso a star in villa tra' buoi e tra le pecore?... S. Io ti ricordo, che le gentilezze degli uomini consistono in aver qualche virtù, saper fare qualche cosa, come sa Eustachio, che è uso alle faccende, in su' mercati, a far masserizia, ec.
Esempio: Forteguerr. Cap. 239: Così il pazzo Cimone, allorché il preme Vaghezza di donzella, e lei desia, Acquistò senno e gentilezza insieme.
Esempio: Pap. L. Coment. 1, 19: Quasi tutti agricoltori o pastori, senza grandi città, senza commercio, senza industria, erano rimasti assai lontani dalla civiltà e gentilezza degli altri Francesi.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 4, 388: Volle accrescere e variare gli spassi del carnovale, introducendo certi usi romaneschi poco grati alla gentilezza toscana.
Definiz: § IX. E per Atto o Tratto proprio di persona, o da persona, cortese, amorevole, di bella creanza; Atto che dimostra cortesia, amorevolezza, compitezza di modi, urbanità, e simili. –
Esempio: Gell. Sport. 5, 4: Manco ne' suoi maggior bisogni al mio padrone, al quale io sono per le sue gentilezze infinitamente obbligato.
Esempio: Cecch. Stiav. 4, 3: Tua madre mi mandò pe' suoi fratelli, perchè venissino a lei. I. Per che farne? S. Per contar loro questa bella gentilezza di Nastagio (qui ironicam.).
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 150: Mi sovviene d'una gentilezza, che nelle passate guerre l'avarizia dettò nel rozzo cuore d'un Westfalo, semplice moschettiere dell'Imperatore.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 27: Io tutto umile a tante gentilezze, Rispondo: debolezze, debolezze.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 33: Se qualche gentilezza gli vien fatta, ec.
Definiz: § X. Si usò, con proprietà comune al francese, per Atto, Tratto, destro, o burlesco, e piacevole; Piacevolezza, Baia, Burla, e simili. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 247: Il medico Andò la notte a quella veglia in maschera; E per piacere alla dama, e mostrarsele Valoroso, ballò, cantò, e fecevi Sei gentilezze, che fu proprio l'asino Alla lira.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 20: Trasfigurando sempre co' nomi più umani i falli suoi, appellandogli giuochi giovenili e gentilezze.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 2, 106: Ma sapendo... Alcibiade trattar graziosamente con tutti quelli co' quali conversava, non è maraviglia se, quando prosperava la sua gloria, fioriva con benevolenza e con onore, poi che sovente alcuni suoi falli furon presi per gentilezze usate a tempo.
Definiz: § XI. Gentilezza, in costrutto col verbo Essere una gentilezza, vale Cosa gentile, ossia bella, piacevole, dilettevole, a vedersi o udirsi; che oggi comunemente diciamo Bellezza, Piacere: usato cosi assolutam., come con compimento. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 480: A vederlo (il vaso) in tavola, così antico come era, era una gentilezza.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 120: E forse che la gente non ci è avvezza, E ch'ogni barilaio ed aquaiuolo Non sa parlar, che è una gentilezza.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 3, 152: Non vi par'egli che biancheggi un po' nel colore, ma che sia trapuntato d'un certo rossellino a rete, e alberini, che son proprio una gentilezza a vedergli?
Definiz: § XII. Vale pure Cosa, Oggetto, e talvolta anche Ornamento, gentile, cioè bello, vago, elegante, grazioso, pregevole, sia pel lavoro, sia per la materia, sia per la rarità; Galanteria. –
Esempio: Savonar. Pred. 12: Costoro gli hanno fatti (i pastorali de' vescovi) con mille gentilezze: e però non percuotono ora li lupi con quel bastone, perchè hanno paura di spezzarlo; perchè el costa troppo.
Esempio: Allor. A. Cap. 301: E chiedendo udienza, porgean piene L'ugna del piè di mille gentilezze, Come dir, gioie e perle ed ogni bene.
Esempio: Sassett. Lett. 183: Quanto a' 100 fiorini che si avevano a spendere in tante galanterie, e' non sono spesi altrimenti, perchè quest'anno non è venuto una gentilezza al mondo, d'India.
Esempio: E Sassett. Lett. 215: Ne comprasse curiosità e gentilezze, come era il gusto di V. S.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 57: De' mie' rivali, che non son pochi,... chi l'ha regalata d'un paio di maniche di tela vergata d'oro falso, chi d'un taffettà co' dinderli d'orpello, chi d'una gentilezza simile, e chi d'un'altra.
Esempio: Serdon. Vit. Innoc. 41: Avvenne che, mandando il cardinale Ascanio Sforza alcune gentilezze al Duca, egli domandò a che fare gliele mandava.
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 8: Orsù, stasera e' la verrà a vedere; So ch'e' l'è per recar sei gentilezze; Vorre' anch'io pur qualcosa provvedere, Recipiente, per farli carezze.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 116: Mi scriveva fra l'altre cose di non aver mai dato a' suoi, se non in occasione che i due fratelli ed alcune sue nipoti aveano contratto sposalizio; donando egli allora qualche gentilezza alle spose.
Esempio: Salvin. Odiss. 360: Così a te le gentilezze tutte Dissiperà, che or porti insolentendo.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 2, 463: Le casse piene di gentilezze antiche,... da Roma continuamente partendo,... accrescevano la mala contentezza, e rendevano il Papa spregiato ed odioso.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. 2, 479: Talvolta si addomandava denaro per avere o quadri o statue, od altre simili gentilezze preziose.
Definiz: § XIII. Pure per Cosa bella, vaga, graziosa, piacevole, oppure Cosa eccellente o squisita nel genere suo, e non comune a trovarsi, detto figuratam. di piante, oppure di cose da mangiare; che pur dicesi Galanteria. –
Esempio: Gell. Sport. 3, 4: Insalata di monache, eh? E' si spende più a mangiarne a capo d'anno, che non si farebbe a mangiare starn' e fagiani. L. Uh, tu sei di quei disamorati. Quest'è una gentilezza.
Esempio: Tedald. Agric. 80: Se tu vòi piantare dei rosaj nel tuo giardino,... non gli piantar mai se non d'ottobre;... e così gli sparagi salvatichi, ovvero domestichi, gelsomini, o simili gentilezze.
Esempio: Dav. Colt. 522: Rosaj d'ogni sorte, gelsomini, sparagi, uva spina, madreselva, e simil gentilezze, piantati alla luna d'ottobre con le barbe giovani, e ben governati, fanno il primo anno.
Definiz: § XIV. E per Eleganza, Delicatezza, Vaghezza, riferito al modo onde un lavoro d'arte è condotto. –
Esempio: Red. Lett. M. 30: Questi manuscritti sono tutti in lettera formatella antica, benissimo conservati, e miniati d'oro, con gran lustro e gentilezza.
Definiz: § XV. Trovasi per Ciò che un luogo offre di bello, piacevole e allettattivo. –
Esempio: Dav. Tac. 2, 103: Quanto prima feroci, or ingolfati ne' piaceri. Nel cerchio, ne' teatri, nelle gentilezze di Roma fatti morbidi o infermi (il lat. ha: amoenitate Urbis emollitos, ec.).
Definiz: § XVI. Si usò nel plur. gentilezze a designare le Arti, Professioni, Discipline, gentili, ossia che hanno per fine di produrre e di rappresentare comecchessia il bello. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 87: Dette [Lorenzo de' Medici] il medesimo favore a' versi vulgari, alla musica, alla architettura, alla pittura, alla scultura, a tutte le arti di ingegno e di industria, in modo che la città era copiosissima di tutte queste gentilezze, le quali tanto più emergevano, quanto lui, sendo universalissimo, ne dava iudicio, e distingueva gli uomini, in forma che tutti, per più piacergli, facevano a gara l'uno dell'altro.
Esempio: Varch. Stor. 2, 397: Spogliò Firenze di quante sculture, pitture, medaglie, e altri ornamenti antichi ch'egli in qualunque modo avere potette, e le mandò al re Francesco, il quale, come di tutte l'altre virtù e gentilezze, se ne dilettava maravigliosamente.
Definiz: § XVII. Gentilezza, detto della complessione, o riferito ad essa, vale Delicatezza, Gracilità. –
Esempio: Segner. Mann. nov. 4, 4: Egli, nobilissimo di natali, allevato fra le comodità, avvezzo al comando, ridursi, in una tal gentilezza di complessione, a durare sì gran fatiche di prediche, di viaggi, ec.
Definiz: § XVIII. Pure per Delicatezza, nel senso figurato di Effemminatezza, Mollezza. –
Esempio: Galian. B. Vitr. 19: A Venere, a Flora, a Proserpina e alle Ninfe de' fonti, saranno proprj edificj corintj, perchè, riflettendosi alla gentilezza di questi Dei, parrà che i lavori delicati, ed ornati di fiori, frondi e volute, accrescano il proprio loro decoro (il lat. ha: propter teneritatem).
Definiz: § XIX. Far gentilezza, vale Usar cortesia, Essere, Mostrarsi col fatto, cortese verso alcuno; ma è maniera non comune. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 13, 30: Se me lo doni (il cavallo), per lo Iddio Macone, Tu mi trarrai fuor d'uno stran pensiere, Cioè di non aver meco quistione; Però fa' gentilezza, cavaliere, ec.
Definiz: § XX. Far gentilezze, si usò per Comportarsi gentilmente, con cortesia, con la debita convenienza, nell'adempiere una data parte. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 295: Io vi ringrazio Del buono avviso, nè vi state in dubbio, Ch'io farò gentilezze.