1)
Dizion. 3° Ed. .
FARO
Apri Voce completa
pag.659
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
FARO.
Definiz: | La torre de' Porti, dove la notte, per uso de' naviganti s'accende il lume, altrimente detta
Lanterna. Lat. pharus. |
Esempio: | Tac. Dav. Post. 430. L'altro corollario è, che siccome il faro da Tolomeo
Filadelfo edificato sopra quattro basi di vetro, coll'arte di Sostrato da Gnido Architetto, mosse per la sua utilità, e
maraviglia ogni Città, a fare nel porto suo anch'essa un faro, per la salute de' naviganti. |
Esempio: | Stor. Europ. 6. 142. Si era condotta sino all'estrema punta di Iustia, dove il
Mare la divide dalla Norvegia, ec. per il che si è poi sempre chiamato quivi, in linguaggio loro, Ottenfund, cioè
faro, e stretto di Ottone. |
Esempio: | Ar. Fur. 36. 71. Li descendenti suoi di quà dal faro, Signoreggiar della Calabria
parte [parla del faro di Messina] |
|